Sono un colpo di pistola Jerusalem in My Heart, e colpiscono al cuore!
I loro proiettili sono il musicista libanese Radwan Ghazi Moumneh e il film maker canadese Charles-André Coderre.
Il libanese accompagna la voce con il buzuk e l’ ausilio di una loop station, campionamenti e registrazioni effettuate sul campo, mixando musica araba in un setting elettronico occidentale.
Il canadese proietta in sequenza pellicole da 60mm, da 4 proiettori posti di fronte al palco, colorando di esplosioni e immagini iconiche mediorientali più o meno a fuoco, i suoni (stratificati e ricomposti a loro volta) che invadono lo spazio.
Così, al Kroen di Verona, hanno presentato il loro ultimo lavoro Daqa’iq Tudaiq, e sembrava di essere ne l’Egitto prima delle sabbie del primo Battiato.
Gli artisti scrivono che il live è un site-specific performance happening, che unisce elementi multimediali e teatrali in un’unico spettacolo.
L’esito è un concerto che lascia incollati, infastiditi, affascinati, smarriti, incuriositi di vedere cosa ancora sta per accadere, con la possibilità di dare allo spettatore una possibilità diversa di ascolto e di visione.
L’accusa di antisemitismo non rende merito dell’ immagine fuori fuoco del retro copertina di “If he dies, if if if if if if”, in uno scatto realizzato nel luglio del 2014: quattro bambini corrono sulla spiaggia poco prima di un nuovo attacco israeliano nella striscia di Gaza, che li lascerà immobili sulla sabbia.
Marco + Enrico
Il sistema di proiettori a pellicola utilizzati durante il concerto.
Riferimenti
Il sito ufficiale dei Jerusalem in My Heart
Misto Dead can Dance – noise alla NIN ..più Seven il film ntendo più birra e droghe a go go :)))
Uuaaauuuuu che definizione! Mi
piace.
eh va beh, attenderò il loro ritorno
sicuramente un genere musicale molto singolare..non una cosa da poco 🙂 Per me è da ascoltare a piccole dosi 😉 Buona domenica Enri
Anch’io gli ascolterei a piccole dosi… di sicuro sono più interessanti dal vivo. Grazie mi fa molto piacere il tuo commento.
il più è riuscire a beccarli, dal vivo, non credo facciano molte date
Erano in tour per l’Europa, non saprei quando ritorneranno.
sono incredibili, questi li conosco, unici, ciauuuu
Intenditrice! Ciaooo
ciaoo enri!
sono molto incuriosito
Di sicuro interessanti, forse di più dal vivo.
Avrei voluto esserci!
Ti sarebbe piaciuto!
Molto originale il concerto.
Sereno giorno.
Grazie del tuo passaggio qui! Ciao!
Gerusalemme è un luogo magico crogiuolo di culture e nou qui siamo tutti estranei e ignoranti nell approccio.
Grazie Enri.
shera
La situazione creata dal gruppo è molto originale e “colpisce” per l’uso delle immagini e della musica, è un crogiuolo di citazioni, riferimenti culturali e sociali, quindi ange politica. Forse un limite per me è la lingua. Grazie.
🙂
I proiettori a pellicola sono spettacolari… 🙂
Hai colto nel segno! Mentre il cantante suonava e cantava, il canadese montava le pellicole e le proiettava, sovrapponendo le immagini. Davvero originale.
musica particolare per performance particolari, ma il futuro è anche questo, e la bellezza della sperimentazione è tutta contenuta nel suo messaggio e nella comunicazione che esercita. L’Arte va vista sempre a 360° e proprio per questo diventa completa. E’ un’esperienza da vivere…
Ottima sintesi. Il gruppo è un progetto multimediale fra attualità e recupero del passato. Grazie.
Oddio, il povero vecchietto che sono! Cosa dirti di fronte a questa parata tecnologica? cresciuto come sono in tempi in cui uno si metteva al piano o la semplice chitarra a tracolla e il massimo della tecnologia era un microfono che ruttava e fischiava e gracidava?
A Chet Baker bastava una tromba… Nostalgia della musica fatta in casa, un po’ come coi tortelli 🙂
Ciao, alla prossima! 🙂
Beh Guido, questi due personaggi uniscono musica elettronic, voce, strumento tradizionale libanese e le vecchie pellicole… davvero originale.
Chet Baker era un Capo. Grazie sei sempre gentile.