Ascolto spesso la musica e mi aspetto sempre qualche novità ma quest’anno non ne ho trovate di significative. Sono comunque arrivati dei nuovi messaggi da chi seguo: Vasco Brondi con le sue Luci della Centrale Elettrica e poi c’è stato lo straordinario, inatteso e gradito ritorno: Mara Redeghieri.
Nel 2017 ho visto un buon numero di concerti, alcuni post li ho dedicati e pubblicati nel blog, altri stanno aspettando del mio tempo libero per la loro pubblicazione.
Ho acquistato anche parecchi libri sulla musica e penso che ne scriverò qui. Su tutte le voci che hanno cantato prevale sempre la “Donna”. La voce femminile del 2017 è proprio Lei, la ex cantante degli Üstmamò, una coraggiosa Donna emiliana: Mara Redeghieri. Un’altra cantante che mi ha affascinato è stata Nadine Shah, un’ artista di origine araba-europea, di base inglese: Nadine sente l’urgenza di raccontare la crisi siriana senza mezzi termini.
Va bene così: l’importante è raccontare quello che mi ha colpito, non tutto quello che c’è in giro (altrimenti sarebbe una classifica che si trova un po’ dappertutto)
Ecco la compilazione della mia non classifica musicale del 2017.
Le Luci della Centrale Elettrica – Terra
Vasco Brondi è sempre più libero di raccontare il nostro presente e donare una visione per il nostro prossimo futuro. Musicalmente mescola un po’ le carte: sottofondi etnici e rock indipendente. Riesce a farmi sentire l’oggi e a teletrasportarmi nel prossimo futuro. Il suo sguardo è personale ma condivisibile nel raccontare i cambiamenti culturali e sociali dell’ultimo decennio.
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Mara Redeghieri – Recidiva
Ogni canzone è un pezzo per costruire il “proprio adesso” del mondo in cui viviamo. Un album emozionante e commovente a tratti. Un’ interpretazione importante che raggruppa la sua sensibilità femminile, di ideali e di riflessioni. Musicalmente l’album viaggia su percorsi cantautoriali contemporanei.
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Nadine Shah – Holiday destination
Ho conosciuto questa interessante musicista grazie all’amico barman digitale del Sourtoe Cocktail Club. Interprete molto personale e senza mezze vie commerciali. L’album è dedicato alla crisi siriana, cerca di raccontare la tragedia delle vittime e dell’immigrazione. Un disco su temi sociali globali, i brani sono piacevolmente disturbati e suggestivi: si crea un magnetismo fra loro e chi li ascolta.
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Huge Molasses Tank Explodes – “Huge Molasses Tank Explodes”
Ho conosciuto il leader della band milanese prima del concerto dei The Black Angels e ho acquistato sulla fiducia il suo vinile. Il gruppo italiano suona un rock psichedelico con un impatto notevole e con una passione per il genere musicale. La loro intuizione è di seguire la tradizione rock e contemporaneamente di percorrere sentieri di musica moderni. Un bel vortice sonoro: psichedelia, pop e kraut-rock. Il gruppo è da seguire. Trovate tutto qui.
Julie’s Haircut – Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin
La band sarebbe molto più conosciuta se fosse americana o inglese, invece è emiliana. Un album in cui ci si immerge in suoni elettrici e spaziali, ti apre l’area della mente…
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LCD Soundsystem – American Dream
James Murphy colpisce ancora: un album piacevole di dance new wave post punk. I riferimenti ci sono tutti: Joy Division + Talking Heads non etnici + allegria = LCD Soundsystem.
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Rag’n’Bone Man – Human
All’inizio dell’anno questo inglese ha sbancato con il singolo Human e sulla scia del successo del brano mi sono incuriosito. L’album è molto bello (merito al produttore?): hip hop, gospel, soul e ritmo. Devo dire che dal vivo è stato invece deludente, ne riparlerò nel blog.
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Sick Tamburo – Un giorno nuovo
Le canzoni dei Sick Tamburo raccontano con personalità l’amore e le relazioni che si intrecciano nella vita. Musicalmente sono dalle parti di un rock alternativo, dal vivo energetici e veloci.
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Roger Waters – Is This the Life We Really Want?
Cantante e bassista dei Pink Floyd ha poi intrapreso una sua carriere solista sempre degna di nota. Nel 2017 è uscito un suo nuovo album in cui si trovano i temi sociale e politici che stanno a cuore al musicista britannico. Waters ha avuto l’intuizione di farlo produrre a Nigel Godrich (storico produttore dei Radiohead) e ne è nato un gran album Rock.
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Sufjan Stevens, Nico Muhly, Bryce Dessner e James McAlister – Planetarium
Un album di musica elettronica e sinfonica dedicato ai pianeti del nostro sistema solare. Un disco leggiadro e piacevole: spesso la voce di Sufjan Stevens è incantevole.
