No Love, No Peace dei Crass

Crass No Love No Peace copertina libro di Marco Pandin stella*neraOggi ho finalmente il piacere di parlare del libro CRASS dedicato al collettivo inglese anarcopunk, curato da Marco Pandin ed edito da Stella*Nera.
I CRASS riuscirono a creare uno stile di vita originale e controcorrente, il cui veicolo era la musica punk con un forte messaggio politico e sociale nella Gran Bretagna a cavallo della fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. I CRASS riuscirono a dimostrare che si poteva produrre e promuovere dischi, organizzare concerti autonomamente al di fuori dei circuiti ufficiali, facendo conoscere temi come il pacifismo, l’uguaglianza, lo stile di vita vegetariano e il rispetto dell’ambiente. I CRASS fondarono anche un etichetta discografica autogestita che produsse altre band anarcopunk, in linea con gli stessi valori.

Marco Pandin di Stella*Nera ha finalmente pubblicato un nuovo libro dedicato alla storica band anarcopunk inglese dei CRASS. Marco infatti negli anni’80 stampò un libretto dedicato ai CRASS che però è andato esaurito da quasi subito. Dopo anni Marco Pandin ritorna sull’argomento CRASS (ne abbiamo parlato qui), arricchendolo di nuovi contenuti e con la testimonianza di un concerto dell’ultimo periodo di attività del gruppo anarcopunk.
Il volume ha due CD allegati, nel primo troviamo il concerto dei CRASS, tenuto al Marcus Garvey Center in Gran Bretagna, il due maggio del 1984.
Nel secondo CD nello stesso giorno ci sono degli altri gruppi amici dei CRASS che furono ospiti e suonarono nella stessa giornata: i D&V, i Flux Of Pink Indians e con una performance di Annie Anxiety.
Il libro è stato pensato come una sorta di biografia accompagnata dalle traduzioni dei volantini che i CRASS distribuivano ai concerti o agli eventi a cui partecipavano.
La parte successiva prosegue con le traduzioni dei testi delle canzoni suonate durante il concerto e con alcuni scritti aggiuntivi.
Inoltre c’è l’intervista che Marco Pandin fece la prima volta che andò ad incontrare il gruppo anarcopunk inglese alla Dial House ad Epping.

Dopo lo scioglimento dei CRASS, Marco Pandin è rimasto in contatto con i musicisti e ha pubblicato per Stella*Nera altro materiale riguardante i CRASS o l’album dei Judas II di Pete Wright, bassista della band anarcopunk.
Il libro CRASS è pubblicato con la piena approvazione dei musicisti.

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La mia non classifica musicale del 2013

La mia non classifica 2013 musicale

Siamo già nel 2014 e come sempre la musica mi accompagna nel corso del tempo che vivo.
Mi è piaciuto scrivere su quello che ho ascoltato nel 2013, non sono i migliori del 2013 ma sono quelli che mi hanno dato qualcosa e che hanno camminato con me durante l’anno appena trascorso.

Blixa Bargeld Teho Teardo “Still Smiling”, 2013

Ero molto curioso di sentire questa collaborazione apparentemente insolita. Blixa è il leader degli Einstürzende Neubauten, mentre Teho proviene dalla scena indipendente italiana e ha scritto colonne sonore per il cinema. L’album è molto suggestivo e porta avanti un concetto di musica d’avanguardia, tipico dei due autori.
Ascoltando le musiche e i testi ho trovato l’ironia e giochi di parole con la lingua italiana, rimandi poetici sui colori. Un album davvero affascinante e intelligente.

Grant Hart “The Argument”, 2013

Il musicista si è ispirato ai canti poetici del Paradiso Perduto di John Milton e all’interpretazione di William Burroghs.
L’ex batterista e cantante degli Hüsker Dü ha scritto un album originale, interessante e mi è sembrato poco presente nelle classifiche di fine anno. Grant Hart interpreta i testi e crea musiche e melodie in stile indie pop folk rock, insomma proprio come un fricchettone che ne ha viste …

Lorenzo Monguzzi “Portavérta”, 2013

Lorenzo l’ho visto tre volte in concerto quest’estate con la Piccola Orchestra Variabile e devo dire che sono bravissimi!
La musica è un mix moderno di cantautorato con sfumature popolari, piacevoli, allegre e mai noiose. Si resta avvolti dal loro spettacolo poi se è presente Marco Paolini il tutto si sposta verso il Teatro Canzone … Lorenzo Monguzzi racconta figuratamente una certa Italia, ci racconta esperienze di vita come il servizio di leva.
La mia canzone preferita è La Tempesta, perché c’è la voglia di non bloccarsi e di tirare dritto, nonostante gli ostacoli che la vita ci mette davanti.

Sir Oliver Skardy “Ridi Paiasso!”, 2013.

Un disco sincero, allegro e di denuncia. Il “capo” dei Pitura Freska mi ha fatto ridere e pensare. In questa avventura ci sono una marea di ospiti come Natalino Balasso, Elio, Paolo Belli ecc.

Massimo Zamboni Angela Baraldi “Un’ Infinita Compressione Precede Lo Scoppio”, 2013

In questo album Zamboni sceglie la cantante bolognese per interpretare le nuove canzoni.
Massimo con il suo sguardo osserva, racconta l’Italia e come la nostra generazione vive, ora.
Un album importante suonato alla post – punk con tutta l’urgenza e la delicatezza del caso.

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Sciare con Freak Antoni

A Bologna anni ’70 e anni ’80 e poi oltre, lì c’era Freak Antoni.
Freak Antoni è stato un personaggio incredibile,
riusciva a raccontare con una ironia senza limiti quello che viveva e quello che gli stava intorno.
Era cantante, poeta, scrittore, performer e capo carismatico degli Skiantos.

Con una coppia di amici ebbi la fortuna di vederlo a Risorgimental POP a Custoza (VR).

Riferimenti

4 Perché dovevi registrare un vinile negli anni ’80?

Confusional Quartet Morrowyellow copertine vinile

Entrare in studio per registrare un disco in vinile o una cassetta su nastro magnetico, era un passo importante, certamente meglio il vinile fra i due supporti sonori.
Altre due voci dall’underground italiano nostro underground parlano della loro esperienza sicuramente vera e disincantata. Marco dei Confusional Quartet e Joyello dei Morrowyellow non si fermati agli anni ’80, sono andati oltre, fino ad oggi.

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