Passeggiando a Padova, lo striscione per Giulio Regeni poco dopo la basilica del Santo.
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Passeggiando a Padova, lo striscione per Giulio Regeni poco dopo la basilica del Santo. L’On a Chair Festival 2016 è un ritrovo musicale che si è svolto a Torreglia in provincia di Padova. Uno spazio auto organizzato per musicisti solitari e per un pubblico curioso e attento. L’OAC ha offerto un luogo-situazione in cui gli artisti hanno cantato a stretto contatto con la gente. Ci deve essere stata una bella atmosfera all’OAC, così traspare dal racconto delle serate di Marco Pandin. Il secondo OAC Fest si è tenuto verso metà settembre in una vecchia corte benedettina sui colli Euganei, solo a pochi chilometri da casa mia. La cosa è stata messa in piedi da Associazione Umami, un’associazione di ragazze e ragazzi piuttosto attivi in zona: l’intenzione è offrire un’occasione ed uno spazio a musicisti che operano in solitudine, strumentisti e cantanti soli soletti sulla pedana, e preferibilmente ma non necessariamente seduti su una sedia (ecco chiarito l’on a chair). L’anno scorso la manifestazione era stata organizzata ad Abano Terme occupando e riarrangiando uno spiazzo malutilizzato a ridosso del centro città: erano stati chiamati a partecipare – tra gli altri – alcuni chitarristi non allineati come Egle Sommacal, Maurizio Abate, Laboule e Stefano Pilia ed una sorprendente Elli De Mon. Per molti versi il Fest 2016 è stata una sostanziale conferma delle buone intenzioni che motivano lo sbattimento e degli organizzatori e dei musicisti, per altri si è rivelata una sorpresa, come una specie di regalo collettivo, ramificato, multidirezionale ed inaspettato nella forma che ha preso. Quest’anno la direzione artistica pare essersi indirizzata verso la canzone d’autore meno identificabile come tale – molte virgolette tutt’intorno a queste due parole, canzone d’autore. Ho potuto ascoltare dei cantautori che non si sentono tali, che non fanno i cantautori per mestiere, o che per lo meno sono determinati a non farlo in maniera tradizionale e convenzionale. Le loro proposte sono derivate da scelte radicali e consapevoli di campo, non tanto in senso ideologico o di schieramento quanto muovendosi in un più ampio contesto culturale, se non facendone addirittura una questione di stile di vita. Mentre il Fest accade e facendo un po’ il punto a Fest finito, mi colpisce in senso positivo il fatto che scarseggi oppure manchi del tutto l’impulso a cercare sostegno nelle strutture organizzate, e si punti preferibilmente sull’autogestione e l’autoproduzione, di quanto sia fondamentale il rapporto orizzontale e diretto con chi ascolta – briciole dell’eredità anarcopunk, mi sento di azzardare. → Prosegui la lettura di OAC Fest 2016: un festival musicale da scoprire Lo Sherwood Festival ha presentato nella stessa serata due sfaccettature dell’indie rock. Una bellissima serata a Padova al Festival di Radio Sherwood. Due gruppi interessanti e diversi fra loro: i God Is An Astronaut e i Blonde Redhead. I primi a suonare sono stati i God Is An Astronaut. Un concerto essenzialmente strumentale e piacevole, molto bravi i quattro ragazzi irlandesi. I brani ti davano l’impressione di spaziare fra vari stili musicali, insomma quel genere definito post-rock. Spesso le canzoni partivano lentamente, creando un atmosfera intensa, portandole in un crescendo di energia elettrica.
Thee More Shallows, A History Of Sport Fishing, 2002Una canzone a volte ti arriva casualmente, Ecco così è per A history of sport fishing dei Thee More Shallows. Ero quest’estate alla Beczar Music Society (ex Crash Records) di Padova. Li conosco da anni che quasi mi commuovo se penso alle volte che andavo a comprare qualche disco, quando avevo meno di diciotto anni, spendendo le “mancette” messe da parte. Sto cercando di descrivere un piccolo negozio di dischi (vinile e qualche cd), la Crash Records. Dove si trova? In centro storico a Padova, vicino a Piazza delle Erbe. La Crash Records è sempre stata specializzata in dischi di genere, quali rock, jazz, classica, blues, folk e varie curiosità discografiche. Si presenta con una vetrina normale, entrando dalla porta si notano al centro del negozio i contenitori blu dei vinili, ordinati per genere. → Prosegui la lettura di Vinile e dischi a Padova? Al negozio Crash Records Verso fine Agosto ho fatto un giretto a Padova per fare qualche acquisto di dischi musicali. Sono rimasto contento di trovare ancora la Crash Records e il 23.
La Crash Records è ancora come una volta, una stanza piccola ma piena di ottimo vinile! Il 23 invece riesce sempre mantenere dei prezzi interessanti e bassi sui cd, nonostante la musica scaricata via internet. Insomma per un appassionato di musica (vinile o cd) restano degli ottimi negozi da frequentare. |
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