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The Black Angels – Death song
Questa band ti invita a far parte del loro vortice sonoro psichedelico rock, molto colorato musicalmente. Non certo originali ma hanno una loro precisa identità che mi ha fatto invaghire delle loro canzoni. I The Black Angels sono Super dal vivo.
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Tinariwen – Elwan
Sono collettivo originario dell’area del Sahara, precisamente dal Nord del Mali. Sono dei dissidenti e mescolano melodie desertiche del popolo tuareg, musiche algerine e marocchine assieme al blues e al rock. Questo album è stato registrato negli U.S.A. assieme ad alcuni musicisti americani, fra cui Mark Lanegan. Un disco affascinante e con ritmi non usuali nella musica rock.
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La mia non classifica musicale annuale degli anni scorsi è qui.
Blog musicali preferiti
I blog sono rigorosamente in ordine alfabetico: gli articoli sono scritti con una certa originalità ed accuratezza, entrambe qualità rare al giorno d’oggi. Durante la lettura si capisce subito il genere musicale e se vale la pena di approfondire la band. Vi è ironia, profondità e competenza, senza essere saccenti. Sono blog che cerco di leggere con attenzione.
- Mono – La musica in cui viviamo
- Pillole Musicali 8 Bit – Basta un poco di musica e la pillola va giù
- Reverendo Lys – Tutto ciò che so e che mi importa della vita è chiuso tra 7 e 12 pollici di vinile nero
- Rock’N’Blog You Need a Rock’N’Blog!
Colgo infine l’occasione per augurare in bocca al lupo ad Alli e Elle per il loro nuovo progetto di bio-orto: aiuteranno le persone a coltivare il loro orto in casa con metodi naturali, passione, divertimento, buon esempio e biodiversità.
[…] mentre nell’altra riprendo i blogger musicali che mi piacciono tanto e che ho già citato in La mia non classifica 2017. Dateci una letta ai loro blog, vale il tempo […]
[…] Sorgente: La mia non classifica musicale del 2017 • Sull’amaca blog […]
e i Chinese man?
Urca! sai che non li conosco, provvedo ad approfondire … a te son piacuti ?
molto
ma Songs of Experience no o troppo banale?
Guarda non l’ho ascoltato solo per mancanza di tempo, devo dire che la copertina in b&n con la coppia di ragazzi è molto bella. Il singolo che passa in radio è bello, proverò a sentirlo e ti dirò. A te è piaciuto? Ciao.
Sì mi è piaciuto ma soprattutto ho per loro un sentimento che si lega alla mia possiamo dire giovinezza?
sherabuonagiornata
Si anche a me gli U2 sono legati alla mia adolescenza: il mini LP Under a red blood Sky dal vivo.
vedi anche qui come dal barman trovo ottimi suggerimenti … ma il post mi era sfuggito 🙁
sheratrallallaaah
C’è un filo rosso che ci unisce noi blogger! Grazie.
Quando capita da molte soddisfazioni lo ammetto
Vero!
Accidenti Enri anche tu già sveglio complimenti qui a Roma un bel sole e credo proprio che la mia passeggiata al parco sarà un po’ più lunga oggi e Sally ne sarà felicissima.
Sherabuonagiornata
Qui a VR coperto ma verso ovest sereno chissà che non si sposti…
Grazie di questi consigli! Per me che in fatto di musica sono ferma agli anni Novanta c’è proprio un sacco da scoprire!
Grazie a te Silvia per aver letto il post! Mi fa piacere, se vorrai tornare qui a commentare degli ascolti sarai ben accolta! Ciaooooooo.
Questo tuo post mi era sfuggito… molti li condivido, qualcuno non lo conosco ma lo ascolterò…
Va bene, grazie per il tuo passaggio qui, magari fammi sapere, buonanotte.
Certamente! Buonanotte a te…
Grazie di cuore per la citazione accanto ad altre realtà digitali di grande spessore… arrossisco! E che dire della lista? Molti ne conoscevo, per molti altri invece mi hai instillato della sana curiosità! Appena esco dal loop di scrittura dei nuovi articoli dedicherò sicuramente del tempo ad approfondire 🙂
Un abbraccio!
C’è, come immagini molta sintonia tra di noi, solo che, tra tutti i dischi che ascolto per “lavoro” i miei altri lavori e/o hobby, a volte qualcosa salta, come, ad esempio, colpevolmente, Mara Redegheri. Sulle Luci, come sai, ho amato i primi due dischi, poi il terzo mi ha deluso e non ho più ascoltato altro … anche qui, devo riascoltare. I Julie’s gli ho visti crescere, e crescere bene, sono sempre stati modesti e disponibili, oltre ad essere musicalmente eccelsi, non se la tirano … e anche questo, è un gran merito (anche perché, visto la loro qualità, potrebbero tirarsela).
