Franti Non classificato edizione 2015

Franti Non classificato 2015 risquardi CD3 stella*nera stella *neraFinalmente stella*nera ha pubblicato una nuova edizione di Non classificato dei Franti, una delle più importanti band dell’underground italiano degli anni’80. I Franti si crearono uno stile proprio e ben riconoscibile nei testi e nella musica, mescolando le carte dei generi musicali: jazz, punk, new wave, blues, sperimentazione …
Parole e musica si fondevano nella loro vita, nel raccontare storie vere, raccolte fra la gente, in strada, in periferia, in fabbrica. Interpretando chi non voleva essere appiattito dalla società, ma essere una testa pensante e parlante.

Proprio come i Crass, i Franti erano anarcopunk nell’animo e quindi non scelsero delle vie facili per proporre la loro musica. L’idea di “prodotto musicale” dei Franti era di far nascere un qualcosa per confrontarsi con l’ascoltatore.
Lalli, Stefano Giaccone, Vanni Picciuolo, Massimo D’Ambrosio, Marco Ciari e gli altri compagni di musica non hanno aderito a movimenti musicali degli anni ’80. Hanno sempre creduto nell’idea dell’auto produzione (do it yourself): produrre i dischi, organizzare i concerti tramite una rete di conoscenze e passaparola … ecco come cresceva il loro pubblico.
I concerti creavano atmosfere molto coinvolgenti e profonde con gli ascoltatori, la musica ti si appiccicava addosso perché noi eravamo loro e loro noi.

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Mike  Watt Le tre opere: testi tradotti e poesie

Hector Valmassoi Mike Watt Le tre opere copertina libro stella*nera con testi tradotti di Contempling the engine room, The secondman's middle stand e Hyphenated-man, poesie stella * neraMike Watt è stato uno dei membri fondatori dei Minutemen, una band dell’underground americano degli anni’80. Un gruppo che suonò durante la fulminante stagione del Punk USA, sviluppando, come gli Hüsker Dü, uno stile più personale, unendo vita e musica, staccandosi dal fragore dell’Hardcore Punk. Entrambe le band incisero per l’etichetta discografica SST, organizzata da Greg Ginn dei Black Flag. I Minutemen interruppero l’attività musicale per la dipartita prematura di D. Boon, cofondatore della band e amico fraterno di Mike.

Watt continua la sua carriera di bassista creando musica in onore di D. Boon.
Il musicista ha poi dato vita ai fIREHOSE e ha collaborato con molte band indipendenti, come i Sonic Youth ed essere dal 2003 il bassista di Iggy Pop and the Stooges.

Oggi, grazie alla non etichetta stella*nera di Marco Pandin, esce un libro secondo me importante per conoscere e approfondire l’opera di Mike Watt. Il libro è curato da Hector Valmassoi con particolare attenzione e amore verso la musica del bassista americano. L’aspetto degno di nota è che Hector ha affrontato i testi degli album battezzati come Le Tre Opere, che hanno segnato l’autore e fatto riflettere Mike Watt sulla vita e sulle persone che l’hanno accompagnato. Il libro contiene le traduzioni in italiano con testo originale a fronte degli album Contempling the engine room, The secondman’s middle stand e Hyphenated-man, pubblicati fra il 1997 ed il 2010. In appendice al volume vi sono ventotto poesie di Mike Watt apparse solo sul sito ufficiale del musicista.

Mike Watt albums Contemplating The Engine Room, The Secondman's Middle Stand, Hyphenated-Man, stella * nera, stella*nera

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Crass No Love No Peace a Verona

Crass No Love No Peace Verona Opifico dei Sensi 2014 presentazione del ibro di Marco Pandin

Venerdì 13 giugno presso l’Opificio dei Sensi a San Martino B. A. Loc. Ferrazze (VR) avremo il piacere di ascoltare Marco Pandin che presenterà il suo ultimo libro “Crass No Love, No Peace”.
La presentazione è organizzata ed inserita nella manifestazione Brutti Caratteri – Editoria e Culture Indipendenti giunta alla decima edizione.

Il libro racconta la storia dei Crass, la band o meglio il collettivo anarcopunk inglese. Il libro è corredato di due CD.

