La vogliamo dare una chance alla pace?

Pensiamo di dare una chance alla pace? Opppure no?

Give Peace A ChanceData una possibilità alla pace
Two, one two three four
Ev'rybody's talking about
Bagism, Shagism, Dragism, Madism, Ragism, Tagism
This-ism, that-ism, is-m, is-m, is-m.

All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance

C'mon
Ev'rybody's talking about Ministers,
Sinisters, Banisters and canisters
Bishops and Fishops and Rabbis and Pop eyes,
And bye bye, bye byes.

All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance

Let me tell you now
Ev'rybody's talking about
Revolution, evolution, masturbation,
flagellation, regulation, integrations,
meditations, United Nations,
Congratulations.

All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance

Ev'rybody's talking about
John and Yoko, Timmy Leary, Rosemary,
Tommy Smothers, Bobby Dylan, Tommy Cooper,
Derek Taylor, Norman Mailer,
Alan Ginsberg, Hare Krishna,
Hare, Hare Krishna

All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance.
Due, uno due tre quattro
tutti parlano di
borsismo, pelismo, draghismo, mattismo, straccismo, etichettismo
questismo o quellismo, ismo, ismo, ismo.

Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace

Dai!
Tutti parlano di ministri, sinistri, balaustre e scatolette
Vescovi, pescovi, rabbini e papocchi
E tanti saluti.

Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace

Senti!
Tutti parlano di
Rivoluzione, evoluzione, masturbazione,
Flagellazione, norme, integrazioni,
Meditazioni, Nazioni Unite,
Congratulazioni

Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: offri una possibilità alla pace

Tutti parlano di
John e Yoko,Timmy Leary, Rosemary,
Tommy Smothers, Bobby Dylan, Tommy Cooper,
Derek Taylor, Norman Mailer,
Alan Ginsberg, Hare Krishna,
Hare, Hare Krishna

Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace.

Traduzione del testo a cura di Antiwarsongs.

Negoziati, non armi!

Ricevo dal “Comitato NO ALLA GUERRA” e rilancio, invitando alla massima diffusione possibile!

Da oggi fino al momento del voto (previsto per questa settimana) voglio far capire che non voterò mai più chi si macchierà di questa indicibile infamia.

Oggetto del messaggio:



NO ALL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA! NON VOTEREMO MAI PIU’ PER CHI DICE SI

Gentile Senatore/Senatrice,

il governo Draghi sottopone al Senato il decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Un provvedimento che servirà ad alimentare la guerra, anziché i negoziati di pace. La Camera lo ha già approvato. Se passa al Senato, diventa legge. Le dico con decisione che chi dice sì alla guerra non avrà mai più il mio sostegno e il mio voto.

Saluti
(Firma, data, località)

Se vuoi la pace, prepara la pace

Emergency Se vuoi la pace, prepara la pace

Il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina riportando la guerra in Europa.

La risposta di chi ci governa è inviare armi.
Emergency ribadisce che la guerra non può essere mai la soluzione.
Facciamo sentire la nostra voce per ribadire il nostro NO alla guerra, a tutte le guerre: con un semplice pezzo di stoffa bianca, uno “straccio di pace” – appeso allo zaino, al balcone, legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del bambino, alla cartella di scuola – esprimiamo il nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza.
Questo fine settimana, sabato 26 e domenica 27 marzo, i volontari di EMERGENCY ti aspettano in piazza in tutta Italia con lo “straccio di pace”, per ribadire tutti insieme il nostro rifiuto della guerra.
Scopri l’iniziativa e dove trovarci.

No alla guerra!

Costituzione della Repubblica Italiana

Voglio ricordare che la Repubblica Italia deve essere fuori da qualsiasi operazione di guerra, nel rispetto dell’art. 11 della Costituzione Italiana.

Articolo 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
La Costituzione Italiana

E’ iniziata una nuova guerra in Europa

Riporto il comunicato di Emergency:

Sembrava impossibile che questa decisione prendesse il sopravvento, dopo che solo pochi mesi fa il conflitto afgano aveva dimostrato il fallimento totale della guerra e dopo due anni di emergenza sanitaria che hanno stravolto le vite di tutti noi.

Invece, anche questa volta, le scelte della politica ignorano la salvaguardia della vita delle persone. Si sceglie di nuovo la logica della guerra, praticata o provocata, come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali.

Chiediamo che i Paesi coinvolti tornino al tavolo dei negoziati e che l’Europa, che è stata insignita del Nobel per la pace, eserciti la sua influenza e faccia tutto quello che è in suo potere per fermare il conflitto.

Chiediamo a tutti coloro che rifiutano la guerra di far sentire forte la loro voce: basta armi, basta vittime.

