Ecco la mia non classifica musicale del 2016.
I dischi usciti quest’anno sono sempre tanti: non è facile scegliere e trovare il tempo per ascoltarli. Gli album di questo 2016 sono in parte di musicisti fra i miei preferiti da sempre, altri invece sono stati una piacevole sorpresa.
Mi sono piaciute molte le autrici femminili: P. J. Harvey su tutte, d’altronde le donne, come l’anno scorso, hanno inciso dei dischi interessanti. Gli autori italiani hanno scritto degli ottimi album che lasciano il segno. Alcune di queste canzoni sono riuscito ad ascoltarle in concerto. Non so se sono i migliori, ma sono quelli che davvero mi sono piaciuti e mi hanno dato tanto.
Il 2016 purtroppo si è portato via due meravigliosi artisti: David Bowie e Leonard Cohen.
Bon Iver “22, A Million”
Un disco strano e particolare, almeno per il mio gusto. Musica folk ed elettronica, curato e non scontato. Vi è un enigma che non ho ancora scoperto … Chissà …
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Vinicio Capossela “Le Canzoni della Cupa”
Un album doppio che richiede il suo tempo per entrare nelle storie di Vinicio. Le canzoni provengono dalla sua personale ricerca nella musica popolare della Basilicata, altre sono ispirate dalla stessa regione. Si imboccano i sentieri musicali di Vinicio per arrivare alla cittadella del suo universo da cantastorie / poeta.
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Nick Cave & The Bad Seeds “Skeleton Tree”
Uno dei miei miti e musicisti preferiti, i suoi album, come per P. J., li prendo sempre. Skeleton Tree non è facile da assorbire, perché è stato terminato dopo un fatto triste e drammatico per Cave. Le musiche e i suoni che lo compongono sono molto originali e nuovi per Cave, i testi poi … beh li trovate tradotti qui: nickcave.it.
Eleanor Friedberger “New View”
L’ex cantante dei Fiery Furnaces ha registrato un disco indie cantautoriale, piacevole e carino. Non male.
PJ Harvey “The Hope Six Demolition Project”
Una delle mie autrici preferite, cosa devo dire di più? I suoi dischi si prendono a scatola chiusa. Questo album ha una sua originalità nei suoni e nel modo in cui è stato pensato e registrato, poi su tutto la voce di P. J. è straordinaria. Amo P. J.Link traccia d’ascolto
Mau Mau “8000 Km”
Il gruppo torinese è tornato con un album dedicato al nostro paese. Ci sono storie del passato che mi hanno portato al presente. Un album dove la musica è allegra ma non rinuncia a denunciare e a farti tenere gli occhi e le orecchie aperte. Sempre emozionanti in concerto: visti al Festival di Radio Onda d’Urto, Brescia.
99 Posse “Il Tempo. Le Parole. Il Suono”
Luca O’Zulu e soci sono tornati con un disco più introspettivo, più rivolto “al capirsi” e al mondo che ci circonda. Apparentemente meno battagliero ma sempre attento alle situazioni sociali. Grandi i suoni, poi i testi di Luca lasciano il segno. Belle le collaborazioni con i rapper napoletani. Dal vivo i 99 Posse sono fenomenali: visti in concerto a Brescia.
Radiohead “A Moon Shaped Pool”
Riescono ad essere orginali e riconoscibili pochi, giocando fra musica rock, cantautorato e musica elettronica. Un disco che cresce, ascolto dopo ascolto.
Soundwalk Collective & Jesse Paris Smith con Patti Smith “Killer Road”
Gli autori creano un sottofondo notevole per ambientare l’omaggio a Nico. Su tutto domina la voce di Patti Smith, che legge, interpreta, prega, racconta e accompagna nella lunga passeggiata che porta a Nico.
Teho Teardo & Blixa Bargeld “Nerissimo”
Un disco densissimo di suoni, parole e storie. Un modo originale di raccontare musicalmente ed interpretare vocalmente le canzoni. Un album che ho atteso perché trovo intrigante la collaborazione fra un italiano e un berlinese.
Ben Watt “Fever Dream”
Ecco un disco attuale, fatto da un musicista eclettico e completo. Un album ricco di sfumature, da scoprire. Un rock intimo, amichevole, insomma un disco d’autore.
Warpaint “Heads Up”
Le quattro ragazze ci sanno fare e in questo album suonano più dolcemente, melodiose e leggere, un po’ meno post punk. Le canzoni sono seducenti e ballabili ma chisenefrega: sono brave e dal vivo a Berlino hanno “spaccato“.
