I miei fratelli ed io abbiamo conosciuto musicalmente Luigi Tenco perché piaceva molto a nostra madre. La mamma ci diceva che Tenco era un cantante completamente diverso da quelli melodici sanremesi. I testi e la sua interpretazione erano “avanti“, raccontavano l’amore e le situazioni lì attorno con un punto di vista personale, moderno, e aggiungo tutt’ora attuale.
Le fece molto piacere quando nel 1988 tornai a casa con il minilp di Steven Brown “Brown Plays Tenco: Le Canzoni Di Luigi Tenco” dell’etichetta Industrie Discografiche Lacerba di Firenze, gestita da Paolo Cesaretti e soci. Steven Brown è uno dei musicisti americani dei Tuxedomoon.
Ricordo che il disco fu suonato moltissimo in famiglia, perché erano le canzoni di Luigi Tenco e perché l’interpretazione di Brown era davvero curiosa e particolare. Faceva strano sentire un accento americano che cantava in italiano ed inglese. Un effetto melancolico.
Ero troppo curioso di conoscere la genesi di questo album, così mi misi sulle tracce dell’etichetta fiorentina. Paolo Cesaretti fu molto gentile e parlammo del disco dedicato al musicista italiano.
… la memoria di Tenco era viva ma forse confinata alla generazione dei nostri genitori. Tra l’altro era il ricordo di un personaggio scomodo, antitetico nell’ Italia del boom economico, dell’evasione e della leggerezza, caratterizzato da un costante amaro esistenzialismo.
Paolo Cesaretti
La nostra chiacchierata è sotto forma di intervista: Paolo Cesaretti di Free racconta di Brown Plays Tenco.
Si può ascoltare la playlist dedicata a questo mini album, edito nel 1988 dall’ IDL – Industrie Discografiche Lacerba, ora ristampato da LTM Recordings.
Tenco, lo consideravo allora e continuo a stimarlo anche per la qualità dei testi.
Ho visto in un commento citato il signor G., altro autore (Gaber) di assoluta qualità.
Con De Andrè è il trio che riscatta le banalità di quel tempo (e attuali)
Non sei il solo!
I tre Artisti ci hanno dato tanto. Grazie Guido di aver letto.
sì, fu un bell’acquisto in vinile
Si una meraviglia particolare. Ti suggerisco anche la genesi del disco: intervista a Paolo Cesaretti dovresti trovarla facilmente qui…
Grazie per il tempo che dedichi ai miei post.
sono sempre molto interessanti, grazie a te
Sono felice! Ci ho dedicato molta passione.
Fa sempre piacere piluccare qua e là e trovare perle di memoria che vanno arricchire la tua conoscenza.
Grazie
SherazadecheamancheleiLT
Sherazade, mi fa piacere leggerti e che tu abbia trovato il tempo di passare di qui, grazie.
che bel pezzo..erano davvero altri tempi,e tenco come il signor G- lo dici anche tu-sono stati chilometri avanti…buon giornata
Si Vickibaum avevano un’ispirazione che continua a restare contemporanea, grazie e buona giornata anche a te.
Ma dai, Brown dei Tuxedomoon ha cantato Tenco?!
Si Amanda, se leggerai degli altri post qui troverai altre informazioni e aneddoti, anche sui Tuxedomoon.
Grazie del tuo commento e a proposito ti sto seguendo nel blog.
Piaceva a mia mamma. Ricordo il dramma di Sanremo
Immagino che notizia shock che deve essere stata al tempo.
Permettimi la battuta: sempre tutto in famiglia come la mia …
😉
Luigi ha anticipato, cantando con coraggio e schiettezza, le nostre fragilità. Il progressivo degradarsi della nostra capacità di la vita ci impedisce di metterci in vera comunicazione con l’Altro. Percorriamo chilometri, sempre cercando qualcosa, senza renderci conto che siamo già a casa.
Eh si, cara la mia Federica … c’è anche questo in Tenco, un grande anticipatore nei suoi testi, come del resto il Signor G.
Gran bel ricordo, Tenco è stato da sempre amato dall’underground italico e non solo (come tu ben segnali). Ora mi leggo la chiacchierata …