Fra sabato notte e domenica scorsa ho creato una “task force” informatica per l’azienda. Poi da lunedì a giovedì in sede per attivazioni e supporto, affinché i colleghi potessero comunicare e lavorare agilmente da casa. Venerdì pure io in smart working. Questa mattina mi piace molto la vignetta di Altan.
A casa ieri ho riascoltato i DNA di Arto Lindsay: no wave da New York, la cui musica è tuttora sperimentale e disturbante, ma è interessante e curiosa. L’omonima band di Kazu Makino e fratelli Pace, che abbiano preso il nome dalla canzone dei DNA? Poi la voce rilassante di Enya con l’album ambientale The Memory of trees.
Lo Sherwood Festival ha presentato nella stessa serata due sfaccettature dell’indie rock.
I primi a suonare sono stati i God Is An Astronaut e dopo il trio formato da Kazu Makino, Amedeo e Simone Pace, i Blonde Redhead.
E’ da molti anni che non li rivedo e ho davvero curiosità.
Si, perché la loro musica si è evoluta, è cresciuta, è più raffinata ed elegante ma con uno stile preciso.
Entrano i tre musicisti e comincia il concerto.
Suoni e voci che mi portano e mi guidano in un labirinto colorato.
Una serata meravigliosa.
La frase
Cittadine, cittadini uno sforzo ancora! La democrazia suvvia, e’ una connessione web a banda larga. I nativi digitali sono già tra noi, arriveranno gli ufo robot, vogliono pace progresso e abbondanza, ogni giorno sarà festa, un’eterna vacanza. Nell’attesa per non stare con le mani in mano abbiamo fatto della Domenica un giorno qualsiasi. Cittadine, cittadini felicitazioni…
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