Talking Heads – Niente altro che fiori

Una favola – canzone che con paradossale ironia racconta di come il protagonista, uomo moderno, vorrebbe tornare ad uno stile di vita consumistico. Una decrescita al contrario? Il protagonista agognava ad una vita più semplice, immersa nella natura, ovvero una sorta di paradiso terrestre. Bene, ci è riuscito, è circondato da ambiente lussureggiante, dove non ci sono altro che fiori, bello no?
Eppure man mano che si trova in certi luoghi, desidera ritrovare situazioni caotiche o gustare dei prodotti poco sani per la salute. Sebbene la natura abbia preso il sopravvento il nostro uomo moderno rivuole quello che non ha più, perché non vuole riconoscere la vittoria della natura, sebbene il suo desiderio originale fosse quello di un qualcosa di più vicino ad un ambiente più immerso nella natura.

(Notihng but) The FlowesOrmai non c'é altro che fiori
Here we stand
Like an Adam and an Eve
Waterfalls
The Garden of Eden
Two fools in love
So beautiful and strong
The birds in the trees
Are smiling upon them
From the age of the dinosaurs
Cars have run on gasoline
Where, where have they gone?
Now, it's nothing but flowers

There was a factory
Now there are mountains and rivers
You got it, you got it
We caught a rattlesnake
Now we got something for dinner
We got it, we got it
There was a shopping mall
Now it's all covered with flowers
You've got it, you've got it
If this is paradise
I wish I had a lawnmower
You've got it, you've got it

Years ago
I was an angry young man
And I'd pretend
That I was a billboard
Standing tall
By the side of the road
I fell in love
With a beautiful highway
This used to be real estate
Now it's only fields and trees
Where, where is the town
Now, it's nothing but flowers
The highways and cars
Were sacrificed for agriculture
I thought that we'd start over
But I guess I was wrong

Once there were parking lots
Now it's a peaceful oasis
You've got it, you've got it
This was a Pizza Hut
Now it's all covered with daisies
You got it, you got it
I miss the honky tonks,
Dairy Queens, and 7-Elevens
You got it, you got it
And as things fell apart
Nobody paid much attention
You got it, you got it

I dream of cherry pies,
Candy bars, and chocolate chip cookies
You got it, you got it
We used to microwave
Now we just eat nuts and berries
You got it, you got it
This was a discount store,
Now it's turned into a cornfield
You've got it, you've got it
Don't leave me stranded here
I can't get used to this lifestyle
Eccoci qui
Come un Adamo e un'Eva
Cascate
Il giardino dell'Eden
Due innamorati sciocchi
Così belli e forti
Gli uccelli sugli alberi
Sopra loro sorridono
Dall’età dei dinosauri
Le macchine andavano a benzina
Dove sono finite?
Ormai non c'é altro che fiori

C'era una fabbrica
Ora montagne e fiumi
PUOI DIRLO, puoi DIRLO
Catturo un serpente a sonagli
Ora abbiamo la cena
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
C'era un supermercato
Ora é coperto di fiori
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Se questo è il paradiso
Vorrei una falciatrice
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO

Anni fa
Ero un giovane arrabbiato
Pretendevo
D'essere un cartellone
Levato alto
A fianco della strada
M'innamorai
D'una bella autostrada
Questa era area fabbricabile
Ora è solo campo e alberi
Dov'é finita la città?
Ora non c'é altro che Fiori
Strade e automobili
Sacrificate all’ agricoltura
Pensavo dovessimo ricominciare
Temo d'essermi sbagliato

Un tempo erano parcheggi
Ora é un'oasi di pace
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
C'era una pizzeria
Ora é coperta di margherite
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Mi mancano gli honky tonk,
Gli yogurt e le bibite
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
E quando tutto cadde a pezzi
Nessuno ci fece caso
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO

Sogno torte di frutta,
Canditi e biscotti al cioccolato
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Abituati al microonde
Ora mangiamo bacche e noci
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Questo era un negozio occasioni,
Ora é un campo di granturco
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Non lasciatemi qui
Non so abituarmi a questa vita

Riferimenti
  • La canzone (Nothing but) Flowers fa parte dell’album Naked (1988), testo di David Byrne, musica dei Talking Heads
  • La traduzione è tratta dal libro David Byrne & Talking Heads (tutti i testi 1975 – 1994), a cura di Paolo Bertrando, Arcana Editrice, 1994
  • Scritto e pubblicato per Riusa: il portale dell’economia circolare

Una nuova zattera per cambiare

La Zattera logo dell'Iniziativa di informazione nell'economia solidale veroneseIl nuovo progetto editoriale: un periodico elettronico per l’economia solidale veronese.

Alzi la mano chi è contento della Verona in cui viviamo. Una provincia terziarizzata, che non produce quasi più niente, che vive di finanza, di speculazione immobiliare, di lavori pubblici, e anche di xenofobia.

Una provincia che, se tornassero i tempi dell’autarchia, non riuscirebbe a sfamare nemmeno il 10 % dei suoi abitanti, a meno che non li si convincesse a mangiare soldi, tabacco e cemento.

Una provincia governata, a tutti i livelli, da un sistema di potere a parole ribelle e secessionista, ma nei fatti dissoluto e rapace, sicuramente distruttivo per il territorio.

