Francesco Guccini – Culodritto

Una canzone che mi ha sempre colpito, perché l’ho fatta profondamente mia vedendo lo sguardo dei miei figli.
Il vocione di Guccini racconta il legame paterno, il desiderio di avere la stessa curiosità e l’innocenza di un bambino.
Il finale è un augurio di buona vita e speranza alla crescita. 

Culodritto di Francesco Guccini, dall’abum Signora Bovary (1987)

Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti
e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti,
ma come vorrei avere da guardare ancora tutto come i libri da sfogliare
e avere ancora tutto, o quasi tutto, da provare…

dammi ancora la mano, anche se quello stringerla è solo un pretesto
per sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato o mi ha mai chiesto;
vola, vola tu, dov’ io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto…
vola, vola tu, dov’ io vorrei volare verso un mondo dove è ancora tutto da fare
e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare…

 

 

14 commenti per Francesco Guccini – Culodritto

Rispondi a il barman del clubAnnulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.