Spulciando nei meandri della scena underground italiana degli anni’80, abbiamo trovato la fanzine Zero Zero nr. 1. Allegata alla rivista c’è una cassetta audio (tape) con svariati gruppi new wave post punk psyco rock… La fanzine è stata pubblicata a Milano nel novembre del 1985, con notevole impegno e sforzo economico, visto è stampata a colori.
Di seguito alcune impressioni d’ascolto di Marco Tira..
Ad ogni modo posso dire che la registrazione della cassetta mi ha davvero sorpreso, sembra essere stata prodotta in maniera professionale! Forse anche per questo motivo il suo ascolto è stato praticamente perfetto, senza quelle “tipiche” distorsioni dovute al deterioramento del nastro (più di 30 anni cavolo!).
La copertina invece è molto spartana e semplice, un semplice foglio leggermente ruvido e in bianco e nero, ma a quanto pare esistono anche con copertina rosata. La cassetta vera e propria invece ha due etichette bianche generiche e sui due lati a matita c’è scritto il numero “1” e sull’altro il numero “2”.
La fanzine allegata è carina, ha le pagine di diversi colori e sono presenti i testi di quasi tutte le canzoni. Ogni pagina ha un colore diverso dall’altro. La copertina ha chiari riferimenti sessuali… infatti su uno sfondo che rappresenta l’universo/spazio (che sia un richiamo al cognome di Giacomo?), è presente una donna e in basso un’astronave di forma fallica che vola verso l’alto…
L’ascolto è stato davvero piacevole e coinvolgente… di seguito alcune considerazioni:
1) Inside Out: a primo impatto mi hanno ricordato i Joy Division e forse anche qualcosa dei Bauhaus.
La traccia “In the name of love” scorre molto bene e il giro di basso tipico della new wave è incalzante.
2) Kubrix: piacevole scoperta… Once Again è una traccia davvero coinvolgente, più vicina al punk che alla new wave… La voce di Clara Moroni è decisamente interessante nonostante la giovane età (se non sbaglio era appena ventenne) e proprio questo la porterà ad essere un punto di riferimento nella cosiddetta “Italo Disco” e ad essere l’attuale corista di Vasco Rossi.
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3) Nadja: Toni decisamente più cupi per questo gruppo ligure… canzone cantata in un inglese un pochino grossolano, decisamente da migliorare.
Traccia troppo monotona, a tratti angosciante e “lagnosa”.. il tocco del “tamburello” alleggerisce il tutto ma non fa miracoli!
4) 2+2=5: Gruppo che non ha bisogno di presentazioni… ascoltarli dopo i Nadja porta una ventata di freschezza e armonia! Il sound è particolare e per essere compreso appieno ha bisogno di essere ascoltato diverse volte… un po’ come tutte le loro produzioni a mio avviso. Qui invece si canta in italiano e per un momento ci si allontana “dall’usanza” di cantare in inglese. Il cantante in questa canzone è Joe (potrebbe essere Mauro Ermanno Giovanardi dei futuri La Crus).
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5) Colour Moves: Apparentemente non c’entrano nulla con gli altri artisti.. ma forse è proprio questo il bello della Zero Zero… Questo pezzo non sembra neanche appartenere al genere New Wave, sembra quasi Pop!
Davvero molto piacevole all’ascolto, mi ha fatto venire voglia di approfondire questo gruppo.
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6) Braque: Senza infamia e senza lode… l’ascolto è piacevole ma questa traccia non riesce a trasmettermi nulla… non riesco a comprendere bene le parole del cantante ad essere sincero. Colpa della registrazione?
7) Tribal Bops: appena iniziata mi sembrava una canzone rock anni ’50… ritmo estremamente coinvolgente e viene voglia di riascoltarla! Buono l’inglese del cantante in pieno stile rockabilly. Strano che non abbiano pubblicato un album vero e proprio.
8) Pression X: Canzone caratterizzata da un singolo motivetto e stile Garage con rimandi alle sonorità country (carino il pezzo con l’armonica e le urla tipo “Hiii Aaaahh”). Li approfondirò e magari comprerò anche l’EP.
9) Peter Sellers And The Hollywood Party: Per certi aspetti mi ricorda la traccia dei Pression X, con un’armonica che la fa da padrona assieme all’onnipresente basso. Traccia molto “veloce” e coinvolgente.. Da quanto ho letto su internet, nel 2013 sono tornati insieme e stanno producendo cose interessanti.. gli amanti del genere ne saranno felici, secondo me meritano parecchio.
