Laboratorio per avere un telefonino “libero”

Incontri - laboratorio per avere un telefonino "libero"


Il laboratorio sarà tenuto a Verona.
Sarà di lunedì sera dalle ore 20:30 per tre serate.
Ecco il programma degli incontri.

Lo smartphone libero (ovvero LineageOS)
Durata: 3 incontri da 1h 30m
I incontro: alfabetizzazione informatica sullo smartphone Android. Uso del repository F-Droid e uso dei permessi alle app. Identificazione dei rischi connessi a un dispositivo Android. Dimostrazione su nostro smartphone con proiettore.

II incontro: panoramica su LineageOS, installazione su nostro smartphone con proiettore. Ogni installazione è specifica per ogni modello supportato, per cui noi consigliamo l’acquisto di un telefonino marca Oneplus, modelli 3, 3T, 5, 5T, 6, 6T, 7, 7 pro, 8, 8T). Panoramica sull’installazione su altri modelli, e relative particolarità.

III incontro: Installazione delle app di base, attraverso F-Droid, e approfondimento su tutte le app che permettono di stare scollegati dal sistema, e di usufruire dei servizi della rete.

Per informazioni vedere la locandina allegata.

Tecnologia e Libertà 08 settembre 2023 Verona

Incontro divulgativo per insinuare il dubbio anche sull’uso del “telefonino”.

Tecnologia e Libertà locandina 08 settembre 2023 Verona
Tecnologia e Libertà locandina 08 settembre 2023 Verona programma

Il canale Telegram del blog Sull’Amaca

Icone Telegram Sull'Amaca blog

Se vi può far piacere restare in contatto con me o vedere gli ultimi articoli che sono pubblicati nel blog, vi ricordo il canale Telegram del blog Sull’amaca.

Canale Telegram blog Sull'Amaca

Telegram può essere una valida alternativa a WhatsApp. I due programmi possono essere installati e coesistere sullo stesso telefonino. Grazie.

Il blog Sull’amaca è su Telegram

Telegram, foto, screenshot del canale Sull'amacaOrmai quasi tutte le persone sono connesse alla rete delle reti, ovvero Internet.
Tutto è accaduto e accade soprattutto con gli smartphone. Oggi chiunque ha un telefonino e usa un programma di chat per chiaccherare con amici, conoscenti ecc.
Nell’universo dei “social” impera l’applicazione Whatsapp, ma nell’ecosistema sociale digitale esiste una specie “biodiversa“: Telegram.
L’app di Telegram è disponibile gratuitamente su tutti i sistemi operativi dei telefonini e dei pc, compreso Linux. Personalmente da quando è nato Telegram lo utilizzo con amici e conoscenti, anzi invito le persone a provarlo. I suoi punti di forza sono la facilità d’uso, la presenza su qualsiasi piattaforma, mobile o desktop. Una delle funzioni è la creazione di canali per inviare aggiornamenti ad esempio di un blog.

Telegram è un software open source: un programma i cui autori ne permettono e ne favoriscono il libero studio e l’apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti.
Esattamente il contrario di Whatsapp, perché il codice sorgente di Telegram è libero e disponibile per tutti, nella maniera più trasparente possibile

Il creatore è Pavel Durov, insieme al fratello Nikolai, che sono i proprietari di Telegram. Sul sito ufficiale si legge: «Telegram non è pensato per produrre profitti, non venderà mai pubblicità e non accetterà mai investimenti esterni. Non è in vendita. Non stiamo costruendo un database ma un programma di messaggistica per le persone».
Non so se sarà sempre così, però per questi motivi ho scelto di usare Telegram. Se vi ho incuriosito, potrete sapere dei miei post anche sul canale del blog Sull’amaca.

Fate magari una prova e seguitemi su questo canale e comunque sempre Happy Blogging!

Riferimenti

Gli smartphone ai concerti

Non ho intitolato a caso questo post, perché oramai lo smartphone è nelle tasche, anzi nelle mani di tutti.
Rimango perplesso dall’uso costante dei “telefonini” durante un concerto. Le persone sono sempre lì a tentare di scattare foto o di fare dei video. Poi, immediatamente a mandarli sulle congregazioni sociali, i cosiddetti “social“. Si dovrebbe essere al buio e solo il palco dove suonano i musicisti illuminato dalle luci … invece no. Nel pubblico ci sono tutti questi vetrini luminescenti accesi e dita che scorrono continuamente.
Trovo seccante essere sempre connessi e vedere queste schermi alzati sopra le teste, vicini e lontani da dove mi trovo che si illuminano, restano accesi, poi svaniscono e poi ricompaiono.
Ricordo che una volta a un concerto di Vinicio Capossela, il musicista invitò simpaticamente ad alzare le mani per un brindisi, invece di avere le braccia alzate con gli smartphone.
Va bene scattar qualche foto, lo faccio pure io ma c’è un limite, oppure no?

C’era invece chi come il Prof. Valentine scriveva una poesia.

Le foto sono state scattate ai concerti di Rag’n’Bone Man a Verona (2017) e dei Cigarettes After Sex a Ferrara (2018).

