Un film che ha come protagonista una famiglia giapponese, nella umile vita quotidiana e degli espedienti di cui vivono, o meglio sopravvivano i suoi componenti.
Una storia che rovescia la morale conformista e man mano svela verso il finale la reale storia dei protagonisti.
Alcuni di loro sono soli, ma nella famiglia trovano il bene e l’amore di stare insieme, in questo particolare nucleo familiare.
Un film sorprendente che non può che emozionare, grazie alla sua originale morale raccontata.
Ci sono molti momenti memorabili, fra tutti quelli che mi hanno emozionato sono l’abbraccio della mamma con la bimba e il viaggio in treno per raggiungere il mare.
Discretamente si intuiscono la solitudine e la violenza domestica presenti nella città della vicenda, ma il bisogno di sentirsi amanti sembra non incidere in questo “affare di famiglia“.
Evitare di sfruttare strumentalmente contro l’energia nucleare la tragedia giapponese? Perché dovremmo?
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Sto aspettando con un certo fremito le prime reazioni strumentali antinucleariste ai seri problemi che stanno affrontando le centrali nipponiche dopo il gigantesco terremoto.
Stanno già arrivando: oltre ai previsti e prevedibili siti ecologisti, come Greenpeace, registriamo anche i blog dei politici, come Antonio Borghesi.
Alle ore 06:45 di ieri la forza indescrivibile della Natura si è fatta sentire in Giappone, molto lontano da noi italiani.
La rete internet e tutte le sue risorse ci stanno aggiornando in tempo reale, quasi come se fossimo là, in Giappone …
Difficile immaginare questa catastrofe.
Difficile scrivere parole di conforto, ora sto pensando solo alla gente, che era o è là.
Un abbraccio amici giapponesi.
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