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10) Maldoror: Cataldo Dino Meo è un vero pazzo… o un genio? Non riesco a trovare le parole adatte per descrivere testo e musica.. consiglio a tutti di ascoltare questo pezzo…
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11) Oh Oh Art: Altro Gruppo da approfondire… una sorta di mix tra new wave e musica elettronica che ha dato vita ad una bella traccia.
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Riferimenti
- Scheda discografica su Discogs della cassetta Zero Zero
- Fanzine Zero Zero in pdf:
Bellissimo posto che approfondirò. Saluti Enri!
Mi sa che hai sbagliato post…
😉
comunque grafica e colori inconfondibili!
Si sì davvero forti.
Suppongo che l’hai scaricata, vero?
eccerto!
Grazie mi fa piacere. Avrei l’idea di fare qualche altro post di questo tipo mettendo in scaricamento la fanzine in pdf.
Ti ho scritto una posta in privato.
mi sembra un’ottima idea, quando mi hai scritto?
Bene …
La scorsa settimana. Se vuoi te la rimando.
Caro Enrico, sei un mio punto di riferimento, apprezzo molto lo spirito e la passione che anima il tuo/vostro blog, vi ringrazio molto così come ringrazio Giacomo Spazio per il suo, direi fondamentale intervento nel completare la “scheda”. Riprenderò, citandovi ovviamente, alcune parti che condividerò sul mio sito, (che non cito) 🙂 . Buon lavoro
Daniele
Caro Daniele, sei troppo buono ed esagerato, comunque grazie. Prendi pure.
sembra il relitto di un’altra epoca, mi rendo conto di quanto tempo sia passato
Beh dai è solo qualche decennio!
Comunque la qualità delle registrazioni era elevata e alcune canzoni hanno retto il passaggio temporale.
sicuramente la new wave invecchia bene, ma quando penso che in quel periodo avevo poco più di vent’anni e adesso quasi sessanta… ossignur!
Passa il tempo… mi piace l’energia e l’urgenza di esprimersi.
Cari Marco e Enri. Sono Spazio. Grazie x il vostro lavoro. Qui aggiungo qualche retroscena cercando di andare dall’inizio, ma ammetto che a ritroso è un buon esercizio di memoria. ZERO ZERO era una e forse la prima trasmissione della “nuova onda Italiana” in una radio privata. Radio Popolare Milano. Dove andai a trasmettere, dopo una breve ma intensa esperienza a Radio Montevecchia. Le due Radio esistono tutt’ora. Ero giovanissimo e malato, come ovviamente lo sono oggi, di musica. Zero Zero era un appuntamento settimanale di 1 ora soltanto, ma da subito trovò ascoltatori appassionati e fu un vero e proprio boom!!! La Radio veniva ascoltata in tutta Milano e anche in diverse zone della provincia e alcuni fortunati grazie alle onde perse e disperse nell’etere anche oltre la Lombardia. Questa trasmissione oltre a me vedeva in prima linea Lele, instancabile amico sempre pronto a tutto. Oggi un grande esperto di piante officinali. Il nome lo inventai io. Significava per noi una tabula rasa con il passato per quanto riguardava la musica e nello stesso tempo aveva un assonanza, voluta, con un particolare tipo di Hashish che si fumava allora ( la così detta erba o Maria Giovanna era difficile da trovare). Il successo della Trasmissione Radiofonica ci spinse a tentare una produzione vera e propria che aveva come scopo non fare i soldi, ma la divulgazione. Quindi trovare le band fu assolutamente facile. Erano loro che trovavano noi attraverso le frequenze. Bastava questo. La musica che trasmettevamo parlava chiaramente a chi cercava uno stile diverso. Diverso nel pensiero, nel porsi nei confronti della vita, nei rapporti quotidiani con le persone e non meno importante nel “look” che io preferisco chiamare sensibilità estetica. La Zine è forse uno dei miei primissimi tentativi nel mondo difficile del disegno grafico. Non sapevo nulla e quindi fu un semplice faccio, facendomi aiutare da tutti gli amici che sono nominati nelle note di copertina. Esistono 2 volumi di ZERO ZERO e l’unica cosa che ricordo è che sul davanti vi era pinzata una cartolina a colori, per rendere il tutto più “interessante” visivamente. L’introduzione a cura del CHE, la scrissi io, nel mio tipico modo di “presa per il culo” di un certo pensiero politico militante. Radio Popolare era e ancora oggi lo è, una Radio