No books only smartphones

Siamo stati a Londra per qualche giorno.
Il mezzo ideale per spostarsi nella capitale britannica è la metropolitana (Underground o Tube).
Era da parecchi anni che non tornavo a Londra, ma mi ricordavo che molte persone durante le corse leggevano i libri.
Quest’anno mi aspettavo vederne di lettori, invece no: solo gente con lo smartphone.

Persone con smartphone nella London Underground

Una rarità la persona che leggeva un libro: “H is for Hawk” di Helen Macdonald.

H is for Hawk di Helen Macdonald

Foto scattate nella linea Circle / District a Londra.

Orwell 2.0 a Verona

Un incontro che si prospetta interessante sui social network e sulla loro influenza. Una domanda su tutto: chi ci sta dietro? Sembra lontano il tempo in cui la rete delle reti, internet, era libera. Ora è usata principalmente da quattro aziende: non si danno regole e non sono imposti a loro dei limiti.

Orwell 2.0 no smartphone

Internet e smartphone: quanto è profondo l’abisso in cui siamo caduti? Si può tornare indietro dopo aver visto la tana del Bianconiglio? Un incontro con i nostri esperti ci chiarirà una volta per tutte come guarire della tecnopatia.

Giovedì 17 maggio, presso presso la Sobilla, Salita S. Sepolcro, 6/b, vicino a Porta Vescovo, a Verona, alle ore 19:30 si terrà l’incontro “Orwell 2.0 – organizzarsi contro la schiavitù tecnologica“, a cura di Michele Bottari e Davide M.

Il caso facebook-Cabridge Analytica ha mostrato che non si tratta di informazioni commerciali: i nostri dati sono usati per fini politici e di controllo sociale. Il cappio non è mai stato così vicino alla nostra gola. A confronto della realtà del 2018, il 1984 letterario è acqua fresca: nemmeno Orwell aveva previsto la completa adesione, anzi, l’entusiasmo con cui le vittime si sarebbero sottoposte al giogo.

Il mondo sta cambiando rapidamente. In peggio. Gli alleati non ci sono più: Linux e gli hacker sono rimasti a presidiare il fortino dei PC e dei server web (vedi L’arma finale 2: come ci possiamo difendere). Vittoriosi, ma con medaglie di cartone, visto che la battaglia vera si svolge altrove.

Nell’era dei droni e delle bombe intelligenti, l’arma più potente la portiamo in tasca (vedi L’arma finale), ed è rivolta verso di noi. E guai a far sentire una voce dissonante: si rischia di essere tacciati di nemici del progresso o peggio criticati di attentato alla sicurezza sociale.

Davvero pensiamo sia possibile fare politica usando la tecnologia del nemico? Davvero non ci interessa che alcune aziende private straniere abbiano una dossier completo su di noi, anche solo per fini commerciali? Davvero pensiamo che il nostro telefonino sia solo un telefonino? Del resto, quante volte leggiamo gli ingredienti di ciò mangiamo? Quanto ci interessa?

Due eretici della tecnologia (con la ‘t’ minuscola), ci illumineranno con la torcia dello smartphone la tana buia del Bianconiglio, facendoci appena intuire l’abisso in cui siamo precipitati.

Ma niente paura: c’è ancora spazio per resistere, certo servirà forza di volontà e un fisico d’acciaio. Nonostante questo magari saremo sconfitti, ma almeno consapevoli. Una proposta che avrà un costo, magari basso, ma diverso da zero. Perché quando un prodotto è gratis, il prodotto siamo noi.

L’altro Linux-Day: la tecnologia che uccide – sabato 3 dicembre a Verona

Bambino in Cina nella discarica di GuiyuL’Officina S3 (OS3) nasce, anche, come associazione ambientalista in ambito informatico, abbracciando in pieno i valori delle piattaforme open source.
Uno dei nostri fiori all’occhiello è l’attività di ridare nuova vita a personal computer dedicati alla discarica. Questa pratica è chiamata trashware, installando un sistema operativo libero di licenza d’uso a pagamento: Linux.

E’ il secondo anno che abbiamo pensato di dedicare a Linux la nostra giornata, con mese e poco più di ritardo rispetto alla data ufficiale del Linux Day, così tutti i soci di OS3 potranno esserci.

Ecco il comunicato stampa ufficiale della giornata e vi aspettiamo in tanti!

L’Officina S3, associazione che dal 2007 si occupa di rigenerare vecchi PC per scopi benefici, organizza un seminario aperto a tutti dal titolo “La tecnologia che uccide“, sabato 3 dicembre 2016, dalle ore 16.00 a Caselle di Sommacampagna (VR), presso il Qbo in via Scuole 49/A.
L’evento, che segue di circa un mese il Linux-day nazionale, ha lo scopo di mostrare le insidie della tecnologia digitale per l’ambiente e il clima. Ma Linux, il software libero e il senso critico possono darci una grossa mano per immaginare alternative.

Solo per fare un esempio, gli attivisti dell’Officina S3 da quasi dieci anni rigenerano computer altrimenti condannati alla discarica, per associazioni, scuole e privati cittadini (trashware).
Il tutto diffondendo GNU-Linux, il software libero, e, con essi, consapevolezza e senso critico.

