Veruschka – Cielo blu e muro

Cielo blu e muro, Spetse, 1975. Cibachrome, 105×210 cm. Performance di Vera Lehndorff, foto di Holger Trülzsch.

Vera Lehndorff, in arte Veruschka, era una nota fotomodella degli anni sessanta, persino scelta da Michelangelo Antonioni per il suo film Blow – Up. Veruschka studiò arte e pittura e verso la metà degli anni ’60 inizio un lavoro artistico utilizzando il proprio corpo.
Nel 1970 incontrò il musicista Holger Trülzsch (Popol Vuh) e iniziò il loro sodalizio artistico – fotografico fra realtà e illusione.
Il tema principale ricercato dai due artisti è il Con – fondersi con l’ambiente e gli oggetti circostanti.

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RE_COME RIELABORAZIONE

RE: TRAX COMPLETE COMMUNION: TRAxART Incursioni sonore nei circuiti di Piermario Ciani locandinaRe:Trax_complete communion: TRAxTRA

Bertiolo (Ud), 6 settembre 2013

A Bertiolo nasce Piermario Ciani che negli anni ’80, insieme a Vittore Baroni e Massimo Giacon, dà vita al progetto TRAX. Da questa piattaforma aperta nascono decine di realizzazioni che spaziano dalla musica alla xerox-art muovendosi sempre sulla rotta delle collaborazioni incrociate a distanza. Una rete prima della rete. Piermario ci ha lasciato ma l’idea centrale del suo progetto resta ben viva accanto a noi. La sua compagna Emanuela Biancuzzi, il Comune di Bertiolo col sostegno della Provincia di Udine, la Pro Loco, l’associazione Hybrida, la Fondazione Cup e la Banca Manzano gli hanno reso omaggio in una giornata a lui dedicata.

Avvicinarsi alla figura di Piermario è avvicinarsi ad un prisma assai sfaccettato. Curioso, mobile, relazionale, fotografo, mail artista, graphic designer; le definizioni e le categorie per lui non bastano. Agitatore culturale, forse, può tentarne una sintesi. Ecco allora RE:TRAX_COMPLETE COMMUNION TRAxTRA; un percorso che muovendosi fra le vie della sua città restituisce la multidisciplinarietà del suo lavoro distillandolo in una mostra, un incontro, una serie di concerti.

La mostra ONE MORE TRAX, allestita all’Enoteca, presenta una piccola parte del suo archivio riportando in superficie un universo cartaceo fatto di fotografie, fotocopie, finti francobolli, collages, adesivi, cartoline e disegni. Decine e decine di lavori selezionati per suggerire un’idea sul variegato mondo di produzioni grafiche che, provenienti da tutto il mondo, hanno costituito la trama di racconti dove la narrazione, partita da un nucleo tematico, si è sviluppata sempre attraverso voci molto diverse fra loro.

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Il papavero di Robert Mapplethorpe

Robert Mapplethorpe Popy 1988

Robert Mapplethorpe, Popy, 1988.

Robert Mapplethorpe fotografa i papaveri su uno sfondo scuro, facendo risaltare la sinuosità del gambo e la delicatezza del fiore.
E’ suggestiva l’immagine, perché è inusuale vedere i due papaveri non verso l’alto, ma sviluppare il loro intreccio lateralmente, come distesi.
Un papavero sbocciato e l’altro in attesa di farlo.
Il papavero è il mio fiore preferito, perché nasce libero e spontaneo sui campi in primavera.

L’intrepido di Gianni Amelio con Antonio Albanese

Il personaggio di Albanese è carico di una umanità rara al giorno d’oggi nel nostro paese, ma soprattutto riesce sempre a guardare al futuro con positiva umiltà.
Fra le righe si intuisce la storia di Antonio, un uomo che ha perso lavoro e famiglia, forse tutto.
Però Antonio si presta a ogni tipo di lavoretto in attesa di trovarne uno vero.
Gianni Amelio riesce a raccontare l’oggi, in modo diverso.
Un bel film che è presente alla Mostra del Cinema di Venezia 2013.

L’intrepido trailer ufficiale

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