collocata politicamente a Sinistra. Io ero e sono totalmente fuori uno schema politico tradizionale. Oggi posso dire con certezza che il formato della Zine è un B5 rifilato. E la scelta dell’immagine di copertina non ha alcun legame con me. Mi piaceva molto la fentascienza e la scelta cadde su questa immagine che come è chiaro, parlava anche esplicitamente di sesso. Ma passiamo alla musica… per aggiungere delle informazioni. INSIDE OUT – Bravissimi anche dal vivo. Classica band sfortunata. Erano di Vigevano e in seguito hanno realizzato un 45 giri. http://italiaundnewwave.blogspot.com/2010/11/ …. in copertina del 45 giri, campeggia Lindsay Kemp. Un vero personaggio di culto per la mia generazione e forse anche oltre, recentemente scomparso. https://it.wikipedia.org/wiki/Lindsay_Kemp …… KUBRIX, il primo nome era preso dal famosissimo regista Stanley Kubrick e alla voce c’era un cantante uomo che dopo poco scomparve e all’entrata di Clara, la band cambio leggermente il nome. Grandissima band dal vivo. Vado a memoria. Al basso suonava Brown, poi nei PressionX, nei Kani Pomisi e infine nei primi Casino Royale. Federico alla chitarra, possente chitarrista, smise di suonare alla fine della band. Oggi grande ciclista. Tony il batterista, in seguito lavorò con me alla trasmissione Televisiva su TeleRadioMilano2 intitolata PUNK A CAPO! Infine, Clara formò la band Clara & Black Cars e che io sappia, oggi non è più la corista preferita di VAsco Rossi… https://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Moroni …. NADJA, non ricordo nulla di loro, tranne che il nome è preso dal surrealista BRETON… https://it.wikipedia.org/wiki/Nadja_(Breton) ….. 2+2=5, siamo ancora tutti amici, compreso il cantante di questa canzone che è Joe, oggi Mauro Ermanno Giovanardi, prima La Crus, oggi cantante solista. COLOUR MOVES, fecero un 45 giri e poi scomparvero, ma poco tempo fa è stato pubblicato un doppio Lp di materiale mai stampato… https://www.discogs.com/artist/629428-Colour-Moves …. BRAQUE, nome rubato al pittore e per me unico brano di rilievo del loro unico demo tape. L’unica curiosità e che il chitarrista Cesare Malfatti, formò in seguito i La Crus, poi lavorò molto con i The Dining Rooms, I Noorda e infine oggi è un cantautore abbastanza seguito. TRIBAL BOPS, grande band rocabilly. Oggi in attivtà saltuaria a richiesta. La vera curiosità e che sono apprezzati in tutto il mondo. PRESSION X, band supers catenata e scatenante sul palco. Musica grezza, immediata e coinvolgente com’è giusto che sia lo stile detto “garage”. Peter Sellers & The Holywood Party. Una band di grande talento che occasionalmente ancora oggi si presenta sul palco lasciando basiti tutti per la loro presenza e professionalità. Recentemente la Spittle Records di Firenze ha stampato un vinile di rarità musicali, provenienti da varie compilation. Il chitarrista Uncle Tibia Tiberio, suona punk puro, nella Spizz Energi Italian Band, Mentre il cantante e musicista Stefano Ghittoni, conduce da anni con discreto successo la band The Dining Rooms. CATALDO DINO MEO, grande e visionario poeta ancora oggi in attività… https://www.youtube.com/watch?v=DUsyPFbawdw … mentre la musica sulla quale Dino svalvola alla grande è suonata da Giancarlo Sessa, che passò alla storia come DIABLO (Attack Punk Record) il suo disco è sparito dalla rete, ma oggi è un rinomato insegnante di teatro. OH OH ART, fin dal’inizio una bomba italiana di disco… il cantante formò in seguito gli ATELIER FOLIE che tra successi commerciali e classiche sventure musicali, sono ancora in attività poiché sono considerati tra gli alfieri dell’Italo Disco… qui un loro video recente…. https://www.youtube.com/watch?v=9hR6yhWFksY – ciao a tutti, Giacomo Spazio.
Ciao Giacomo,
ancora una volta grazie mille per averci dedicato del tempo.. Molto interessante la scelta del nome della Fanzine, non ci sarei mai arrivato!
Interessanti anche le informazioni attuali sui gruppi.. E’ bello sapere che alcuni di loro ancora lavorano in ambito musicale. Mi hai trasmesso ancora più voglia di approfondire su di loro.
Ciao!!
Metti sempre tanto cuore in quello che scrivi, davvero bello
Grazie sei sempre gentile!
