Bandirei la parola guerra

Se potessi bandire permanentemente una parola dall’uso generale, quale sarebbe? Perché?

Sarebbe la parola guerra, non avrei alcun dubbio, perché fa parte della storia dell’uomo e la stiamo sentendo ripetutamente in questi ultimi tempi. Però proprio perché fa parte di noi, non la bandirei, la terrei lontana perché è una parola malsana.

CCCP Fedeli alla Linea – Palestina

Bandiera Palestina e simbolo della Pace

Galilea Samarìa
Nazareth Cafarnao Genesaret
Jerusalem Giudea
Hebron Betlem Emmaus Qumram Qumram Gerico

Scaraventata a terra maestà d’Israele
Piange nella notte lacrime d’amaro
Non un consolatore tra i suoi amanti
Lunghe lamentazioni e langue il cuore

Magnificat
Magnificat anima Dominum
Magnificat

Le nostre case ad altri le donne vedove
Pietre disperse all’imbocco della strada
Guidano i passi dell’intifada
Agli insolenti l’ira la grazia ai giusti

Magnificat magnificat
Magnificat anima Dominum
Magnificat

CCCP – Fedeli alla Linea – Palestina, dall’album “Canzoni, preghiere, danze del II millenio” (1989).

Andy Rourke – The Smiths

Andy Rourke The Smiths

Andy Rourke ha suonato negli Smiths come bassista. La loro musica ha fatto parte della mia adolescenza. Nel video seguente possiamo goderci il “tiro” del suo basso.

Buon viaggio Andy.

25 aprile 2023

Simbolo della pace.

Il 25 aprile non lo festeggerò andando alle manifestazioni, perché quest’anno sono in forte imbarazzo nel vedere le istituzioni italiane che parlano di antifascismo e di pace, ma continuano ad inviare armi per una guerra che senso non ha.

La canzone che ho scelto narra di alcune delle protagoniste della Resistenza italiana, che andavano in bicicletta per portare nascosti messaggi e dispacci. La canzone è scritta da Vinicio Capossela e cantata assieme a Mara Redeghieri. Le staffette sono raccontate a due voci in modo rispettoso, allegro e con molta ammirazione da Mara e Vinicio, che interpretano il senso del coraggio delle staffette. Sono fra l’altro ricordate con i loro nomi.

Vanda, Gina
Rina, Rosina
Bruna, Antonia, Elisabetta
La staffetta in bicicletta
Pompa cuore
Il sangue ancora
Batti cuore, batti nel cuore
La staffetta in bicicletta
Serafina, Alice, Anita
Passa il ferro, l’arma, la vita
Passa il testimone
Che arrivi fino a noi
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l’aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità
Guardo i vostri nomi che sanno di bucato
Che sanno di un altro paese
Di aspirazioni migliori
In cui è venuto naturale
Prendere parte e da che parte stare
Iside, Nelda
Natalina
Adriana, Stella
Ada, Armina
La staffetta in bicicletta
Emma, Zaira
Alma, Corina, Vincenzina
Desdemona, Lina
La staffetta in bicicletta
Baluardo di civiltà
Testimoni di umanità
Fiori sulle sepolture
E cure, cure
Per fare Guerra alla guerra
Dispacci nascosti nei bigodini
E poi guanti e maglioni
Filati e calzini
E nomi di martiri in cornici
Arrotolati nelle canne delle bici
Ada, Gina
Agnese, Armida
Che scrivete una storia minore
Di partecipazione
Un litro di latte
Un pezzo di pane
Un chilo di carbone tolto al nemico
È fermare l’occupazione
Resistenza, latitanza
Corrimi dietro
Corri veloce
E non dire parole
Non dire parole, non dire parole
E non dire parole…
Voi che passate il testimone
Perché arrivi più avanti
Perché arrivi fino a noi
Che ancora abbiamo da resistere
Al mostro e le sue fauci
Sepolte ai nostri piedi
Per fermare la guerra
Per fermare ogni guerra, insegnateci
Voi madri, figlie
Sorelle, compagne dell’umanità ricordateci
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l’aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità
Voi che di voi dite che
Non vi sembra d’aver fatto granché

Testo de Staffette in bicicletta, tratto dall’album Tredici Canzoni Urgenti di Vinicio Capossela (2023), cantato assieme a Mara Redeghieri.