Non è quindi solo una questione di PC rigenerati: “La nostra attività è una testimonianza di quanto possa essere perversa la tecnologia” dice Mirco Gasparini, presidente di Officina S3, “un potere invasivo che ci lobotomizza e distrugge ambiente e vite umane.
Per arricchire smodatamente la nostra parte di pianeta stiamo riempiendo di rifiuti pericolosissimi il terzo mondo. Ci sono problemi di salute, inquinamento dell’aria e dell’acqua” prosegue Gasparini.

Le discariche localizzate in Africa e in Estremo Oriente sono delle industrie insalubri a cielo aperto, dove numerose famiglie estraggono metalli preziosi e terre rare dai rottami elettronici da generazioni, usando acidi e sostanze tossiche, senza preoccuparsi di salute e ambiente.
Da anni il PC ha un ruolo marginale nell’elettronica di consumo, soppiantato dai dispositivi mobili come gli smartphone” conclude Gasparini, “per cui l’Officina S3 può fare ben poco, se non aprirci gli occhi sul vicolo cieco in cui ci siamo infilati.
L’Officina S3 presenterà i suoi corsi previsti per l’anno 2017, in particolare lo storico Smonta & Rimonta, che insegna a ricondizionare i PC per renderli di nuovo utilizzabili.
Il corso ha lo scopo di formare nuovi eco-attivisti come quelli dell’Officina S3, per opporsi costruttivamente al modello di consumo acefalo e di obsolescenza programmata imposto dalle multinazionali dell’informatica.
Sarà presentata anche la versione 16.04 di Ubuntu, personalizzata dall’Officina, per prolungare la vita dei nostri PC in piena libertà ed efficienza.
L’evento si svolgerà nel Qbo di Caselle di Sommacampagna (VR) ed è gratuito. E’ gradita la conferma contattandoci.

Programma

Ore 16:00 apertura e accoglienza;

ore 16:30 incontri e dibattiti:

  • L’Officina S3 e la sua lotta al consumismo elettronico (Mirco Gasparini)
  • La web-economy e i suoi effetti sull’ambiente (Michele Bottari)
  • Presentazione corsi 2016-2017 (Linux sui PC, Smonta&Rimonta, WordPress) e Ubuntu 16.04 OS3 version
  • Domande del pubblico.

ore 18:00 rinfresco.

Per tutta la durata della manifestazione:

  • Come tradizione, chi porterà il proprio PC potrà farsi aiutare nell’installazione di Ubuntu-linux.
  • Oltre a i soliti gadget e componenti hardware usati, quest’anno saranno disponibili gratuitamente alcuni PC già pronti (altri si possono prenotare), per iniziare da subito la vostra esperienza con Linux.
  • Saranno disponibili alcune copie del libro “L’uso del personal computer con Linux”, orgoglio dell’associazione, scritto da Mirco Gasparini.

Per maggiori informazioni contattaci: info@officina-s3.org

L’altro Linux-Day: la resistenza digitale – sabato 21 novembre 15:30 a Sommacampagna (VR)

Linux day 2015 OS3 VeronaPer noi dell’Officina S3 (OS3) uno dei valori delle piattaforme open source è la libertà di poter scegliere quali programmi (ops app) usare o almeno esserne consapevoli.
Linux e il software open source ci vengono incontro per aiutarci a resistere digitalmente all’ingoio da parte dei giganti della rete internet.

Quest’anno abbiamo deciso di festeggiare Linux con qualche settimana di ritardo rispetto alla data ufficiale del Linux Day, perché volevamo essere tutti presenti come soci di OS3.

Ecco il comunicato stampa ufficiale della giornata. Vi aspettiamo!

L’Officina S3, associazione che dal 2007 si occupa di rigenerare vecchi PC per scopi benefici, organizza un seminario aperto a tutti dal titolo “La resistenza digitale”, sabato 21 novembre 2015, dalle ore 15:30 presso la sala consiliare del Comune di Sommacampagna, in piazza Carlo Alberto 1.

L’evento, che segue di circa un mese il Linux-day nazionale, ha lo scopo di mostrare le insidie della tecnologia digitale per l’economia, il lavoro e la riservatezza personale. Ma Linux, il software libero e il senso critico possono darci una grossa mano per costruirci un futuro migliore.

Solo per fare un esempio, gli attivisti dell’Officina S3 da quasi dieci anni rigenerano computer altrimenti condannati alla discarica, per associazioni, scuole e privati cittadini. Il loro scopo è quello di recuperare dei computer dismessi (trashware),e, attraverso il PC ricondizionato, diffondere GNU-Linux e il software libero.

Ma non è solo una questione di PC rigenerati: “Il web è una macchina pericolosa,” dice Michele Bottari, vice presidente di OS3 “che divora posti di lavoro e limita gli spazi di dissenso.

→ Prosegui la lettura di L’altro Linux-Day: la resistenza digitale – sabato 21 novembre 15:30 a Sommacampagna (VR)