Comunque il merito è di Marco Tira. che di fatto ha scritto il post.
Si, abbiamo cercato di mettere in rilievo del “materiale” che ha qualche anno mettendoci passione e come dici tu del “cuore”. Ciao!
Allora siete una bella combo
Yeah!
Grazie!
Se ognuno di noi puoi esprimere le proprie impressioni o i propri pareri su un gruppo è merito di Enrico che ha creato un sito molto ben fatto e di facile consultazione.
Lunga vita all’onda italiana 😀
E a Enrico
[…] il reblog degli altri […]
Grazie a tutti per l’interessamento.
Ho acquistato la cassetta e la fanzine per caso. Le ho trovate in un piccolo blocco di cassette di New Wave Italiana. E’ stata una piacevole scoperta, l’offerta musicale è davvero sorprendente e la qualità di registrazione idem. Tanti piccoli gruppi della scena underground italiana che con due lire in tasca e tanta passione provavano a farsiconoscere e a trasmettere i propri messaggi.. Più che mai, la musica è cultura! 🙂
Ciao a tutti
MT
che bel post…non so molto sull’argomento ma ripeto un articolo davvero interessante, buondì enri
Grazie! Immaginavo che una blogger curiosa ed attenta potesse leggerlo.
Negli anni’80 in Italia, si sviluppò una scena musicale “sotterranea”: c’era chi suonava, chi organizzava concerti o scriveva e stampava delle riviste “fanzine”. Un esperienza secondo me molto forte, tenendo conto che chi lo faceva cercava di esprimersi diversamente da l’allora panorama musicale, sociale e politico italiano.
Grazie.
bello sono andato subito a cercar notizie enri.. son curiosa davvero, baciotti
Che reperto! mi sto ascoltando Once again e mi piace assai, mi ricorda i tempi del liceo, quando avevamo organizzato concerti punk (c’erano anche gruppi del famigerato centro sociale milanese “Virus”) e post-punk dal sapore Velvet Undergound, ma di infimo livello rispetto a queste che ascolto, nell’aula magna della nostra scuola…
Ah però, che storia abbiamo fatto riemergere! Mi piacerebbe saperne di più … dai un’occhiata a questi post ad esempio…
potremmo definirli “tempi eroici”, momenti cui la musica era piena di una spontaneità sconvolgente, e la scena underground era una scoperta continua. Molto interessanti Kubrix, Peter Sellers And The Hollywood Party e Oh Oh Art. Tra l’altro, proprio in questi mesi, stanno ripubblicando sotto forma di antologie di quel periodo, molti libri con accluso il CD, che purtroppo non ha il valore vintage della musicassetta. Allora con quel supporto facevamo miracoli, altro che PC. Ma dicono che il tempo è galantuomo e tutto ritorna per un risarcimento dovuto. Bel post (!)
Caro Barman … tu ne sai qualcosa di “materiale invecchiatao” heheheh 🙂
Si, hai detot bene tempi eroici, infatti Marco Tira (che ha in gran parte scritto il post) si è molto sorpreso della qualità del nastro. Sicuramente il PC aiuta al giorno d’oggi: infatti ho recuperato in formato pdf la fanzine e la si può scaricare.
🙂
In questo senso è sicuramente utile, tornando al tuo commento, mi immagino il tempo, il lavoro e le “lire” per finanziare tutto il materiale di Zero Zero. Grazie!
Grandissimo post, complimenti.
Saluti a presto.
Piacere che ti abbia interessato.
Grazie e ciao!
Profondamente underground, per questo mi piace molto. Tra quelli citati, mi pare di aver sentito (forse visto live, ma forse me lo sono sognato), i Peter Sellers And The Hollywood Party (tra l’altro, che gran film comico quello). Interessante anche il giovane Mauro Ermanno Giovanardi
Mi fa sempre piacere leggere un tuo commento.
Si molto “Underground” e che impresa dev’essere stata registrate la cassetta e pensare alla rivista ops fanzine per accompagnarla.
Ho seguito i link e con piacere ho ascoltato le musiche.. in effetti sono particolari, ma debbo dire che in generale mi sono piaciute molto. Grazie di questo bel lavoro di divulgazione che hai fatto, è così che si insegna e si impara 🙂 Buonanotte
Carissima! Il merito è anche di Marco Tira.
Siamo felici che ti siano piaciuti, troviamo interessante ed importante far emergere “suoni” sconosciuti ai più, soprattutto pensando ai tempi in cui furono incisi. Qualcosa è datato altro no, poi alla fine ci interessa divulgare queste “situazioni” sonore, se ci pensiamo è stata una bella avventura. Grazie.
