Giù le armi su i salari: Buon primo maggio!

Giù le armi su i salari Buon primo maggio
Sarà una risata che vi seppellirà. 1905 – Parigi – Arresto di un anarcosindacalista durante uno sciopero. Lo sghinazzo della classe operaia.

Lavoricidio (lettera a un lavoratore nato morto)

Riprendo il post – poesia dal blog di Flavio Almerighi:

Oggi hai chiuso, senza bisogno di dimissioni, senza aver mai iniziato un lavoro privo di dignità, senza paga. Niente si perde, se non l’emozione di un momento dato in pasto ai riflettori, poi torna tutto buio, come il freddo di una delle tante tombe di lavoratori senza pretese, senza garanzie, bisognosi soltanto di tornare a casa la sera. Che pensare di un paese, un luogo stretto e lungo come un imbuto, uno stivale, pieno di ignoranti sorridenti consacrati al soldo, capaci di vendere anche l’ingiustizia? E tu, così giovane, già così freddo, recapitato al luogo del non ritorno, in compagnia di tanti come te. Giovani, più anziani, uomini, donne, chiunque aveva un nome che adesso non ha più. E i sindacati? Lasciali rifiatare nei loro uffici più belli, nelle anticamere di poltroncine di un colore solo, ai loro galà di pensionati, alle manifestazioni di momentaneo cordoglio: non hanno altro da fare, non funzionano più. Fossero stati efficienti, tu non saresti là sotto a star zitto. Quando si muore di lavoro, nell’approssimazione della fretta, perché i soldi son pochi, perché le carte sono a posto il resto no, quando i mandanti non saranno mai puniti, si chiama lavoricidio.

Riprendo il post – poesia dal blog di Flavio Almerighi:

Il monitor in ufficio mi sorride

Il monitor in ufficio mi sorride

Niente male iniziare a lavorare così, eh?

Ripresa del lavoro

Mi fa sempre sorridere e un po’ mi intimorisce questo periodo dell’anno.
Per cosa? Perché c’è la ripresa lavorativa, no? Le ferie sono passate proprio bene e bisogna ricominciare a lavorare.
Magari domani farò come Tom Waits …

via GIPHY

Comunque sto iniziando ad aggiornare il blog, pubblicando intanto le foto dei concerti visti.
Buona ripresa e lettura.

L’intrepido di Gianni Amelio con Antonio Albanese

Il personaggio di Albanese è carico di una umanità rara al giorno d’oggi nel nostro paese, ma soprattutto riesce sempre a guardare al futuro con positiva umiltà.
Fra le righe si intuisce la storia di Antonio, un uomo che ha perso lavoro e famiglia, forse tutto.
Però Antonio si presta a ogni tipo di lavoretto in attesa di trovarne uno vero.
Gianni Amelio riesce a raccontare l’oggi, in modo diverso.
Un bel film che è presente alla Mostra del Cinema di Venezia 2013.

L’intrepido trailer ufficiale

Voto:
Film voto ciack 3 icona