Orwell 2.0 a Verona

Un incontro che si prospetta interessante sui social network e sulla loro influenza. Una domanda su tutto: chi ci sta dietro? Sembra lontano il tempo in cui la rete delle reti, internet, era libera. Ora è usata principalmente da quattro aziende: non si danno regole e non sono imposti a loro dei limiti.

Orwell 2.0 no smartphone

Internet e smartphone: quanto è profondo l’abisso in cui siamo caduti? Si può tornare indietro dopo aver visto la tana del Bianconiglio? Un incontro con i nostri esperti ci chiarirà una volta per tutte come guarire della tecnopatia.

Giovedì 17 maggio, presso presso la Sobilla, Salita S. Sepolcro, 6/b, vicino a Porta Vescovo, a Verona, alle ore 19:30 si terrà l’incontro “Orwell 2.0 – organizzarsi contro la schiavitù tecnologica“, a cura di Michele Bottari e Davide M.

Il caso facebook-Cabridge Analytica ha mostrato che non si tratta di informazioni commerciali: i nostri dati sono usati per fini politici e di controllo sociale. Il cappio non è mai stato così vicino alla nostra gola. A confronto della realtà del 2018, il 1984 letterario è acqua fresca: nemmeno Orwell aveva previsto la completa adesione, anzi, l’entusiasmo con cui le vittime si sarebbero sottoposte al giogo.

Il mondo sta cambiando rapidamente. In peggio. Gli alleati non ci sono più: Linux e gli hacker sono rimasti a presidiare il fortino dei PC e dei server web (vedi L’arma finale 2: come ci possiamo difendere). Vittoriosi, ma con medaglie di cartone, visto che la battaglia vera si svolge altrove.

Nell’era dei droni e delle bombe intelligenti, l’arma più potente la portiamo in tasca (vedi L’arma finale), ed è rivolta verso di noi. E guai a far sentire una voce dissonante: si rischia di essere tacciati di nemici del progresso o peggio criticati di attentato alla sicurezza sociale.

Davvero pensiamo sia possibile fare politica usando la tecnologia del nemico? Davvero non ci interessa che alcune aziende private straniere abbiano una dossier completo su di noi, anche solo per fini commerciali? Davvero pensiamo che il nostro telefonino sia solo un telefonino? Del resto, quante volte leggiamo gli ingredienti di ciò mangiamo? Quanto ci interessa?

Due eretici della tecnologia (con la ‘t’ minuscola), ci illumineranno con la torcia dello smartphone la tana buia del Bianconiglio, facendoci appena intuire l’abisso in cui siamo precipitati.

Ma niente paura: c’è ancora spazio per resistere, certo servirà forza di volontà e un fisico d’acciaio. Nonostante questo magari saremo sconfitti, ma almeno consapevoli. Una proposta che avrà un costo, magari basso, ma diverso da zero. Perché quando un prodotto è gratis, il prodotto siamo noi.

Facebook Killed The E-mail

Facebook killed the E-amilHo il mio indirizzo di posta elettronica come la maggior parte delle persone che usano le rete internet, però in questi ultimi mesi mi sono accorto di un dato ormai di fatto: non ricevo più e-mail se non newsletter!
Una volta ricevevo racconti di fatti, impressioni, qualche foto, informazioni su cose in generale, link interessanti o saluti, ora quasi più nulla.
Possibile che i miei amici o contatti non mi scrivano più?

Non ci ho messo più di tanto a darmi una risposta, ormai tutti scrivono o postano link su Facebook. Ho rivolto la stessa domanda a qualche amico e conoscente e alla fine hanno ammesso che usano Facebook per comunicare con le persone. Insomma tutto quello che una volta era scritto sotto forma di e-mail è veicolato all’interno del mare magnum del più noto dei social network.

Questo fenomeno non mi sorprende, Facebook è effettivamente facile, comodo, vedi se un amico è collegato, grazie a tutte quelle funzioni che rendono amichevole l’universo del social network. Inoltre questa situazione si è amplificata con i dispositivi mobili perché si ha la possibilità o scelta di avere questo accesso a portata di mano e di essere continuamente on-line. Ti colleghi a Facebook e ti ritrovi addosso un mosaico fitto fitto di parole e di immagini statiche o in movimento, magari nostre o proposte da chissà chi in base agli algoritmi di Facebook e quindi ecco che contatti l’amico via chat o con un commento o schiacci un mi piace e addio alla posta elettronica!