Mogwai – As the love continues

As the love continues è l’ultimo album della band scozzese dei Mogwai ed è uscito verso la metà di febbraio del 2021. Era da qualche anno che il gruppo non incideva un disco proprio, perchè gli ultimi erano stati registrati per documentari e serie TV. Non è semplice raccontare la musica dei Mogwai, loro sono un gruppo essenzialmente strumentale, raramente cantano. Un suggerimento forte però lo dona la copertina dell’album: le immagini e i colori sono sovrapposti per rendere una situazione sognante e notturna. Il tutto circonda una volpe che ti fissa fieramente e libera. Il titolo “Mentre l’amore continua”, rappresenta le melodie dolci ed irsute dei Mogwai che accompagnano l’ascoltatore su un sentiero di speranza, per lasciare alle spalle un tempo imprevedibile e drammatico.

Ho scelto la canzone Ritchie Sacramento perchè è l’unica cantata di questo disco e ben introduce As the love continues. La traccia è dedicata ad una amicizia del passato e alla sua mancanza. C’è il video ufficiale e di seguito la versione dal vivo, registrata presso gli studi della BBC, in solitudine senza pubblico.

Buon 25 aprile 2021

Foto tratte dal sito Noipartigiani.it

Voglio augurare buon 25 aprile con la notizia che da pochi giorni è stato pubblicato il sito Noipartigiani.it. Lo scopo del progetto del sito è di raggruppare il maggior numero di testimonianze dei protagonisti della Resistenza, comprese le molte rilasciate precedentemente e sparde in vari archivi.

La canzone per oggi è la versione di Bella ciao cantata da Luca O’Zulu dei 99 Posse.

Il calzino perduto e poi trovato

Dov’è finito il calzino?!? Sono sicuro di averlo messo in lavatrice, ma nel cestello del lavaggio non c’è. Neppure nel contenitore della roba sporca c’è traccia di lui. Sotto il letto? No, neanche l’ombra…eppure sono sicuro di averlo lavato; ho stesso tutto il bucato e manca solo lui, un piccolo calzino… aspetta aspetta eccolo lì, era caduto sotto lo stendibiancheria. Alla fine è andata bene: ora è steso ad asciugare alla luce del sole e all’aria fresca di primavera.

Queste situazioni quotidiane quante volte saranno capitate? Ci ha pensato Vinicio Capossela nella sua canzone Il paradiso dei calzini a raccontarle.

25 aprile 2020: Resistiamo a casa

Questa giornata sarà diversa,
perché non potremo festeggiare la Festa della liberazione dell’Italia tutti assieme all’aperto a Casa Cervi.
Lo faremo lo stesso, nelle nostre case.
Vi auguro una Bella Festa della Liberazione e Resistiamo a casa!

Fra le canzoni che ascolteremo c’è il brano:
Il Partigiano John” degli Africa Unite.

Brano composto dagli Africa Unite per il progetto ”Materiale resistente”. Il partigiano John è in realtà Francesco Raviolo, nonno di Madaski (componente del gruppo musicale), partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi, piemontese, ucciso in uno scontro a fuoco mentre ritornava a casa con una ventina di compagni dopo la liberazione di Torino. Il partigiano John torna all’azione dopo 50 anni e la sua voglia di lottare è invariata, anche se oggi il nemico è subdolo, meno identificabile, nega se stesso ed il suo passato per riconquistare il potere. John riabbraccia il suo fucile, gesto non di negazione o violenza, ma di amore assoluto per il maggior bene che conosciamo e che ci è dato possedere: la libertà.

Africa Unite – Il partigiano John
IL 25 APRILE CON CASA CERVI: IL PROGRAMMA DELLA FESTA

Buon 2020

Aspettiamo il nuovo anno, ascoltiamo i nostri battiti del cuore, pensandoci, pensando ai nostri cari, ai nostri amici e i cuori si riscaldano.

Il sottofondo musicale è di Colin Newman con la canzone “Can I explain the delay?

Emotions, emotions
What do you feel now?

It’s been such a long time
How can I explain the delay?
Oh but I crave your intimacy
I always trust implicitly
How can you know if I’m speaking the truth or not?
Can I keep you guessing?

And I always build fences
But sometimes not high enough
In theory there’s always problems problems
In practice there are only to be dealt with
How can you know if I’m speaking the truth or not?
Can I keep you guessing?

