Ermanno Olmi sceglie di raccontare la Prima Guerra Mondiale attraverso gli sguardi dei soldati.
Gli uomini sono trincerati sotto una coltre infinita di neve, circondati da un paesaggio surreale, metafora dell’essere niente davanti alla Natura, a cui non importa nulla della guerra.
I soldati restano nella trincea in attesa di ordini assurdi per prendere una posizione di pochi metri.
A niente serve la disobbedienza del Capitano verso il comando, che cerca di fermare il destino tragico ed inutile dei suoi uomini.
Bel film.
Torneranno i prati trailer ufficiale
Voto:
Dedicato ad Andrea, compagno di visione.
uscì confuso tra mille iniziative per il centenario del 15/18. A mio parere è poesia, incredibile i tagli e le inquadrature che accompagnano il canto di “tu ca nun chiagne”
Si sì, hai pienamente ragione, forse perché aveva un taglio più pacifista?
Un film veramente completo, fatto con il cuore e il cervello. Tutti sono protagonisti, sia i soldati mandati al macello che i due ufficiali, quest’ultimi non scontati.
E’ stato un bel film che mi ha fatto molto pensare quanto quei poveri cristi di soldati siano stati fatti ammazzare; signori della guerra che agivano in nome della supremazia di una Nazione su un altra e di confini che spesso erano inesistenti di paure nate da chi non la pensava come loro, da interessi economici spudorati.
Ancora oggi questi ideali resistono in Europa e vengono pontificati in deliri assurdi da qualche manipolo di politici cialtroni (ogni Stato ha i suoi) e che sfociano in xenofobia, omofobia, e in genere di violenze su chi non la pensa come loro.
In questo modo viene vanificato il sacrificio di molte vite che invece hanno permesso di costruire un pò di pace e stabilità in questo pezzo di mondo, ma forse ancora per poco.
https://youtu.be/TwyFTRGiIUU