Grazie per la citazione al nostro nuovo sito … apprezziamo molto.
Ciao Alli, sto facendo una pubblicità a Mara…. figurati per la citazione ….
Una bella lista!
Saluti a presto.
Grazie! Saluti anche a te!
Quello della lista che conosco mi piacciono, per cui andrò a cercarmi gli altri! Grazie per gli spunti 🙂
Grazie del tuo passaggio qui da me! Fammi sapere casomai.
grazie per la citazione, ma soprattutto per Huge Molassens Tank Explodes e Julie’s Haircut che non conoscevo, tra l’altro proprio nell’assistere a un concerto del Black Angels io conobbi i Giobia. Evidentemente la bravura del gruppo americano (non male il loro ultimo album), mette in evidenza questo sottobosco emiliano di altissima qualità. Vasco Brondi mi aveva molto colpito all’inizio della sua carriera, poi l’ho preso di vista, mentre il disco di Mara Redenghieri me lo sono perso e andrò di certo a recuperarlo.
Bella l’idea della non-classifica…
Bravo sempre sul pezzo !!!!!!!!!!!!!!!!!
Barman ! E’ un onore ricevere un tuo commento! Mi permetto di ribadire il suggerimento … Mara Mara Mara e Le Luci di V. Brondi.
Si, mi stancano queste classifiche fra l’altro piuttosto allineate fra loro e quindi alle nostre “non classifiche” cin cin!
Ciao Enri, ho visto spesso Mara Redeghieri quando cantava con Ustmamò. All’epoca c’era un locale fantastico vicino al mio paese, si chiamava Thunder Road ed ospitava i più bei fenomeni musicali degli anni ’90. Là ho visto anche Negrita,Vinicio Capossela, Casinò Royale, CCCP, Timoria, Bluvertigo, Sud Sound System, Marlene Kuntz, Subsnica, Verdena, Afterhours,Skiantos, Elio, TARM, insomma i “meglio italiani” di quegli anni.Locali così non ne esistono più, a parte Spaziomusica a Pavia che però è piccolo. 😉
Si, è stata un “stagione ” straordinaria per la musica italiana. Bei concerti! Visti anch’io!
Tornando a Mara, lei una vera Artista perché di è presa il suo tempo non ha fatto alcun revival. Gran album Recidiva.
Grazie per il tuo bel commento. Ciao!
Gli Ustmamo’… li adoravo 🙁
Si sì un grande gruppo italiano, poi Mara era speciale.
ricordi “Cosa conta” ?
Si, un assalto al “pensare bene”! Eh ti piacevano proprio gli Ustmamo’.
Nadine Shah non la conosco, lacuna da colmare, grazie per la dritta
Conoscendo i tuoi post… si sì ciao.
Vedo, vedo che sei vivo: Mara Redeghieri e Nadine Shah, dischi di grandissima caratura. Non trascurerei il disco di Clementi con la rilettura dei Quattro Quartetti di Eliot
Grazie! Mo’ me lo segno!
Mi fa piacere che abbiamo un filo rosso che ci unisce! Ciaooooooo
ciao enri, sempre molto interessanti i tuoi post… buon martedì <3
Ciao, grazie! Buona giornata!
Julie’s Haircut e Le Luci sono molto piaciuti anche a me. Oggi ho un po’ di tempo e penso che lo dedicherò alla musica: andrò a curiosare nei blog musicali che hai segnalato.
Buon 2018
Lucien
Caro Lucien grazie e ricambio gli auguri!
Mi fa piacere leggere il tuo passaggio qui, vedrai che li troverai interessanti i blog… ciao!
Nadine Shah l’ho scoperta anche io adesso, e la devo ascoltare un po’ meglio.
Non mi aspettavo il ritorno di Mara Redeghieri.
Ti segnalo due artisti che mi hanno sorpreso, uno è una novità e l’altra no: Lucio Corsi e Jane Weaver.
Buon anno musicale.
Ciao Dimanco, mi fa piacere leggere il tuo commento, me li segno i due nomi. Mara ha fatto un album importante che di fatto non è stato segnalato da quasi nessuno. Mah. Grazie e buona giornata.
In effetti i nostri gusti musicali sono parecchio differenti, alcuni degli artisti da te citati non li conosco affatto, altri invece sì anche se magari non sono tra i miei preferiti, almeno per il 2017 appena trascorso. Ciao
K!
Sai, non c’è problema… infatti è una “non classifica”… grazie del tuo passaggio qui. Ciao!