Beauty da Silence Is Sexy

Lungo un sottofondo urbano, la canzone Beauty dei berlinesi Einstürzende Neubauten scorre, ricca di suggestione.
Blixa Bargeld, con voce profonda e riflessiva, racconta di uno sguardo verso un cielo notturno, illuminato dalla luna.
Un attimo colto guardando “… attraverso i finestrini di un taxi …“, i pianeti distanti, non raggiungibili.

Chissà quante situazioni possono portarci a riflettere sull’immensità della volta celeste, magari in modo del tutto inaspettato.

Il brano mi ha fatto considerare che la casualità di un momento, ti permette di guardare, ad esempio in su e dici: “Bello“.
Tutto qui.

BEAUTY – BELLEZZA

Vedi metà della luna, la sua falce, ed uno dei pianeti, forse Saturno, forse Giove,
a tarda sera nel cielo sopra Berlino,
attraverso i finestrini di un taxi, vicino a Potsamer Platz.

E pensi: Bellezza

No, questa non è bellezza, forse no, forse sì, ciò che resta della bellezza, forse no, forse sì, ciò che è visibile, certamente, incerto.
Le tue braccia non potranno mai allargarsi abbastanza
per formare un gesto adeguato alla bellezza
(Lo sai questo, vero?)
Quindi, [ ] la bellezza resta nell’inadeguatezza del corpo.

Il brano “Beauty” appartiene all’album  “Silence Is Sexy” (Mute Records, 2000).
La traduzione dei testi degli Einstürzende Nuebauten sono a cura di Daniela Ceglie.
Un intervista che ho realizzato all’autrice delle traduzioni invece la si può trovare qui.

Pubblicato originariamente sul blog Ladri di bellezza.

Guardare in controluce le fronde

Fronde degli alberi in controluce

Nei giorni scorsi cercavo di pensare a cosa pubblicare per scrivere un post sul blog Ladri di bellezza.
Un testo che rappresentasse un canone di bellezza valido ma in questo periodo della mia vita.
Avevo varie idee in testa ma non mi convincevano. Poi è arrivata domenica mattina e ho deciso di fare una passeggiata.
Sono andato in città con l’auto,l’ho parcheggiata, fortunatamente, rapidamente.
Avevo voglia di camminare lungo l’argine. Poco dopo ho raggiunto la zona vicino all’ansa del fiume.
Lì mi sono appoggiato con le braccia al parapetto e mi sono messo a guardare il fiume attraverso gli alberi.

I suoni che giungevano dal fiume mi piacevano e nella mia testa sovrastavano i rumori che avevo alle spalle.
Ascoltavo il fruscio delle foglie mosse dal vento e il suono dell’acqua.
Guardavo le foglie in controluce, un assieme di toni di verde in movimento e sullo sfondo il colore del fiume che scorreva.
Erano verdi brillanti, erano verdi in ombra, erano verdi animati dal vento.
Sono rimasto lì credo dieci minuti, perso nei giochi del colore.

Ecco la bellezza era lì, essere in Primavera, guardare in controluce le fronde degli alberi, ascoltarne il suono, mentre scorre il fiume sullo sfondo.

Pubblicato originariamente sul blog Ladri di bellezza.

Dedicato a Michele “Zia Loretta”