“I Crass, o meglio Penny Rimbaud, Steve Ignorant, Eve Libertine, Joy De Vivre, Hari Nana, Phil Free, Pete Wright, G. E. Sus e Mick Duffield, sono riusciti a creare insieme una delle utopie possibili, e a mantenerla in vita per quasi otto anni, riuscendo a concentrare attorno al loro progetto una grande quantità di energie, amori ed attenzioni. Nel periodo dal 1977 al 1984 sono stati la stella cometa del rock politico più estremo. Difficili da costringere entro definizioni di “genere musicale” (è punk? è musica d’avanguardia? o, per dirla con loro, si tratta di “scrittori di canzoni d’amore”?), essi hanno sempre agito a sorpresa, al di sopra e al di fuori di qualsiasi schema concettuale preesistente, caratterizzando la loro attività, più che in senso strettamente musicale, in un più ampio senso culturale e politico, nuovo e rivoluzionario, anarchico e pacifista. Infatti, oltre che nella plastica dei dischi e sui palchi dei concerti – trasformati costantemente in iniziative a beneficio di progetti a sfondo sociale ed antagonista – l’opera dei crass è dentro a numerosi libri, opuscoli e volantini, nelle manifestazioni di protesta spontanee e mai autorizzate, nell’occupazione abusiva degli spazi inutilizzati, nelle ingenue e clamorose imprese di sabotaggio tecnico ed intellettuale, nell’agitazione e nella protesta improvvisa ed improvvisata, incontrollata ed incontrollabile”.

Ci sarà anche la mostra “L’utopia dei Crass: niente amore, niente pace” ovvero l’immaginario grafico e iconoclasta del collettivo inglese nelle giornate del 13, 14 e 15 giugno all’Opificio dei sensi.

Marco Pandin (1957) negli anni Settanta è coinvolto nell’attività delle prime radio libere e di alcuni gruppi musicali e teatrali di base, negli anni Ottanta è fanzinaro ed editore indipendente. Dal 1984 collabora stabilmente con A/Rivista Anarchica. Nel 1996 ha curato con Stefano Giaccone il libro “Nel cuore della bestia”, con ogni probabilità il primo libro sul punk italiano pubblicato nel nostro paese. Da trent’anni cura l’attività di stella*nera, non-etichetta discografica caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”: i vari titoli pubblicati non vengono distribuiti commercialmente nei negozi ma sono offerti in cambio di una sottoscrizione a sostegno della stampa anarchica.

No Love, No Peace dei Crass

Crass No Love No Peace copertina libro di Marco Pandin stella*neraOggi ho finalmente il piacere di parlare del libro CRASS dedicato al collettivo inglese anarcopunk, curato da Marco Pandin ed edito da Stella*Nera.
I CRASS riuscirono a creare uno stile di vita originale e controcorrente, il cui veicolo era la musica punk con un forte messaggio politico e sociale nella Gran Bretagna a cavallo della fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. I CRASS riuscirono a dimostrare che si poteva produrre e promuovere dischi, organizzare concerti autonomamente al di fuori dei circuiti ufficiali, facendo conoscere temi come il pacifismo, l’uguaglianza, lo stile di vita vegetariano e il rispetto dell’ambiente. I CRASS fondarono anche un etichetta discografica autogestita che produsse altre band anarcopunk, in linea con gli stessi valori.

Marco Pandin di Stella*Nera ha finalmente pubblicato un nuovo libro dedicato alla storica band anarcopunk inglese dei CRASS. Marco infatti negli anni’80 stampò un libretto dedicato ai CRASS che però è andato esaurito da quasi subito. Dopo anni Marco Pandin ritorna sull’argomento CRASS (ne abbiamo parlato qui), arricchendolo di nuovi contenuti e con la testimonianza di un concerto dell’ultimo periodo di attività del gruppo anarcopunk.
Il volume ha due CD allegati, nel primo troviamo il concerto dei CRASS, tenuto al Marcus Garvey Center in Gran Bretagna, il due maggio del 1984.
Nel secondo CD nello stesso giorno ci sono degli altri gruppi amici dei CRASS che furono ospiti e suonarono nella stessa giornata: i D&V, i Flux Of Pink Indians e con una performance di Annie Anxiety.
Il libro è stato pensato come una sorta di biografia accompagnata dalle traduzioni dei volantini che i CRASS distribuivano ai concerti o agli eventi a cui partecipavano.
La parte successiva prosegue con le traduzioni dei testi delle canzoni suonate durante il concerto e con alcuni scritti aggiuntivi.
Inoltre c’è l’intervista che Marco Pandin fece la prima volta che andò ad incontrare il gruppo anarcopunk inglese alla Dial House ad Epping.