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Neil Young “Earth”
Mannàggia, quest’uomo non è capace di stare fermo a oltre settant’anni: continua a pubblicare album e fare concerti. Proprio a dicembre è arrivato un suo nuovo album solista di denuncia. Il disco live “Earth” è straniante, Young ha pensato di mixare le voci della Natura assieme ai brani registrati dal vivo. Mi è piaciuto ascoltare il ronzio delle api e lo starnazzare delle anatre, nelle canzoni suonate con i Promise of the Real. Visti dal vivo quest’estate a Piazzola sul Brenta.
Inoltre non voglio scordare due produzioni della non etichetta stella*nera: beat! Roma II festival internazionale dei poeti 28 luglio 1980 e “Non un uomo né un soldo …” di Stefano Dellifranti.
La mia non classifica musicale annuale degli anni scorsi è qui.
ottimi gusti musicali anche per il 2016
Grazie! Sei sempre gentile.
Ciao Enri, vedo che ti aggiri nelle brume degli anni 80, quindi, secondo me, per il 2016 ti farà piacere ascoltare questi dischi:
Ullages-Eagulls
Taste-Islands
Junk-M83
Blue Wave-Operators
Preoccupations-Preoccupations
Friends-White Lies
Total Depravity- The Veils QUESTA è un uscita che, al di là degli. 80, è uno dei migliori dischi ultimamente usciti. Sentitelo per primo 🙂
ciao ciao,
Renzo
Ciao Renzo, per prima cosa grazie per il tuo commento. Hai letto bene… mi aggiravo e mi aggiro nell’underground anni ’80: Italia, UK ed USA attraverso vari generi e sottogeneri.
Se hai voglia ti suggerisco di leggere alcuni post su cui ho lavorato (vedi elenco sotto). C’è molto materiale…
Dei gruppi che mi scrivi conosco i Viet Cong di cui ho l’album, dovrò prendere il successivo del 2016 con il nuovo nome … gli a,tra non li conosco se non i The Veils … proverò a cercare ed ascoltare…. fatti sentire e grazie!
https://www.sullamaca.it/category/eighty-blues-2/
Grazie, ottimo “lavoro” anche il tuo …
Buon 2017!
Gran bella non classifica davvero, ci sono dentro anche i miei miti musicali italiani e non. Da qualche anno a questa parte sono sommerso da dischi dell’undergorund italico, e non ho manco tempo di ascoltarli tutti, quindi ho tralasciato quelli fuori italia purtroppo … ma un giorno mi dovrò prendere una pausa, e allora verrò da te a pescare. Condivido tutti i nomi da te citati, su tutti Neil Young.
Grazie!
Comunque stai facendo un gran lavoro con le Rece e le interviste, le leggo sempre.
Si, Neil Young si può proprio dire che è un mito. Notevole anche dal vivo.
Bon Iver non l’ho proprio digerito!
Per il resto prenderò sicuramente qualche spunto, Killer Road su tutti.
Beh, una chance glielo ho data a Bon Iver, però ti comprendo 🙂
Killer Road è particolare come album, comunque ne vale la pena di ascoltarlo.
……..è un disco di blues,cover per l’esattezza. Jagger e Co nel 2016 si posson permetter di fare un disco del genere . ..e suonano alla grande.
Certo che se non lo fanno loro… Possono permetterselo e darci dei buoni frutti. W il Blues!
Grazie del tuo commento.
complimenti, hai fatto delle ottime scelte: in alcune mi ci ritrovo volentieri, in altre meno ma è giusto così. Ottime la segnalazione dei Soundwalk Collective etc. Bello tra l’altro il titolo con la dicitura “non classifica”: è proprio vero.
Verrà a trovarti volentieri, mentre anch’io sto preparando le mie scelte annuali.
Queste sono quelle degli anni precedenti…
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2016/01/01/i-migliori-dischi-del-2015-per-il-sourtoe-cocktail-club-2/
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2015/01/04/i-migliori-dischi-del-2014-per-il-sourtoe-cocktail-club/
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2014/01/02/i-migliori-dischi-del-2013-per-il-sourtoe-cocktail-club/
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2013/01/03/i-migliori-dischi-del-2012-per-il-sourtoe-cocktail-club/
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2012/01/24/i-migliori-dischi-del-2011-per-il-sourtoe-cocktail-club/
Piacere di averti conosciuto !!!!!!!
Grazie piacere mio…
Pleased to meet you …
Ho dato una sbirciatina e leggerò con calma.
..ed i Rolling Stones ?
Ehm, sono i dischi che ho preso … gli Stones? Vedrò di recuperarlo, devo ancora sentirlo, però ne ho letto un gran bene …