I always demand fidelity
Preferring not to court catastrophe
Honesty is always more simple in the long run
How can you know if I’m speaking the truth or not?
Do I have to do it this way?

25 aprile: Goodbye Beautiful oppure Bella Ciao

Ho scelto la versione di Bella Ciao cantata da Tom Waits e tratta dall’album Songs of Resistance (2018) del chitarrista Marc Ribot.
Il musicista americano Ribot da tempo effettua una ricerca sulle sonorità del passato, da cui prende spunto per il suo stile personale e nel sul ultimo album ha pensato bene di suonare Goodbye Beautiful (Bella Ciao).
Sicuramente un bel segnale contro tutti gli autoritarismi.

Buon 25 Aprile!

Riferimenti

Tracey Thorne – Sister

Tracey Thorne è una Donna inglese, co-fondatrice del gruppo Every Thing but the Girl.
Il suo ultimo album Record del 2018 è dedicato alla condizione femminile contemporanea.
La musica è apparentemente disco dance ma l’autrice riesce ad interpretarla con un mix interessante: allegria ed intelligenza. In Record si balla in libertà, ma con il punto di vista della cantante sulle donne.

[su_youtube url=”https://youtu.be/5A-XyMzTSWc” title=”Tracey Thorne: Sister”]

… And I am my mother, I am my mother now
I am my sister and I live like a girl
And I love like a girl
And I think like a girl
And I fight like a girl
Like a girl …

Nell’album hanno suonano le base ritmica delle Warpaint: Jenny Lee Lindberg (basso) e Stella Mozgawa (batteria).

Gli articoli scritti di Tracey Thorne tradotti dall’ Internazionale.

Tracey Thorne è cofondatrice con il marito Ben Watt degli Every Thing but the Girl.

Conway Savage … The Ones you love

Conway Savage è morto pochi giorni fa
e
come ulteriore omaggio riprendo
il post e la traduzione della canzone The One You love dal blog dell’amico Flavio.

The Ones you loveQuelli che ami
I try to speak to you,
but my words are not useful.
So I write to you,
hoping you change your mind.

It’s been a while since I lost you,
this feeling’s lost in time.
When I think about it, and us,
I lose my mind.

That’s when my heart skips the beat, skips the beat.
I’m on my own again.
That’s when my heart skips the beat, skips the beat,
I’m on my own again.

Will you open the door?
Would you let me in?
Is this right or this is the end, is this is the end?

There is no other way to explain what’s become of us.
I just can’t let go of better days, it’s crazy.

That’s when my heart skips the beat, skips the beat.
I’m on my own again.
That’s when my heart skips the beat, skips the beat,
I’m on my own again.

Will you open the door?
Would you let me in?
Is this right or this is the end, is this is the end?
Provo a parlarti,
ma le mie parole non sono utili.
Quindi ti scrivo,
sperando che cambi idea.

È passato un po ‘di tempo da quando ti ho perso,
questa sensazione è smarrita nel tempo.
Quando ci penso,
perdo la testa.

In quel momento il mio cuore salta il ritmo, salta il ritmo.
Sono da solo di nuovo.

Aprirai la porta?
Mi lasceresti entrare?
È giusto o è finita, questa è la fine?

Non c’è altro modo per spiegare cosa ci è successo.
Non riesco a lasciare andare giorni migliori, è pazzesco.

Aprirai la porta?
Mi lasceresti entrare?
È giusto o è finita, questa è la fine?

Neil Young e la sua preghiera per Mother Earth

Disegno per Mother Earth di Neil Young

Non è la prima volta che alcuni musicisti dedicano una canzone al pianeta azzurro: la Terra.
Non poteva essere da meno il cantautore canadese Neil Young, ecologista ante litteram ed autore di brani dedicati al rispetto dell’ambiente.
Il suo brano Mother Earth è una sorta di preghiera profana all’uomo moderno, grande inquinatore senza scrupoli dell’ambiente dove lui stesso vive.
L’avidità umana prevale sul rispetto verso l’ecosistema. Passa il tempo e un certo tipo di capitalismo industriale non cambia il senso di poter sfruttare le risorse naturali continuamente, non curante del futuro e senza controllo. Sembra quasi una forma di disprezzo verso il pianeta.
La chiusa del brano è significativa: dobbiamo rispettare la Madre Terra per i suoi doni quali l’aria, l’acqua, la natura, per dare un ambiente naturale e sano ai prossimi abitanti della Terra.

Mother Earth (Natural Anthem)Madre Terra (inno naturale)
Oh, Mother Earth with your fields of green
Once more laid down by the hungry hand
How long can you give and not receive
And feed this world ruled by greed
And feed this world ruled by greed

Oh, ball of fire in the summer sky
Your healing light, your parade of days
Are they betrayed by the men of power
Who hold this world in their changing hands
They hold the world in their changing hands

Oh, freedom land, can you let this go
Down to the streets where the numbers grow
Respect Mother Earth and her giving ways
Or trade away our children's days
Or trade away our children's days

Respect Mother Earth and her giving ways
Or trade away our children's days
Oh, Madre Terra con i tuoi campi verdi
Posáti ancora una volta dalla mano affamata
Per quanto tempo potrai dare e non ricevere
E sfamare questo mondo governato dall'avidità?
E sfamare questo mondo governato dall'avidità?

Oh, palla di fuoco nel cielo d'estate
La tua luce miracolosa, il tuo scorrere dei giorni
Sono traditi dagli uomini di potere
Che tengono questo mondo in mani sempre diverse?
Tengono il mondo in mani sempre diverse

Oh, terra della libertà, puoi lasciare che vada così
Giù nelle strade dove i numeri crescono?
Rispetta Madre Terra e i modi in cui dona
O ci giocheremo il futuro dei nostri figli
O ci giocheremo il futuro dei nostri figli

Rispetta Madre Terra e i modi in cui dona
O ci giocheremo il futuro dei nostri figli

Riferimenti
  • La canzone Mother Earth è tratta dall’album Ragged Glory (1990) di Neil Young & Crazy Horse
  • La traduzione è tratta Neil Young Testi & Traduzioni
  • Scritto e pubblicato per Riusa: il portale dell’economia circolare
  • Il disegno di copertina è di mia figlia Anna

Marghera e la rabbiosa accusa della Banda Bassotti

Porto Marghera

I Pitura Freska avevano cantato il sogno di una Marghera più sana, con un ambiente alternativo a quello inquinato. Qualche anno più tardi, si è aggiunto il collettivo musicale della Banda Bassotti che ha dedicato al petrolchimico lagunare una canzone: Marghera 2 novembre. Quest’ultima non è una data casuale: fu il giorno in cui furono assolti i 28 dirigenti della Montedison,  imputati per strage, omicidio colposo e lesioni plurime ai danni di 157 operai morti e decine di malati. Questi lavoratori furono esposti al CVM/PVC, gravemente nocivo per la salute. Non si può dimenticare che per decenni vi fu uno sversamento di tonnellate di rifiuti tossici nella laguna e nell’entroterra, provenienti dagli impianti del petrolchimico. Nel 2010 la sentenza venne ribaltata ma fu troppo tardi: di fatto erano scaduti i tempi processuali e i colpevoli godettero della prescrizione dei reati. Cadde anche in prescrizione il reato di disastro ambientale in laguna veneta.
Probabilmente è per questo che a “Marghera non si sogna più”.

Marghera 2 novembre
Quanto disagio di una generazione stanca della bugia
Ancora 160 operai morti di gas e sfruttamento
I porci tutti assolti come sempre ridendo da chi servo ubbidisce
Stato incivile regna sovrano
Falso come suo solito vive nell’impunità vera
dove si è sempre boia e mai – dico mai – condannati…
Ancora non sempre scrivo d’amore ma sogno ancora
Sogno il Fuoco, Fuoco e Fiamme…

Politici mercanti
Fingono non sapere
Suonava la sirena
E gli operai andavano a morire

Non ci basta la metà dell’aria
Non ci basta la metà del sole
La metà di questa nostra vita chiusa dentro una fossa comune
A Marghera si muore due volte
Grazie, giornalisti e magistrati
Grazie, cavalieri del lavoro
A Margherà non si sogna più

Riferimenti
  • Il brano Marghera 2 novembre fa parte dell’album L’altra faccia dell’impero (2002) inciso dalla Banda Bassotti, collettivo musicale ska punk
  • La situazione del Petrolchimico di Porto Marghera dall’Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali
  • La pagina di Wikipeadia dedicata alla Banda Bassotti
  • Scritto e pubblicato per Riusa: il portale dell’economia circolare