Dopo lo scioglimento dei CRASS, Marco Pandin è rimasto in contatto con i musicisti e ha pubblicato per Stella*Nera altro materiale riguardante i CRASS o l’album dei Judas II di Pete Wright, bassista della band anarcopunk.
Il libro CRASS è pubblicato con la piena approvazione dei musicisti.

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Italian Punk Hardcore 1980 1989 Docu film DVD

Pochi giorni fa, ho ricevuto da Giorgio Senesi di LoveHate80.it la notizia che stanno ultimando il docu-film dedicato alla scena Hardcore Punk italiana degli anni’80. L’ho sempre saputo che prima o poi avrei dovuto dedicare un post al Punk italiano e quindi sono partito dal trailer del DVD.

Gli ideatori del docu-film, grazie a un paziente lavoro duranto anni, sono riusciti a raccontare le origini dell’Harcore Punk in Italia. Le voci dei protagonisti raccontano cosa ha significato far parte della scena Punk italiana e cos’è stata questa esperienza. Sentiremo parlare d’autogestione, dell’organizzazione dei concerti  e delle manifestazioni, di autoproduzione di vinili, di cassette a nastro e fanzine. Ovviamente il tutto non passava inosservato e i rapporti fra i media e le riviste di settore non fu esattamente facile.

Ricordo che al tempo si creò una rete autonoma di persone e gruppi punk, di fanzine, di etichette indipendenti e centri occupati connessi fra loro, dove era possibile trovare tutto il materiale autoprodotto e distribuito, scambiarsi informazioni ed agire da antagonisti contro il sistema.

Ecco un assaggio sotto forma di trailer del docu-film Italian Punk Hardcore 1980 1989.

Dopo aver visto il trailer ho sentito Giorgio per farmi raccontare qualcosa in più.

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Eighty Blues 1 ovvero non si esce vivi dagli anni’ 80

Non si esce vivi dagli anni' 80 Eighty BluesGli anni ’80 erano gli anni della mia adolescenza, quelli che mi hanno portato alla maggiore età. I primi amori, le corse in bicicletta perché mio padre: “… no, il motorino no!” e dunque “via!” verso una certa autonomia di vita. C’erano i racconti di mio nonno Primo sui partigiani, sulla guerra e sui fascisti. C’erano due sistemi politici uno contro l’altro, fino alla caduta del muro di Berlino. E poi la corsa agli armamenti nucleari.
Negli anni ’80 tutto cambiava attorno a me.
Nuove passioni nascevano o si sviluppavano: il cinema, i fumetti di Hugo Pratt, di Enki Bilal e di Andrea Pazienza e poi la musica. Si, tanta musica.
Mettere da parte le “mancette” o lavorare in estate per poi andare in treno a Padova nei negozi di dischi, come la Crash Records e poi scambiarsi i vinili con qualche amico per farsi i “nastrini”. Il primo viaggio a Londra con mio fratello.
No, niente nostalgia perché un po’ si cambia ma sono sicuro dagli anni ’80 ho imparato a crescere e in un certo andare modo avanti.

E per Voi, amici musicisti, fanzinari e/o blogger?

 

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Intervista a Marco Pandin autore di Crass ANOK4U

All’inizio degli anni Ottanta in Inghilterra, più precisamente in campagna ad Epping, un gruppo di musicisti diedero vita a una vera e propria comunità con l’intento di far svegliare le coscienze degli inglesi o più semplicemente per portare avanti una serie di valori come il pacifismo, l’ecologia, l’antinuclearismo, la parità dei diritti e la libertà d’espressione. La loro opera musicale aveva l’urgenza e l’abilità d’urlare quei temi ma non si fermarono qui, iniziarono ad aiutare altri gruppi a registrare e a distribuire in modo autonomo i dischi, tessendo a una vera e propria rete di collegamenti seria e con intermediari fidati. Loro stessi incidevano dischi. Fu coniata l’etichetta di anarcopunk e sto scrivendo dei Crass. Nel 1984 un ragazzo di Mestre diede alla stampe un libro che tutt’ora ritengo interessante ed importante, sia dal punto dei vista dei contenuti che come opera completa e realizzata in modo autonomo, che per me resta un modello. Il libro è ANOK4U e il curatore è Marco Pandin di stellanera. Ogni tanto lo sfoglio e quando capito alla Crash Records di Padova acquisto con curiosità e piacere le opere discografiche che Marco rilascia per stellanera. Così mi sono detto perché non rivolgere qualche domanda a Marco e far partecipi anche altre persone dell’esperienza legata ai Crass?

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