Monumento al Disertore

Monumento al Disertore a Rovereto (TN)

Il Monumento al Disertore si trova a Rovereto (TN).

“Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi” (Bertolt Brecht)

Ivano Fossati – Il Disertore testo di Boris Vian
Ivano Fossati - Il Disertore
In piena facoltà
Egregio presidente
Le scrivo la presente
Che spero leggerà
La cartolina qui
Mi dice terra terra
Di andare a far la guerra
Quest'altro lunedì
Ma io non sono qui
Egregio presidente
Per ammazzar la gente
Più o meno come me
Io non ce l'ho con lei
Sia detto per inciso
Ma sento che ho deciso
E che diserterò.
Ho avuto solo guai
Da quando sono nato
I figli che ho allevato
Han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
Ormai son sotto terra
E a loro della guerra
Non gliene fregherà
Quand'ero in prigionia
Qualcuno mi ha rubato
Mia moglie e il mio passato
La mia migliore età
Domani mi alzerò
E chiuderò la porta
Sulla stagione morta
E mi incamminerò.
Vivrò di carità
Sulle strade di Spagna
Di Francia e di Bretagna
E a tutti griderò
Di non partire più
E di non obbedire
Per andare a morire
Per non importa chi.
Per cui se servirà
Del sangue ad ogni costo
Andate a dare il vostro
Se vi divertirà
E dica pure ai suoi
Se vengono a cercarmi
Che possono spararmi
Io armi non ne ho.

The Clash – White Riot

The Clash - White Riot

Nel 1977 il 18 marzo uscì White Riot dei Clash. Cosi tanto per ricordare. La canzone è ispirata alle rivolte di Notting Hill Gate a Londra nell’agosto del 1976, durante gli scontri razziali fra i residenti giamaicani e la polizia.

White riot – I want to riot
White riot – a riot of my own
White riot – I want to riot
White riot – a riot of my own

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Questo è un obice di una guerra del secolo scorso. L’abbiamo trovato presso la pieve sulla sommità del monte Loffa, lungo il sentiero delle “Sette fontane” in Lessinia (VR).

Mettete dei fiori nei vostri cannoni“: ecco noi l’abbiamo fatto.

I Giganti - Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
era scritto in un cartello
sulla schiena di ragazzi
che senza conoscersi,
di città diverse,
socialmente differenti
in giro per le strade della loro città
cantavano
la loro proposta,
ora pare che ci sarà un'inchiesta

tu come ti chiami?
Sei molto giovane

Me ciami Brambilla e fu l'uperari
lavori la ghisa per pochi denari
e non ho in tasca mai
la lira
per poter fare un ballo con lei
mi piace il lavoro,
ma non son contento
non è per i soldi che io mi lamento,
ma per questa gioventù
c'avrei giurato che mi avrebbe dato di più

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formino gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace

Anche tu sei molto giovane,
quanti anni hai?
E di che cosa non sei soddisfatto?

Ho quasi vent'anni e vendo giornali
girando quartieri fra povera gente
che vive come me,
che sogna come me
sono un pittore che non vende quadri
dipingo soltanto l'amore che vedo
e alla società non chiedo
che la mia libertà

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formino gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace

E tu chi sei?
Non mi pare che abbia di che lamentarti...

La mia famiglia è di gente bene
con mamma non parlo,
col vecchio nemmeno
lui mette le mie camicie
e poi critica se vesto così
guadagno la vita lontano da casa
perché ho rinunciato ad un posto tranquillo
ora mi dite che ho degli impegni
che gli altri han preso per me

Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formino gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace

Ciao spiaggia Li Junchi con Giuni Russo

Ce ne stiamo qui in spiaggia verso il tardo pomeriggio: lieve brezza, le onde che sbattono sulla battigia, il sole fra un’ora calerà sul mare, ma intanto lo sta facendo brillare.

