25 aprile 2023

Simbolo della pace.

Il 25 aprile non lo festeggerò andando alle manifestazioni, perché quest’anno sono in forte imbarazzo nel vedere le istituzioni italiane che parlano di antifascismo e di pace, ma continuano ad inviare armi per una guerra che senso non ha.

La canzone che ho scelto narra di alcune delle protagoniste della Resistenza italiana, che andavano in bicicletta per portare nascosti messaggi e dispacci. La canzone è scritta da Vinicio Capossela e cantata assieme a Mara Redeghieri. Le staffette sono raccontate a due voci in modo rispettoso, allegro e con molta ammirazione da Mara e Vinicio, che interpretano il senso del coraggio delle staffette. Sono fra l’altro ricordate con i loro nomi.

Vanda, Gina
Rina, Rosina
Bruna, Antonia, Elisabetta
La staffetta in bicicletta
Pompa cuore
Il sangue ancora
Batti cuore, batti nel cuore
La staffetta in bicicletta
Serafina, Alice, Anita
Passa il ferro, l’arma, la vita
Passa il testimone
Che arrivi fino a noi
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l’aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità
Guardo i vostri nomi che sanno di bucato
Che sanno di un altro paese
Di aspirazioni migliori
In cui è venuto naturale
Prendere parte e da che parte stare
Iside, Nelda
Natalina
Adriana, Stella
Ada, Armina
La staffetta in bicicletta
Emma, Zaira
Alma, Corina, Vincenzina
Desdemona, Lina
La staffetta in bicicletta
Baluardo di civiltà
Testimoni di umanità
Fiori sulle sepolture
E cure, cure
Per fare Guerra alla guerra
Dispacci nascosti nei bigodini
E poi guanti e maglioni
Filati e calzini
E nomi di martiri in cornici
Arrotolati nelle canne delle bici
Ada, Gina
Agnese, Armida
Che scrivete una storia minore
Di partecipazione
Un litro di latte
Un pezzo di pane
Un chilo di carbone tolto al nemico
È fermare l’occupazione
Resistenza, latitanza
Corrimi dietro
Corri veloce
E non dire parole
Non dire parole, non dire parole
E non dire parole…
Voi che passate il testimone
Perché arrivi più avanti
Perché arrivi fino a noi
Che ancora abbiamo da resistere
Al mostro e le sue fauci
Sepolte ai nostri piedi
Per fermare la guerra
Per fermare ogni guerra, insegnateci
Voi madri, figlie
Sorelle, compagne dell’umanità ricordateci
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l’aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità
Voi che di voi dite che
Non vi sembra d’aver fatto granché

Testo de Staffette in bicicletta, tratto dall’album Tredici Canzoni Urgenti di Vinicio Capossela (2023), cantato assieme a Mara Redeghieri.

Giovanni Lindo Ferretti Verona 29/06/2021

Finalmente un concerto! Eh si, la voglia era davvero tanta. L’occasione è nata perché Giovanni Lindo Ferretti è venuto a cantare al Teatro Romano a Verona. L’artista era accompagnato sul palco da Ezio Bonicelli e Luca Rossi, entrambi membri degli Üstmamò. Ferretti è stato il cantante di tre storiche band rock italiane: CCCP, C.S.I. e P.G.R.

Il concerto è iniziato con Aria di Rivoluzione, omaggio a Franco Battiato. La scaletta era composta da svariati brani della sua carriera: alcuni del suo periodo da solista e la maggior parte del suo periodo con i tre gruppi. Tutti i brani erano splendidamente arrangiati e suonati da Ezio e Luca. Sul palco c’era un’intesa palpabile fra i tre musicisti : il suono fluiva armonioso verso il pubblico.

Evviva il 25 Aprile

Liberazione 1945 2015 festa

Racconti di mio nonno e di mia madre, sono impressi fortemente nella mia memoria.
Sono uniti a un sentire comune come nella canzone cantata da Mara Redeghieri e dagli Üstmamò.

Üstmamò – Siamo i ribelli della montagna

Giovanni Lindo Ferretti Brescia 01/11/2014

Giovanni Lindo Ferretti (ex CCCP, ex C.S.I., ex P.G.R.) ha suonato alla Latteria Molloy di Brescia ed è stato un bel concerto.
Prima di andarci mi chiedevo se aveva un senso riproporre canzoni scritte e pensate negli anni’80 e ’90, che hanno sfiorato gli anni duemila (gli anni zero) da parte di Ferretti.
L’artista, cantante e paroliere dei CCCP, CSI, PGR, ha cavalcato di trent’anni della musica indipendente italiana, cantando e declamando storie, situazioni e sentimenti, personalmente l’ho sempre ritenuto una mente interessante e controversa da ascoltare.
Ferretti era accompagnato dai musicisti Ezio Bonicelli e Luca Alfonso Rossi, entrambi ex componenti degli Ustamamò.
Il cantante ha un fare distaccato e questo mi è piaciuto molto, così ha evitato di essere nostalgico e autoreferenziale. I tre musicisti sono così riusciti ad essere sorprendenti, suonando tutti i brani in una veste elettronica, acustica ed elettronica, veramente moderna.
Poi G. L. Ferretti ha un guizzo::

Cittadine, cittadini uno sforzo ancora!
La democrazia suvvia, e’ una connessione web a banda larga.
I nativi digitali sono già tra noi, arriveranno gli ufo robot, vogliono pace progresso e abbondanza, ogni giorno sarà festa, un’eterna vacanza.
Nell’attesa per non stare con le mani in mano abbiamo fatto della Domenica un giorno qualsiasi.
Cittadine, cittadini felicitazioni…
Giovanni Lindo Ferretti

Giovanni Lindo Ferretti 2014 Brescia band

→ Prosegui la lettura di Giovanni Lindo Ferretti Brescia 01/11/2014

Ustmamò Canto del vuoto

Dedicata a tutti, agli Amici, alle persone che incontro e che ho incontrato.
Ustmamò Canto del vuoto

Lasciar passare sorvolare perdere tempo e non cercare non si sa poi bene cosa
Tempi infiniti a guardare le nubi soffici e leggere tempeste che ritardano a scoppiare
Meglio svanire in questa indefinita età, a immaginare quello che potrebbe essere
Meglio sperare nella propria identità che compromettersi per poi sbagliare e perdere
Come non potere più spiegare ali che non servono a volare sogni che non sogna mai nessuno modi di pensare questa vita
Come non potere più aspettare cose che ritardano a venire lenti mutamenti di stagione una qualche verità
Ora persi nel mare profondo ora in alto a sfiorare le cime abbracciati al tempo che passa aspettando una buona ragione
Lasciarsi andare dondolare e continuare a galleggiare scivolando sulle cose
Abbandonati a immaginare un’altra strada da seguire lasciando quel che resta sempre uguale Come non potere più spiegare ali che non servono a volare sogni che non sogna mai nessuno modi di pensare questa vita
Come non potere più aspettare cose che ritardano a venire lenti mutamenti di stagione una qualche verità
Ora persi nel mare profondo ora in alto a sfiorare le cime abbracciati al tempo che passa aspettando una buona ragione