E ora attenti agli avvoltoi

Pierluigi Bersani avvoltoioFinita la sbornia elettorale, stamattina ci si sveglia con una sensazione di leggerezza, un rinnovato stupore e un preoccupante cerchio alla testa (questo dovuto più che altro alla birra, temo).

Ma dobbiamo tenere i piedi per terra, pronti a rintuzzare i nuovi pericoli che si presentano all’orizzonte. Uno dei quali, a mio avviso, è quello degli avvoltoi, che stanno cercando di mettere il proprio cappello sulla vittoria referendaria.

Non capite di chi sto parlando? Facciamo un indovinello: chi fu l’ex ministro dello Sviluppo Economico, che il 13 novembre 2007 firmò col Segretario USA all’Energia Bodman un accordo bilaterale di partnership sulla ricerca e lo sviluppo dell’energia nucleare? (fonte: Wikileaks)

E ancora: quale ministro ombra del partito di opposizione, nel 2008, a proposito della gestione dell’acqua, disse: “Devo chiamare qualcuno che sappia fare bene quel mestiere lì. In Francia ci sono società grandissime che gestiscono l’acqua in maniera eccellente. Le aziende che vorranno gestire l’acqua non potranno rimanere quelle di adesso. E’ impossibile“. (fonte: qualunque giornale)

Vi do un aiuto: si tratta della stessa persona che ieri ha dichiarato: “Berlusconi lasci e passi la mano al Quirinale,” oppure “il sì al referendum sancisce il divorzio tra il Governo e il Paese.”

Indovinato: si tratta di Pierluigi Bersani, cui va il premio per il più veloce tentativo di salita sulla carrozza sgangherata dei promotori del referendum, che da ieri è diventata l’augusto carro dei vincitori.

Michele Bottari

Biciclettata per i Sì ai referendum Acqua Pubblica e Nucleare

Partenza dalla stazione dei treni di Villafranca di Verona.
Ieri eravamo tutti in corsa in bici per il Sì ai referendum, in fila per due, con l’auto della polizia locale a scortarci e a farci passare agli incroci.
Davvero una bella iniziativa, semplice, umile e giocosa. Ecco le foto.
E come diceva il Signor G. Libertà è Partecipazione!

Beauty da Silence Is Sexy

Lungo un sottofondo urbano, la canzone Beauty dei berlinesi Einstürzende Neubauten scorre, ricca di suggestione.
Blixa Bargeld, con voce profonda e riflessiva, racconta di uno sguardo verso un cielo notturno, illuminato dalla luna.
Un attimo colto guardando “… attraverso i finestrini di un taxi …“, i pianeti distanti, non raggiungibili.

Chissà quante situazioni possono portarci a riflettere sull’immensità della volta celeste, magari in modo del tutto inaspettato.

Il brano mi ha fatto considerare che la casualità di un momento, ti permette di guardare, ad esempio in su e dici: “Bello“.
Tutto qui.

BEAUTY – BELLEZZA

Vedi metà della luna, la sua falce, ed uno dei pianeti, forse Saturno, forse Giove,
a tarda sera nel cielo sopra Berlino,
attraverso i finestrini di un taxi, vicino a Potsamer Platz.

E pensi: Bellezza

No, questa non è bellezza, forse no, forse sì, ciò che resta della bellezza, forse no, forse sì, ciò che è visibile, certamente, incerto.
Le tue braccia non potranno mai allargarsi abbastanza
per formare un gesto adeguato alla bellezza
(Lo sai questo, vero?)
Quindi, [ ] la bellezza resta nell’inadeguatezza del corpo.

Il brano “Beauty” appartiene all’album  “Silence Is Sexy” (Mute Records, 2000).
La traduzione dei testi degli Einstürzende Nuebauten sono a cura di Daniela Ceglie.
Un intervista che ho realizzato all’autrice delle traduzioni invece la si può trovare qui.

Pubblicato originariamente sul blog Ladri di bellezza.