Così mi è tornata in mente Giuni Russo con la sua splendida voce e questo brano allegro e spensierato. Le ore passano bene.

Salutiamo le spiagge di Valledoria, Badesi e lo splendido entroterra montuoso.

Peter Hammill canta e vuole la pace adesso

Peter Hammill “The future now”

Enrico mi chiede di partecipare scegliendo una canzone di pace. Ho
scelto una canzone di quando avevo vent’anni – sapete, è una di quelle
canzoni che mi sarebbe proprio piaciuto scrivere (e ce ne sono dozzine).
La traduzione è una di quelle che faccio io, senza istruzione né
pretese. Allora sembrava possibile che la musica, la letteratura, l’arte
potessero avere una qualche influenza positiva sul destino del mondo. Ma
così non è stato. Magari fosse che i messaggi che viaggiano con la
musica e la poesia potessero mettere radici ovunque. Dopo aver letto
Addio alle armi” di Ernest Hemingway non ci sarebbe dovuta essere
un’altra guerra mondiale. Dopo aver letto “Urlo” di Allen Ginsberg si
sarebbe dovuti scendere nelle piazze a cantare a piangere ad
abbracciarsi e accarezzarsi e baciarsi e fare l’amore ovunque e in tutti
i modi che ci venivano in mente. Sarebbe stato meraviglioso. Dopo aver
letto un qualsiasi scritto di Mario Rigoni Stern o “La storia” di Elsa
Morante
si sarebbe dovuta insegnare la cultura della pace e del sostegno
reciproco nelle scuole, ci si sarebbe dovuto prendere amorevolmente cura
dei bambini e dei più deboli, degli sfortunati, degli anziani. Ma, come
sappiamo, niente di tutto questo è successo. Dopo “All you need is love
si sarebbero dovute distruggere tutte le armi e abbattere i confini, ci
si sarebbe dovuti occupare di ospedali, scuole, mense e case per tutti.
E invece no, abbiamo continuato ad armare i confini di stato e costruire
portaerei, mine, lanciafiamme e cannoni. D’altra parte sono duemila anni
che c’è gente disposta a mentire, a rubare, rapinare stuprare torturare
e massacrare convinta di mettere in pratica le nobili verità del
vangelo.
Peter Hammill ha scritto “The future now” nel 1977, quando non aveva
ancora trent’anni, e l’ha inclusa nell’album omonimo del 1978. La
versione che ha fatto il nido nel mio cuore è quella dell’album dal vivo
The margin” (1985). Riascoltarla oggi mi trasmette uno spaesamento
forte: mi sembra di aver percorso tanta strada, ma se mi guardo intorno
il mondo è fermo. Fermo proprio sull’orlo del precipizio, a guardare
giù.
Marco Pandinstella_nera@tin.it

The Future NowIl futuro adesso
Here we are, static in the latter half
Of the twentieth century
But it might as well be the Middle Ages,
There'll have to be some changes
But how they'll come about foxes me.
I want the future now,
I want to hold it in my hands;
All men equal and unbowed,
I want the promised land.
But that doesn't seem to get any closer,
And Moses has had his day...
The tablets of law are an advertising poster,
Civilization here to stay
And this is progress?
You must be joking!
Me, I'm looking for any kind of hope.
I want the future now,
I want to see it on the screen,
I want to break the bounds
That make our lives so mean.
Oh, blind, blinded, blinding hatred
Of race, sex, religion, colour, country and creed,
These scream from the pages of everything I read.
You just bring me oppression and torture,
Apartheid, corruption and plague;
You just bring me the rape of the planet
And joke world rights at the Hague.
Oh, someday the Millennium!
But how far is someday away?
I want the future now
I'm young, and it's my right.
I want a reason to be proud.
I want to see the light.
I want the future now,
I want to see it on the screen,
I want to break the bounds:
Make life worth more than dreams.
Eccoci, fermi nella seconda metà del ventesimo secolo ma potrebbe anche
essere il medioevo
Serviranno dei cambiamenti, sì
Ma pensare a come arriveranno mi confonde
Voglio il futuro adesso
Voglio stringerlo tra le mani
Tutti uguali e liberi
Voglio la terra promessa ma pare che non ci siamo avvicinati più di
quanto Mosè aveva fatto allora
Le tavole della legge come cartelloni pubblicitari
La civiltà è qui per rimanerci
E questo lo chiamiamo progresso? Stai scherzando, vero?
Io, io cerco una speranza qualsiasi
Voglio il futuro adesso
Lo voglio vedere alla televisione
Voglio spezzare le catene che rendono così infelice la nostra vita
Odio cieco, accecato, accecante nei confronti di razza, sesso,
religione, colore, paese e credo
Ecco ciò che urlano le pagine di tutti i giornali che leggo
Mi raccontano di oppressione e tortura, segregazione, corruzione e
pestilenze
Mi raccontano della distruzione del nostro pianeta e barzellette sui
diritti umani
Oh, domani arriverà il millennio nuovo
Ma quanto è distante il domani?
Voglio il futuro adesso
Sono giovane, è un mio diritto
Voglio un motivo per cui essere fiero
Voglio vedere la luce
Voglio il futuro adesso
Voglio vederlo alla televisione
Voglio spezzare le catene
Voglio che vivere diventi meglio che sognare