Purtroppo, ahimè, sono profano. Per cui ti ho letto con la curiosità di chi scopre usi e costumi di una tribù di cui si ignorava l’esistenza. 🙂
Un saluto e complimenti per la tua scrupolosa dedizione 🙂
Caro Guido, sei molto gentile, come sempre.
Hai detto bene, per certi aspetti erano ed eravamo una tribù.
Personalmente ho fatto un lavoro di ricerca molto lungo pochi anni fa, qui nel blog ho messo materiali vari ed interviste. Cercando di evitare la nostalgia ma di aver un “occhio” attuale.
La Fanzine, mammamia quanto tempo è passato. Bel lavoro! 😀
Grazie Evaporata, sei molto gentile.
Tu ne facevi una, per caso?
No, però ho lavorato in una radio privata, sposato un dj e quasi tutti i miei amici erano musicisti.
Capito: eri circondata da addetti ai lavori.
Come ho scritto ieri a proposito del quadernone erano anni in cui era difficile pubblicare e una fanzine con cassetta era già tanto.
Che tempismo! Più o meno lo stesso argomento.
Infatti chi ha fatto la fanzine Zero Zero è stato coraggioso, mica facile organizzare il tutto. Mi viene da pensare alla posta tradizionale ad esempio…
Sai che c’è una Fanzinoteca Nazionale?
http://www.fanzinoteca.it/
Grazie Tony, della segnalazione la conosco. Devo dire che a me interessa la parte musicale della scena italiana degli anni’80 (punk, new wave, post punk ecc). In quel sito c’è un sacco di materiale e hosempre fatto fatica ad orientarmi.
Personalmente ho contattato molte persone della vecchia scena e quindi ho “lavorato” direttamente con loro.
Se ti va di approfondire puoi trovare parecchio materiale qui da me:
https://www.sullamaca.it/category/eighty-blues-2/
https://www.sullamaca.it/category/vinile-anni80/
https://www.sullamaca.it/materiali/fanzine-musicali/
Tu hai qualcosa di “fanze”? Grazie.
Numero singoli di poche fanzine, qualcuna arrivata per posta, qualcun’altra comprata in librerie o negozi di dischi napoletani. Nella fanzinoteca ci sono anche le mie minuscole e tardive fanzines fatte col mio vero nome (AA; non sono scozzese, l’avatar l’ho preso in prestito dai Pastels) sull’arte postale negli anni zero (Maglia Nera) e di racconti negli anni dieci (la fallimentare Corriere del Barbiere prima e l’attuale Breviario Illustrato). Fine autopubblicità.
Grazie delle tue risposte, ti scrivo in privato.
Ce n’è una degli anni 00 messa on line:
https://issuu.com/equilibrioprecario_zine
Vado a leggere ! Grazie.
Ciao, ti rispondo stasera da gmail perché libero si incarta facilmente.
Bene molto bene, grazie.
I cari vecchi tempi delle Fanzine. Io collaboravo a quella dei Pet Shop Boys e scrivevo un articolo ad ogni uscita. Per un certo periodo anche noi mandavamo ai sottoscrittori una cassetta con alcuni “remix” inediti o veri e propri bootleg.
Che forte! Era tutto artigianale e genuino, vero?
Ce le hai ancora delle copie? E i nastri?
Io tengo sempre tutto.
Bravo! Potresti farne un post, che ne pensi?
Mah… secondo me potrebbe interessare poco… però è un’idea. Il problema non sono le fanzine perché credo di ricordare dove siano, ma le cassette. Chissà dove le ho infilate.
Beh a me si!
Se ti capiterà di farne un post, avrai un lettore assicurato.
Thank you
Ossignur bel postino nn proprio di primo mattino con una pecca c est à dire anche tu stai prendendo il viziaccio di scrivere troppo!!!
shera
Grazie mi hai fatto sorridere! Diciamo che con Marco Tira.. abbiamo ripreso la nostra personale esplorazione della scena Underground italiana anni’80 e di materiale ce ne è!
Daiii ‘me so’ fatta ‘na curtura’.
Non si finisce mai di imparare eh?!?
questo è il bello
Ohllallá! Ottimo post da approfondire (per me ignorante) buona giornata!
Sai è tutta musica di gruppi semi sconosciuti, la fanzine è carina e accompagna il tape allegato. Era un modo di dare spazio a band che si esprimevano in modo diverso dalla media. Stiamo parlando degli anni’80…
Grazie del tuo commento.