Prendere nota: tributo a Grant Hart

Grant Hart, Hüsker Dü

Leggendo il blog dell’Alligatore ho trovato un’iniziativa dedicata a Grant Hart: un disco tributo. L’ideatore del progetto è Stefano Ordazzo degli You Are The Cake.
Stefano conobbe di persona il musicista, batterista e voce degli Hüsker Dü. Era il 2010: Grant Hart si trovava a Torino per un concerto e Stefano decise di assistere al concerto con la sua famiglia.

Quella è stata una delle serate più belle della mia vita. Eravamo io, la mia compagna e mia figlia che all’epoca aveva 7 anni e ci siamo piazzati in primissima fila a poco più di un metro da Grant che ha iniziato il concerto cantando un brano lento e ad occhi chiusi. Non si è quindi accorto della presenza di una bambina proprio davanti a lui. Se ne è accorto un attimo dopo aver iniziato la seconda canzone. Ha quindi smesso di suonare ed è andato (giuro che è vero…) in camerino a prendere della carta tipo scottex per fabbricare dei tappi per le orecchie di mia figlia per paura che il suono distorto dell’ampli potesse danneggiarle!
Il concerto è poi filato via fin troppo velocemente perché è stata una performance fantastica. Le qualità vocali di Grant non sono mai state ovviamente un segreto, ma dal vivo mi ha davvero impressionato. E’ riuscito anche a dedicare una canzone a mia figlia, “Barbara” perché “parla di una ragazza buona e gentile”.
Cosa potevamo chiedere di più?
Appena dopo la fine del concerto ci ha letteralmente trascinati in camerino dove abbiamo scambiato quattro parole (io giusto quelle sapevo di inglese…) ed ha dimostrato ancora una volta che persona gentile fosse. Ed era messo davvero male a livello fisico, sembrava un fantasma ma gli occhi erano quelli di una persona in piena forma.
Dopo, uscito dal camerino, ha tirato fuori una scatola di suoi cd ed annunciando che “non ho da dare il resto” si è seduto sul termosifone ed ha iniziato a vendere il suo ultimo disco. Ne ho acquistato uno e lui invece me ne ha dati (di nascosto) due, dicendo che l’altro era per mia figlia…

Ho sperato in questi anni di poterlo ri-incontrare da qualche parte. Poi è arrivata la notizia della sua morte. Non ero aggiornato sulle sue condizioni di salute che, nel frattempo, erano peggiorate molto velocemente a causa di un tumore e quindi ci sono rimasto malissimo.

Questo tributo è l’unica cosa che mi è venuta in mente di fare per rendergli omaggio. Spero che ciò che ne uscirà fuori possa aiutare chi non l’ha conosciuto bene ad accostarsi alla sua musica e alla sua figura. Tutto qui.
Stefano Ordazzo

 

L’idea del tributo è di proporre ad alcuni musicisti la reinterpretazione di una sua canzone, scegliendola dal repertorio solista o dai brani a sua firma degli Hüsker Dü.

Mi piace molto questa iniziativa e mi fa piacere sapere che vi sono altre persone legate al musicista Grant Hart. Il tributo dovrebbe uscire (in download gratuito) in occasione del compleanno di Grant: il 18 marzo.

Riferimenti

Collana Director’s Cut: monografie musicali

Collana Director's Cut, copertine,libri, Hüsker Dü, Suicide,Einstürzende Neubauten, Tuttle Edizioni

Mi capita raramente di acquistare una rivista musicale e quando lo faccio è perché c’è un servizio d’approfondimento o una intervista significativa. Qualche mese fa, mentre stavo sfogliando Blow up Magazine, scopro che il mensile pubblica dei libri monografici su musicisti o generi musicali: la collana si intitola Director’s Cut. Ho deciso di acquistare quelli dedicati agli Hüsker Dü di Grant Hart, ai Suicide di Alan Vega e Martin Rev e a miei preferiti di sempre: gli Einstürzende Neubauten di Blixa Bargeld.
Mi è piaciuto subito il formato editoriale: tascabile e quindi comodo. Le pagine sono stampate su una carta di una certa consistenza, piacevole da sfogliare e al tatto. Curiosa ed intelligente la scelta di stampare nei risguardi di copertina, le copertine dei dischi che compongono la discografia. A corredo sono pubblicate delle foto in bianco e nero, scelte con una certa cura. Ovviamente nelle ultime pagine è presente la discografia completa ma con i minimi riferimenti per individuare l’uscita discografica. Gli autori dedicano anche dei capitoli alle uscite soliste dei membri dei gruppi trattati.
E’ un piacere tenerli a portata di mano, sono interessanti nella lettura e scorrevoli da leggere. Penso che possano essere utili sia come introduzione che d’approfondimento sul tema.
Ci tornerò con dei post dedicati.