Lavoricidio (lettera a un lavoratore nato morto)

Riprendo il post – poesia dal blog di Flavio Almerighi:

Oggi hai chiuso, senza bisogno di dimissioni, senza aver mai iniziato un lavoro privo di dignità, senza paga. Niente si perde, se non l’emozione di un momento dato in pasto ai riflettori, poi torna tutto buio, come il freddo di una delle tante tombe di lavoratori senza pretese, senza garanzie, bisognosi soltanto di tornare a casa la sera. Che pensare di un paese, un luogo stretto e lungo come un imbuto, uno stivale, pieno di ignoranti sorridenti consacrati al soldo, capaci di vendere anche l’ingiustizia? E tu, così giovane, già così freddo, recapitato al luogo del non ritorno, in compagnia di tanti come te. Giovani, più anziani, uomini, donne, chiunque aveva un nome che adesso non ha più. E i sindacati? Lasciali rifiatare nei loro uffici più belli, nelle anticamere di poltroncine di un colore solo, ai loro galà di pensionati, alle manifestazioni di momentaneo cordoglio: non hanno altro da fare, non funzionano più. Fossero stati efficienti, tu non saresti là sotto a star zitto. Quando si muore di lavoro, nell’approssimazione della fretta, perché i soldi son pochi, perché le carte sono a posto il resto no, quando i mandanti non saranno mai puniti, si chiama lavoricidio.

Riprendo il post – poesia dal blog di Flavio Almerighi:

No alla guerra in Ucraina

Bandiera della Pace

“Quasi ogni guerra avviata negli ultimi 50 anni è stato il risultato delle bugie dei media”

Julian Assange

Energia nucleare? No grazie

Energia nucleare? No grazie

Voglio ribadire la mia contrareità all’uso e allo sviluppo dell’energia nucleare.

Energia nucleare? No grazie.

Il provider dove si trova il blog, utilizza energia elettrica amica dell’ambiente. Il blog è presso Tophost, che è certificato dalla Green Web Foundation in quanto ospitati nell’infrastruttura ad alta sostenibilità di Seeweb.

Blog fermo per protestare contro la guerra

È da giorni che continuano a morire civili innocenti in Palestina, mentre la comunità internazionale resta silenziosamente a guardare davanti a questa brutalità! Mi rendo conto che serve a poco o nulla (ma forse no), il blog si ferma per 24 ore, per protestare contro l’indifferenza verso questi atti violenti.

Dico no alla guerra!

Ringrazio di avermi fatto partecipe di questa iniziativa gli amici blogger Web sul blog e Blog dell’Alligatore.

La Musica è Cultura! Sostieni i negozi di dischi

La Musica è Cultura appello

I negozi di dischi sono ingiustamente chiusi per decreto, mentre le librerie e le edicole sono aperte. Mi pare che i nostri governanti si siano scordati di queste piccole, ahimè, realtà.
Riporto l’appello tratto dal blog In Retrospettiva.

