La malattia Covid-19 è arrivata in maniera silenziosa e strisciante qui da noi. All’inizio sembrava lontana, là in Cina ed invece eccola fra di noi.
Ci fa provare insicurezza e paura: credo che sia innegabile. Fatalità due giorni fa una gradita sorpresa: il postino (grazie per il suo lavoro) mi ha consegnato un pacchetto, con il doppio album di “F/ear this! A Collection Of Unheard Music, Unseen Images and Unwritten Words Inspired By Fear“. Si tratta della nuova edizione in CD del progetto grafico – sonoro curato da Marco Pandin nel 1987, oramai esaurito e quasi introvabile, se non a delle cifre esagerate. Si tratta di una raccolta di brani musicali, disegni e poesie espressamente scritti e registrati per “F/ear this!“.
Ho pensato che fosse interessante scriverne, perché questo doppio CD tratta del sentimento della paura e dell’insicurezza che poteva suscitare alle persone il pericolo nucleare negli anni’80: positivo il modo in cui gli artisti che parteciparono “F/ear this!” reinterpretarono la paura, magari proprio per esorcizzarla ed allontanarla da sé. Anche ora in questi giorni questo progetto artistico musicale mi sembra attuale.
Oltre ai due album vi è allegato un libro con opera grafiche, collage e poesie, seguito dal mailartist Vittore Baroni di TRAX. Gli stili musicali sono molteplici: il jazz più estremo, la new wave anni ’80, il punk, la musica elettronica e fino ad arrivare alle sperimentazioni ambient o altre contaminazioni sonore, melodiche e bizzarre. La raccolta, già dal titolo, ha come tema “la paura“: gli artisti hanno cercato di parlarne, di raccontarla musicalmente o graficamente, come se fosse un veicolo per allontanarla da sé e tenere a freno le proprie ansie. “F/ear this!” è nata nel 1986 ed è stata pubblicata all’inizio del 1987. Se ricordate fu un periodo in cui vi era lo schieramento frontale fra gli U.S.A. e l’U.R.S.S. ed era diffusa la paura (appunto) per la catastrofe atomica. Nello stesso anno era appena successo l’incidente nucleare di Chernobyl. Marco Pandin ricorda: “un guasto terribile … che distava da noi neanche un paio di giorni di viaggio: sembrava che i nostri incubi prendessero una qualche forma fisica, si riusciva a vederne chiaramente i contorni, a toccarli, ad inghiottirli, a respirarli“. Il pregio di “F/ear this!“, ora ci torna fra le mani, non sembra per nulla invecchiata, anzi resta così attuale e ricca di significati. La particolarità è l’assieme di stili musicali molto differenti fra loro, ma proprio queste differenze fanno di “F/ear this!” il suo valore più importante.
Per ricevere “F/ear this! A Collection Of Unheard Music, Unseen Images and Unwritten Words Inspired By Fear” potete rivolgervi a:
- stella*nera oppure a Dethector oppure a Silentes
Per ricevere “F/ear this! A Collection Of Unheard Music, Unseen Images and Unwritten Words Inspired By Fear” potete rivolgervi a:
- stella*nera oppure a Dethector oppure a Silentes
Ho appena ricevuto un link con una bella e completa intervista a Marco Pandin, la trovate qui: Tregua Mai – Marco Pandin e il progetto F/Ear this!
Ed i “Tears for Fears”?
Sei spiritoso… Forse Marco gli avrà contattati ma non avranno risposto, chi lo sa?
🙂
Stavano litigando tra loro, come sempre.
E si sono persi l’occasione di partecipare…
Che origine ha avuto secondo te, il covid? Io sento “due campane”, la prima suonata da molti “campanari”, la seconda, da altri “fra martino”. Non so con chi schierarmi, e tu? Ciao.
Caro Marghian, non so bene, finora ho letto poco, sembra abbastanza sostenibile che non sia un “virus di madre natura”, quindi un virus nato per mezzo di manipolazione da laboratorio. Ho anche il forte dubbio che non sia un “qualcosa” scappato dai laboratorio dell’estremo oriente.
Forse è ancora presto per capire. Ho molta fiducia nel.governo italiano.
Ho ascoltato con attenzione il discorso di poco fa del Presidente Sergio Mattarella.
Però Marco Pandin! Riusciva a mettere insieme quei personaggi. E aveva pubblicato anche una cassetta con un live a Venezia dei DIJ che non erano proprio i più accondiscendenti in giro.
Caro Tony, Marco è una persona incredibile e umile … ha ideato e prodotto delle opere straordinarie, tutte molto originali e in piena logica di autoproduzione, senza fare compromessi. Ho molto rispetto per Lui.
Alla fine la più importante eredità del punk è il DIY.
Sono d’accordo con te, modestamente questo blog lo faccio seguendo quell’idea. Grazie Tony.
Ottimo acquisto, mi sembra di ritornare a quegli anni quando veramente certi progetti facevano esplodere in senso positivo le espressività artistiche. Poi come sempre la sua potenza la scopriamo vent’anni dopo o più, proprio perché quando la si vive sulla pelle del momento, sembra o sembrava naturale impegnarsi in tal senso…
Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca, soprattutto per la parte grafica e per quella sperimentale !
Caro Barman, molto bello da sfogliare e da ascoltare. Sono riusciti a fare un opera egregia, purtroppo ho messo qualche video da YouTube ma non riescono a rendere completamente il significato di “F/ear this!”. C’è stato un gran impegno da parte di Marco, di Vittore e tutte le persone coinvolte, facendo nascere un progetto grafico e sonoro importante. Un esplosione artistica a tutto tondo. Te lo consiglio vivamente.
Un progetto ancora attuale.
Sereno giorno.
Mi sa proprio di sì. Grazie, anche a te sereno giorno.
Ricordo l’affacciarsi di quella scena come una deflagrazione, una evoluzione impensabile dell’hardcore su diramazioni che hanno avuto eco per molti anni nelle produzioni successive. Forse solo adesso si comincia a riconoscerne la portata.
Ciao! Si, oltre al punk hardcore in F/ear this! Vi sono altri stili musicali … Come dire che biodiversità può fare bene… Si, ora c’è una sorta di riconoscimento, qui da me ne ho parlato spesso e dedicato post ed intervidte, senza esserne nostalgici. Se ti va qui troverai parecchio materiale… Grazie?
Grazie!
Scusa, scrivendo mi è scappato il “Grazie” con il ” ? ” … perdonami.
🙂
Bello, progetto particolare e molto interessante, anche nell’ottica di quegli anni. È incredibilmente vintage, eppure attuale.
Ciao Zoon, spero che tutto giri bene lí da te.
Effettivamente il tempismo inconsapevole di stella*nera ( la non etichetta discografica di M. Pandin ) l’ha reso nuovamente disponibile. Ti ringrazio per il tuo commento.
Si sopravvive, come un po’ tutti in giro. Take care
Si, non abbiamo alternativa al futuro.
I punk avrebbero risposto no future
I punk si… forse gli anarcopunk no …
😉