Biciclettata per i Sì ai referendum Acqua Pubblica e Nucleare

Partenza dalla stazione dei treni di Villafranca di Verona.
Ieri eravamo tutti in corsa in bici per il Sì ai referendum, in fila per due, con l’auto della polizia locale a scortarci e a farci passare agli incroci.
Davvero una bella iniziativa, semplice, umile e giocosa. Ecco le foto.
E come diceva il Signor G. Libertà è Partecipazione!

Perché voglio votare al Referendum del 12 e 13 Giugno 2011

Energia nucleare? No grazie2 si per l' acqua pubblica

 

 

 

 

 

 

I referendum del 12 e 13 Giugno sono 4:

2 referendum contro la privatizzazione della gestione dell’acqua pubblica;
1 referendum contro il nucleare;
1 referendum contro il legittimo impedimento.

Andrò a votare Si.

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Catastrofisti che non siete altro

Mario Calabresi Cosa tiene accese le stelleNon so, voi, ma io soffro a vedere con quanta arroganza l’umanità si autodistrugga. Vorrei fuggire lontano da questi pazzi che non si accorgono di essere su un treno lanciato in velocità contro un muro. Mi irrita vivere in un mondo che si inebria dell’overdose di energia, che si bea dell’illusione di poter crescere infinitamente e che non ha nemmeno il coraggio di domandarsi che succederà quando la pacchia sarà finita.

Ma supponiamo anche per un solo istante che l’economia possa ancora crescere, che sotto i nostri piedi ci siano enormi giacimenti inesplorati di petrolio, rame, uranio e banane fritte:

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Eliminare il file B.

E magari fosse vero!

Resto contrario alla guerra

Io sono contrario alla guerra.
Sono cittadino italiano e nella nostra Costituzione noi ripudiamo la guerra.

Io sono contro la guerra… Lo dico da lustri, sono contro la guerra e continuo ad essere contro la guerra.

Quindi anche contro un attacco per fermare gli attachi di Gheddafi?

Io sono contro la guerra. Mi sembra chiaro cosa vuol dire essere contro la guerra, no?

Ma c’è la circostanza che lì si facciano morti tra i civili a opera di Gheddafi e che si debba fermare tutto questo.
E invece chi li fermerà mirerà diritto a Gheddafi, immagino, no?

Beh, nell’intento si vogliono colpire le basi militari.

E probabilmente neanche nell’intento di Gheddafi non si vogliono colpire i civili… Ma non è questo il problema, il problema è il ricorso allo strumento guerra.
Io sono contrario alla guerra per tante ragioni, una delle quali -non ultima- è che sono un cittadino italiano e ho una costituzione che ripudia la guerra.
Gino Strada da Repubblica on line

Testo trascritto dal sito http://www.antiwarsongs.org/

L’intervista a Gino Strada.

Avvoltoi nucleari

Evitare di sfruttare strumentalmente contro l’energia nucleare la tragedia giapponese? Perché dovremmo?

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Sto aspettando con un certo fremito le prime reazioni strumentali antinucleariste ai seri problemi che stanno affrontando le centrali nipponiche dopo il gigantesco terremoto.

Stanno già arrivando: oltre ai previsti e prevedibili siti ecologisti, come Greenpeace, registriamo anche i blog dei politici, come Antonio Borghesi.

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I bimbi della 4 C scuola rio Crosio e il maestro Giampiero, Asti hanno fatto un video

Non so se vi ricordate che qualche tempo fa i bimbi della 4 C della scuola rio Crosio e il maestro Giampiero di Asti mi avevano scritto, segnalando una loro lettera inviata al ministro La Russa a riguardo della missione di pace in Afghanistan.

Beh, i bimbi stanno ancora aspettando una risposta dal ministro, però nel frattempo si sono dati da fare e hanno prodotto un video su Youtube.

Ecco la presentazione:

Un lavoro spontaneo dei bambini della 4 C della scuola primaria rio Crosio di Asti. Possiamo garantire che l’intervento tecnico da parte adulta è stato davvero minimo e limitato al montaggio delle primissime immagini. tutti i testi e gli scatti dell’animazione dei cartoni sono dei bimbi. Tutto nato dalle riflessioni sull’insensatezza della guerra, di tutte le guerre, e della assurda pretesa dei “grandi” di risolvere i conflitti con le armi.. infine un messaggio per noi adulti che ci ricorda quanto sia delicato mantenere un equilibrio nello splendido lavoro di educare: aprire lo sguardo sul mondo ai bambini, lasciando che siano i loro occhi ed il loro cuore a giudicare. sostenerli, dar loro strumenti, incentivarli al pensiero critico e poi… lasciarli andare!!!!
maestra Lina & maestro Giampiero.

Ma a voi Benigni è piaciuto? San Remo 2011

Roberto Benigni San remo 2011 L'inno di MameliIl nostro amico Enrico mi segnala un fondo di Natalino Balasso sul Fatto Quotidiano, che parla dell’intervento di Benigni al festival di San Remo. L’umanità ha poco bisogno di un festival di San Remo, figuriamoci quale possa essere la necessità di un intervento di Benigni a un festival di San Remo.

Balasso ci va giù duro: l’inno di Mameli,[…] se   dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia.”

“L’orgoglio è un sentimento pericoloso,” continua Balasso, “in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere?”

“Mi preoccupa,”
è la conclusione, ” una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.”

Come non essere d’accordo? È più o meno quello che ho pensato io, ascoltando alla radio i primi due minuti della lectio di Benigni. A dir la verità ho pensato “che due palle!“, ma il discorso non è diverso.

Mi sembra ridicolo sostituire alla retorica padana, propria dei neo-xenofobi, quella italica, risorgimentale, borghese e reazionaria, contro cui ci siamo battuti da sempre.

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Meglio Berlusconi o Marchionne?

L'ad di Fiat Sergio Marchionne con il premier Berlusconi (foto Ansa)Mentre il nostro caro, simpatico, assurdo satrapo si tiene attaccato alla poltrona con tutta la forza rimasta, la nuova destra scalpita per la successione al potere. Davvero vogliamo staccare la spina?


Quello cui stiamo assistendo in questi giorni ha dell’incredibile, oltre a essere discretamente vergognoso. La realtà sta superando tutte le fantasie, anche le più contorte, costringendo anche la satira più impietosa a un veloce aggiornamento, come il “partito du pilu” del film Quanlunquemente di Antonio Albanese, reso obsoleto ancor prima dell’uscita nelle sale.

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Corto Maltese prende a calci un fascista

Corto Maltese prende a calci un fascistaOggi scorro velocemente il Corriere della Sera e alla pagina della cultura leggo che il circolo Casa Pound ha organizzato un incontro dal titolo eloquente: “Camerata Corto Maltese“.

Ci resto secco!

Da dove se lo sono ricavato questo titolo?

Hanno mai letto un fumetto di Hugo Pratt?
Credo che non ci siano dubbi su come la pensasse Hugo Pratt e il suo personaggio Corto Maltese, direi che la vignetta che riporto parla chiaro, vero?
E’ tratta dalla pagina 74 di “Favola di Venezia (sirat al bunduqiyyah)“, Rizzoli Milano Libri, 1987.

Di seguito riporto una lettera di Guido Fuga, uno dei più stretti collaboratori di Hugo Pratt in risposta all’incontro.

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