NEGOZI DI DISCHI CHIUSI… PER SEMPRE?
Incredibili “disparità di trattamento”… in piena pandemia, dopo più di un anno di restrizioni e di chiusure imposte, i dischi continuano a non essere considerati prodotti culturali, a differenza dei libri. Mentre i negozi di dischi in zona rossa sono insensatamente chiusi (piccoli negozi dove peraltro non ci sono mai stati assembramenti e si sono sempre rispettate tutte le regole di utilizzo delle mascherine, di distanziamento e di igienizzazione), le librerie e le edicole rimangono invece aperte, e addirittura importanti catene commerciali in ambito elettronico/tecnologico ma anche librario vendono liberamente dischi e cd, quando secondo il decreto sarebbero tenute a delimitare quei prodotti con il nastro e ad impedirne la vendita.
La domanda dunque è: “Forse lì ci si contagia di meno?” Si tratta insomma di un decreto fatto apposta per far chiudere definitivamente i negozi di dischi che, pur con grandi difficoltà, erano tornati ad aprire negli ultimi 10 anni? Ricordiamo che nelle “zone rosse”, tra il 2020 e il 2021, i negozi di dischi sono stati sottoposti a una chiusura forzata in alcune regioni fino a 200 giorni, oltretutto mitigata da bonus e ristori a dir poco irrisori o addirittura inesistenti, che non hanno consentito di coprire neppure una piccola parte delle numerose spese vive (affitti, utenze, spese condominiali, tasse sui rifiuti, tasse sulla pubblicità, spese bancarie etc.) che ogni attività commerciale ha costantemente a carico, indipendentemente dal fatto se sia aperta o chiusa. Va anche segnalato come praticamente quasi nessun negozio di dischi possa beneficiare del recente “decreto sostegni”, visto che raggiungere perdite di fatturato di almeno il 30% avrebbe significato non lavorare del tutto, mentre noi negozianti, nei mesi di apertura e grazie alle vendite on-line, abbiamo cercato di “tirare al massimo”, di limitare le perdite e di aumentare i fatturati giusto per cercare di pareggiare i conti. Ed ora, con le nuove restrizioni, il Governo ci impone di chiudere senza offrirci neppure un centesimo di ristoro per questa completa mancanza di attività.
Pur non essendo organizzati formalmente come associazione di categoria e pur non avendo un sindacato di riferimento, noi negozianti di dischi siamo tutti in stretto contatto e in questi mesi abbiamo portato avanti varie azioni di sensibilizzazione sul tema.
Le 3 richieste essenziali che vorremmo portare all’attenzione del Ministro della Cultura Franceschini e dei Presidenti delle Regioni (che dovrebbero essere particolarmente attenti alle piccole attività commerciali, che sono tessuto fondamentale dei Comuni, e delle Regioni) sono i seguenti:
1) chiediamo innanzitutto la possibilità di lavorare ed essere regolarmente aperti al pubblico, anche in zona rossa, così come i nostri concorrenti (librerie, edicole, catene di centri commerciali) che vendono lo stesso tipo di prodotti, ovviamente nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.
2) richiediamo la possibilità di offrire il servizio di “asporto” per i clienti. Non riusciamo davvero a capire dove risiederebbe il pericolo nel far entrare un cliente alla volta per il tempo del ritiro di un disco, guando invece bar ed altre attività, che sono libere di offrire ai loro clienti caffè e bevande da asporto, sono costantemente affollati, nelle immediate vicinanze, di persone che si intrattengono per molto tempo a bere e a fumare ovviamente senza mascherina, senza distanziamento e nel più completo spregio delle norme in vigore.
3) i libri beneficiano della tassazione IVA agevolata al 4%, i dischi continuano ad essere sottoposti a una gravosa tassazione IVA al 22%. Chiediamo che anche i dischi vengano elevati, come in molti Paesi esteri, al rango di prodotti culturali, e tassati al 4%. Questo consentirebbe una ripresa per tutto il settore, particolarmente “dimenticato” dalle autorità e dall’opinione pubblica.
Aderiscono a questo comunicato questi negozi di Dischi (negozi di dischi fisici e indipendenti!):
AII the Best! – Imola BO – Baroncini Filippo
Alphaville Piacenza Antonio Curtoni Paolo Rebecchi
Alta Fedeltà Cagliari – Caterina Scano
Arpa – Torino – Alberto Fiabane
Berlin Vinile – Imola – Claudio Galamini
Cari & Rari – Catania Gaetano Gulisano
Casa Della Musica – Reggio Emilia – Marco Domeniconi Carillon Lissone MB
Compact Disc la dischetteria Montebelluna TV – Lisi Bresolin
Cuordivinile Record Shop – Bra CN Maurizio Marino
De Santi Dischi – Castelfranco TV  Paolo De Santi
Dischi e Dintorni – Torino – Andrea Benedetti
Disclan – Salerno Mario Maysse
Disco Story Darfo Boario Terme BS – Lina
Discorso – Sacile PN – Agnese Puiatti
Discostores Legnano MI
Discoteca Caporilli – Albano Laziale RM – Bruno Caporilli 
Elastik Rock – Roma – Simona Burini
Filmusica – Valdagno – VI Stefano Branco
Il Discomane Milano Valeria Baldan
Jommi – Velletri RM – Erminio Jommi
Jukebox all’idrogeno – Macerata – Francesco Zeffiretti 
Jungle Records Conegliano TV Luigi Buso
Melluso Dischi – Messina – Rizzo Carmela
Metrodora Tivoli RM – Giorgio Meloni
Mondo Musica – Novara – Rosilde Catania
Mr Musick. Nuoro Marco Ribaudo
Musica Parliamone Roma – Gianni Guarino
Muzak Cuneo – Enrico Bruna
NonSoloMusica Nuoro Alberto Flumini
Penny Lane – Novara Marco
Pagine&note – Caltanissetta – Germano Imprescia 
Pink Moon Roma – Alessandro Girlando
Ritmi Urbani Santa Maria Capua Avetere CE Anselmo Pezza De Chiara 
Rock paradise Nerviano MI Mauro Pesce
Rocker Record Store Pinerolo TO Manuel Lardaruccio
Sky Stone And More Lucca
Slow Record Shop Cecina LI Alessio Cruschelli
Sottodisco Agropoli SA Garofalo Oreste
Spazio Astra Foligno PG Ilaria
The Hole Records Montebelluna TV Carlo Lilliu
Too Much Music Grottaferrata RM Madrita Petrelli
Top dischi Benevento Luigi Minicozzi
Tune Dischi Novara Silvia Bassetti
Volume 33 Music Store Monterotondo RM Tarquini Pietro