I libri si possono acquistare dal sito. Se invece si è abbonati, saranno spediti gratuitamente nel mese di uscita. Alternativamente si possono cercare nelle maggiori edicole italiane, dove ogni uscita resta per due mesi. I libri non sono distribuiti nelle librerie.

Riferimenti

Il mio Grant Hart

Diischi in vinile di Grant Hart 2541 e Hüsker Dü New Day Rising Land Speedway Record

Il 14 settembre ero a pranzo e mentre aspettavo il cibo, leggevo qua e là le notizie del giorno.
Ci resto secco: Grant Hart è morto.
Rimango senza parole per qualche istante. Grant era autore, cantante e batterista. Probabilmente non era noto al grande pubblico, ma fra i musicisti rock era un punto di riferimento. Chi ama un certo tipo di musica aveva nel cuore Grant. Tutti noi eravamo molto legati al batterista degli Hüsker Dü.
Grant cantava mentre suonava la batteria, spesso suonandola scalzo. Nella maggior parte delle foto di quel periodo, ha un sorriso lieve, che mi è sempre piaciuto. Mi ha sempre ispirato simpatia.
Non era un virtuoso della batteria, ma aveva uno stile proprio nel suonarla: era veloce ma armonico e dava un tocco di tristezza particolare, specialmente nei suoi brani. Questa era la sua impronta.
Sebbene non l’abbia mai visto dal vivo, la sua musica creava un legame empatico con il pubblico. Chi se ne frega dell’aspetto! I testi e la musica ti arrivavano grazie alla sua espressività.
Dopo la brusca fine degli Hüsker Dü, riuscì a ricostruirsi faticosamente una carriera e una sua identità artistica, mai baciata dalla fortuna. Il tutto culminato con l’album The Argument (2013), ispirato al Paradiso perduto di John Milton e alla rilettura della stessa opera da parte di William Burroughs. L’album tratta di angeli caduti, della discesa fisica e spirituale dell’uomo. Grant mescola le carte narrando anche fatti contemporanei. Un disco ricco di strumenti e di melodie, verso un paradiso interiore.

Grant aveva cinquantasei anni.

Riferimenti
Video live con Grant Hart

La mia non classifica musicale del 2013

La mia non classifica 2013 musicale

Siamo già nel 2014 e come sempre la musica mi accompagna nel corso del tempo che vivo.
Mi è piaciuto scrivere su quello che ho ascoltato nel 2013, non sono i migliori del 2013 ma sono quelli che mi hanno dato qualcosa e che hanno camminato con me durante l’anno appena trascorso.

Blixa Bargeld Teho Teardo “Still Smiling”, 2013

Ero molto curioso di sentire questa collaborazione apparentemente insolita. Blixa è il leader degli Einstürzende Neubauten, mentre Teho proviene dalla scena indipendente italiana e ha scritto colonne sonore per il cinema. L’album è molto suggestivo e porta avanti un concetto di musica d’avanguardia, tipico dei due autori.
Ascoltando le musiche e i testi ho trovato l’ironia e giochi di parole con la lingua italiana, rimandi poetici sui colori. Un album davvero affascinante e intelligente.

Grant Hart “The Argument”, 2013

Il musicista si è ispirato ai canti poetici del Paradiso Perduto di John Milton e all’interpretazione di William Burroghs.
L’ex batterista e cantante degli Hüsker Dü ha scritto un album originale, interessante e mi è sembrato poco presente nelle classifiche di fine anno. Grant Hart interpreta i testi e crea musiche e melodie in stile indie pop folk rock, insomma proprio come un fricchettone che ne ha viste …

Lorenzo Monguzzi “Portavérta”, 2013

Lorenzo l’ho visto tre volte in concerto quest’estate con la Piccola Orchestra Variabile e devo dire che sono bravissimi!
La musica è un mix moderno di cantautorato con sfumature popolari, piacevoli, allegre e mai noiose. Si resta avvolti dal loro spettacolo poi se è presente Marco Paolini il tutto si sposta verso il Teatro Canzone … Lorenzo Monguzzi racconta figuratamente una certa Italia, ci racconta esperienze di vita come il servizio di leva.
La mia canzone preferita è La Tempesta, perché c’è la voglia di non bloccarsi e di tirare dritto, nonostante gli ostacoli che la vita ci mette davanti.

Sir Oliver Skardy “Ridi Paiasso!”, 2013.

Un disco sincero, allegro e di denuncia. Il “capo” dei Pitura Freska mi ha fatto ridere e pensare. In questa avventura ci sono una marea di ospiti come Natalino Balasso, Elio, Paolo Belli ecc.

Massimo Zamboni Angela Baraldi “Un’ Infinita Compressione Precede Lo Scoppio”, 2013

In questo album Zamboni sceglie la cantante bolognese per interpretare le nuove canzoni.
Massimo con il suo sguardo osserva, racconta l’Italia e come la nostra generazione vive, ora.
Un album importante suonato alla post – punk con tutta l’urgenza e la delicatezza del caso.

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