Eppure, in tutto questo sistema dominante, c’è qualcosa che si muove. È un movimento poco omogeneo, poco incline a essere etichettato dalle forze politiche, per niente strumentalizzabile, quasi inafferrabile dalle definizioni classiche.

È la Verona che si riconosce nei principi del Sélese, che cerca altri modelli di economia, dove il profitto è un accessorio, non la strategia, dove i valori relazionali contano più di quelli economico-finanziari, dove i progetti e le persone sono al centro delle decisioni.

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Avvoltoi nucleari

Evitare di sfruttare strumentalmente contro l’energia nucleare la tragedia giapponese? Perché dovremmo?

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Sto aspettando con un certo fremito le prime reazioni strumentali antinucleariste ai seri problemi che stanno affrontando le centrali nipponiche dopo il gigantesco terremoto.

Stanno già arrivando: oltre ai previsti e prevedibili siti ecologisti, come Greenpeace, registriamo anche i blog dei politici, come Antonio Borghesi.

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Una zattera per cambiare

La Zattera logo dell'Iniziativa di informazione nell'economia solidale veroneseUn periodico elettronico per l’economia solidale veronese.

Alzi la mano chi è contento della Verona in cui viviamo. Una provincia terziarizzata, che non produce quasi più niente, che vive di finanza, di speculazione immobiliare, di lavori pubblici, e anche di xenofobia.

Una provincia che, se tornassero i tempi dell’autarchia, non riuscirebbe a sfamare nemmeno il 10 % dei suoi abitanti, a meno che non li si convincesse a mangiare soldi, tabacco e cemento. Una provincia governata, a tutti i livelli, da un sistema di potere a parole ribelle e secessionista, ma anche dissoluto e rapace, sicuramente distruttivo per il territorio.

Eppure, in tutto questo sistema sociale politicamente e culturalmente dominante, c’è qualcosa che si muove. È un movimento poco omogeneo, poco incline a essere etichettato dalle forze politiche, per niente strumentalizzabile, quasi inafferrabile dalle definizioni classiche.

Sostiene un’altra economia, dove il profitto è un accessorio, non la strategia, dove i valori relazionali contano più di quelli economico-finanziari, dove i progetti e le persone sono al centro delle decisioni.

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Meglio Berlusconi o Marchionne?

L'ad di Fiat Sergio Marchionne con il premier Berlusconi (foto Ansa)Mentre il nostro caro, simpatico, assurdo satrapo si tiene attaccato alla poltrona con tutta la forza rimasta, la nuova destra scalpita per la successione al potere. Davvero vogliamo staccare la spina?


Quello cui stiamo assistendo in questi giorni ha dell’incredibile, oltre a essere discretamente vergognoso. La realtà sta superando tutte le fantasie, anche le più contorte, costringendo anche la satira più impietosa a un veloce aggiornamento, come il “partito du pilu” del film Quanlunquemente di Antonio Albanese, reso obsoleto ancor prima dell’uscita nelle sale.

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Vinile e dischi a Padova? Al negozio Crash Records

Li conosco da anni che quasi mi commuovo se penso alle volte che andavo a comprare qualche disco, quando avevo meno di diciotto anni, spendendo le “mancette” messe da parte. Sto cercando di descrivere un piccolo negozio di dischi (vinile e qualche cd), la Crash Records. Dove si trova? In centro storico a Padova, vicino a Piazza delle Erbe. La Crash Records è sempre stata specializzata in dischi di genere, quali rock, jazz, classica, blues, folk e varie curiosità discografiche. Si presenta con una vetrina normale, entrando dalla porta si notano al centro del negozio i contenitori blu dei vinili, ordinati per genere.

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Il tappo di sughero e il riciclo, intervista a Davide Boati

In famiglia abbiamo preso la buona abitudine di pensare a come riciclare e scegliere certi cibi in funzione di un minor impatto ambientale. Una piccola pratica, ad esempio, è di scegliere bottiglie di vino tappate con il sughero. Successivamente i tappi li teniamo da parte e ogni tanto li portiamo in un negozio eco solidale dove saranno  consegnati a chi gli riutilizzerà. Qualche tempo fa avevo scritto un post sul sughero segnalando un consorzio che ha alcune iniziative legate al riciclo del sughero, illustrandone le motivazioni. Poco dopo mi scrisse un simpatico navigatore segnalandomi un’iniziativa dell’Associazione milanese Abracciaaperte e così ho pensato d’approfondire la loro iniziativa direttamente con Davide.

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Sughero a Milano

Torno volentieri sul tema del sughero. Un simpatico navigatore mi ha segnalato l’iniziativa dell’Associazione Onlus Abracciaaperte di Milano per la raccolta dei tappi e del loro riciclo. Un modo molto concreto per riutilizzarlo, creando un passaparola eccezionale e organizzando una rete di raccolta ampia. Bravi!

Raccolta dei tappi di sughero

Mi piace il vino e da un po’ di tempo a questa parte quando stappo una bottiglia raccolgo il tappo di sughero, per portarlo in un punto di raccolta. Ecco quindi una piccola pratica per evitare di gettare sempre tutto nella spazzatura. Di norma cerco di scegliere bottiglie senza il tappo in materiale sintetico. Un aspetto importante è che i sughereti fanno parte dell’ habitat mediterraneo e per sostenere questi insediamenti sono nate diverse iniziative d’informazione e di raccolta dei tappi di sughero.

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