P.J. Harvey denuncia la vigliaccheria della guerra moderna

P.J. Harvey è una cantautrice rock inglese di grande talento e sensibilità. Negli ultimi album ha prestato la sua arte, per denunciare e dare voce alle vittime delle guerre recenti, in cui era spesso coinvolta la Gran Bretagna. Il brano Guilty fu registrato nel 2015 assieme alle canzoni per l’album The Hope Six Demolition Project (2016), ma non fu incluso e uscì come singolo. La canzone ha degli aspetti molto interessanti, che l’autrice fa emergere, sia nelle parole, che nella musica. Il testo è di estrema attualità, perché tratta di persone ignare del proprio destino, mentre un’altra persona a decine di migliaia di chilometri li sta osservando, decidendo di far scendere un drone esplosivo. Le vittime che stanno accanto ad un obiettivo di un drone, sono il più delle volte inconsapevoli. In gergo militare sono definite danni collaterali.

La canzone Guilty è musicalmente più ombrosa delle canzoni registrate per l’album, che l’ha preceduto. Una marcia militare che suona come una mitragliata di ottoni e di percussioni. Su tutto la voce di P.J. Harvey dura e dolce, a seconda delle parti cantate.

GuiltyColpevole
Rules and regulation
Rules and regulation
Rules and regulation
Rules and regulation

There’s a little figure on the television
Scratching at the ground by a pile of rags
Grainy little figures on television screens
Weighing up the moment — guilty, guilty

What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?
What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?

Power to the predator, The Grim Reaper
Grainy little suspects running for shelter
The drones have come
Come in their thousands
But nobody asked us if we wanted them
If we wanted them
If we wanted them

Back in the bunker in the operations room
A bored soldier is eating his lunch
While drones in their thousands are unveiled in Texas
To roaring voices, but nobody asked us if we wanted them

What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?
What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?

Power to the predator, The Grim Reaper
Grainy little suspects running for shelter
The drones have come
Come in their thousands
But nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us
Regole e regolamento
Regole e regolamento
Regole e regolamento
Regole e regolamento

C'è una piccola figura in televisione
Grattarsi per terra da un mucchio di stracci
Piccole figure sgranate sugli schermi televisivi
Soppesare il momento: colpevole, colpevole

Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?

Potere al predatore, The Grim Reaper (triste mietitore)
Piccoli sospetti granulosi che corrono in cerca di riparo
Sono arrivati ​​i droni
Venite a migliaia
Ma nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Se li volessimo
Se li volessimo

Di nuovo nel bunker nella sala operativa
Un soldato annoiato sta mangiando il suo pranzo
Mentre i droni a migliaia vengono svelati in Texas
A voci ruggenti, ma nessuno ci ha chiesto se le volevamo

Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?

Potere al predatore, The Grim Reaper
Piccoli sospetti granulosi che corrono in cerca di riparo
Sono arrivati ​​i droni
Venite a migliaia
Ma nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto