Val dei Mòcheni: passeggiata nel bosco

Sull’Altopiano di Piné (TN) prendendo la strada provinciale SP224 si giunge al Passo Redebus a 1455 metri. Il passo collega la Val dei Mòcheni con l’Altopiano di Piné, nel Trentino sud orientale.

Si comincia con una passeggiata nel bosco fra l’ombra degli alti pini, ovviamente in salita, ma facilmente affrontabile. È sempre bene guardarsi attorno, perché ci sono degli scorci rocciosi nel bosco, che potrebbero fare da scenografia ad un film fantasy.

A questo punto parte un sentiero ad anello per fare il giro delle malghe. Noi abbiamo pensato di prendere verso l’alto per la malga Péc (1583 m.), perché gran parte del percorso sarà nel bosco e non al sole.

Giunti alla prima malga, si poteva proseguire sotto il sole e non all’ombra. Non ci abbiamo pensato su due volte : siamo tornati indietro di poco sui nostri passi ed abbiamo preso una carraia di terra che si inoltrava nel bosco e come vedrete, non ce ne siamo pentiti.

Abbiamo continuato all’ombra dei pini, alberi d’alto fusto dal verde intenso e con varie finestre nel paesaggio.

Mentre ai nostri piedi abbiamo trovato i colori della flora montana e un’ape laboriosa.

Fra gli alberi abbiamo incontrato ogni tanto delle torrette d’osservazione. Salendo in cima, su quella che abbiamo scelto, abbiamo purtroppo la porticina chiusa con un lucchetto : peccato! Niente vista dall’alto. Guardando meglio c’era una targhetta numerata riguardante la caccia, quindi la torretta è per i cacciatori. Noi pensavamo che fosse per gli osservatori, che illusi eh? Occhio a fare gli “esploratori” : quando si sale su queste scale, bisogna procedere con attenzione, perché calabroni e vespe potrebbero averci fatto il nido su una parte della torretta.

Ci ha pensato il sentiero, diciamo così. Siamo arrivati su una piana erbosa, che era l’ideale per fermarsi e fare un picnic, circondati da un panorama colorato.

Cammina e cammina, non ci si fermava più.

Poi stanchi , ci siamo stesi su un prato a guardare il cielo: niente male, vero?

Alla fine però siamo dovuti tornare.

Ripercorrendo i nostri stessi passi, ci siamo accorti di numerosi tratti di costa desolanti : è 0il brutto ricordo della tromba d’aria di qualche estate fa, che sradicò migliaia di alberi sempreverdi.

Dal cartello per Malga Stramaiolo all’ ex Rifugio Sprugio Giovanni Tonini

Sull’Altopiano di Piné (TN) fra le due frazioni di Varda e Centrale, c’è la strada provinciale SP224 che conduce al Passo Redebus. Circa a metà strada per il passo, dopo aver superato i paesini di Regnana e Pitoi, si trova la prima indicazione per la Malga Stramaiolo.

La strada è una carraia: il primo tratto è sulla costa del monte al sole, poi si prosegue nel bosco, per una piacevole passeggiata all’ombra degli alberi sempreverdi.

Facendo attenzione si trovano delle squisite fragoline di bosco.

Durante la passeggiata, abbiamo incontrato dei cercatori di funghi, alquanto affranti: “Finora è magra”.

Finalmente si giunge alla Malga Stramaiolo bassa (1677 m.s.l.m), dove una piccola pausa è dovuta per riprendere fiato e godersi un fresco venticello.

Si prosegue per Passo del Campivel: nel primo tratto della salita sull’alpeggio, poi si entra nuovamente nel bosco.

Giunti al Passo del Campivel a 1831 metri, si trova un bel prato ampio e molto verde.

Ora si riprende il sentiero in mezzo al bosco con destinazione il Rifugio Sprugio Giovanni Tonini. Il sentiero all’inizio è in salita, poi resta per un bel po’ in falso piano. Si possono vedere degli scorci interessanti nel bel verde brillante.

Il sentiero proseguendo diventa sconnesso naturalmente per i sassi e le radici sporgenti dal terreno degli alberi: è necessario prestare un pochetto d’attenzione.

Finalmente si arriva sulla costa del monte e con l’erba alta. In lontananza si sentono i campanacci delle mucche.

Un ultimo strappetto ed ecco il Rifugio Sprugio Giovanni Tonini o quel che ne resta, a metri 1906. Purtroppo nel dicembre di quattro anni l’edificio ha preso fuoco e ci solo dei resti pericolanti.

Le mucche all’alpeggio ci hanno sentito e sono venute a curiosare e farsi fotografare.

In particolare la mucca 5529 è parsa apprezzare farsi fotografare, mettendosi in posa.

Sotto un grande albero con la sua ombra, ci siamo fatti un gustoso e riposante picnic, mentre ammiravamo il panorama con un venticello rinfrescante. Il sottofondo sonoro era l’immancabile scampanio delle mucche.

Brusago e il lago delle Buse

Brusago (1104 m s.l.m) è una frazione del comune di Bedollo ed è il paese più a nord dell’ Altopiano di Piné, in provincia di Trento.

Arrivando dai laghi di Serraia e delle Piazze, si prosegue per la statale fino a Bedollo e dopo pochi chilometri, lungo la piana ecco il lago delle Buse.

Il lago ha come attrattiva, nella parte centrale due isolette, collegate da passerelle su palafitte ed un bel canneto in corrispondenza del rio emissario.


Il paesaggio lacustre è composto da pini, abeti e larici che ne ombreggiano le sponde. Vi sono molti scorci interessati.

Il lago delle Buse è ricco di trote e anatre. È l’ideale per una gita fuori porta e picnic.

Sempre suggestivo il crepuscolo sul lago.

A dirla tutta, più che definirlo lago, è più veritiero chiamarlo laghetto.