Il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina riportando la guerra in Europa.
La risposta di chi ci governa è inviare armi. Emergency ribadisce che la guerra non può essere mai la soluzione. Facciamo sentire la nostra voce per ribadire il nostro NO alla guerra, a tutte le guerre: con un semplice pezzo di stoffa bianca, uno “straccio di pace” – appeso allo zaino, al balcone, legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del bambino, alla cartella di scuola – esprimiamo il nostro ripudio della guerra, del terrorismo, della violenza. Questo fine settimana, sabato 26 e domenica 27 marzo, i volontari di EMERGENCY ti aspettano in piazza in tutta Italia con lo “straccio di pace”, per ribadire tutti insieme il nostro rifiuto della guerra. Scopri l’iniziativa e dove trovarci.
Il Presidente del Consiglio è andato in Afghanistan a visitare le truppe italiane con un giubbotto mimetico.
Un sogno personale: sarebbe bello vedere il Presidente del Consiglio, durante una visita all’ospedale di Emergency a Kabul, indossare un camice bianco.
E’ da anni che destino il mio 5 per mille della dichiarazione dei redditi ad Emergency, però qualche giorno fa leggendo un post della rivista Vita.it ho scoperto che lo Stato per due esercizi (201o e 2011) ha trattenuto una buona parte del 5 per mille.
La rivista Vita.it ha lanciato una campagna di informazione e per fermare questo abuso da parte dello Stato italiano.
Per firmare la petizione on-line e per avere maggiori informazioni: Vita.it
Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse.
Le chiediamo con tutto il rispetto di dare l’esempio: apra porte e finestre alla solidarietà; trasformi il 2 giugno da festa della Repubblica militare a festa della Repubblica solidale.
Annulli la parata, che l’anno scorso era costata 4,4 milioni di euro e che secondo il ministero della Difesa quest’anno costerà quasi 3 milioni di euro.
Quei denari siano investiti in opere di solidarietà con la popolazione stremata dal terremoto e quei contingenti chiamati a sfilare vengano utilizzati nelle zone bisognose di aiuti.
Io sono contrario alla guerra.
Sono cittadino italiano e nella nostra Costituzione noi ripudiamo la guerra.
Io sono contro la guerra… Lo dico da lustri, sono contro la guerra e continuo ad essere contro la guerra.
Quindi anche contro un attacco per fermare gli attachi di Gheddafi?
Io sono contro la guerra. Mi sembra chiaro cosa vuol dire essere contro la guerra, no?
Ma c’è la circostanza che lì si facciano morti tra i civili a opera di Gheddafi e che si debba fermare tutto questo.
E invece chi li fermerà mirerà diritto a Gheddafi, immagino, no?
Beh, nell’intento si vogliono colpire le basi militari.
E probabilmente neanche nell’intento di Gheddafi non si vogliono colpire i civili… Ma non è questo il problema, il problema è il ricorso allo strumento guerra.
Io sono contrario alla guerra per tante ragioni, una delle quali -non ultima- è che sono un cittadino italiano e ho una costituzione che ripudia la guerra. Gino Strada da Repubblica on line
Prima di dotare di bombe gli aerei italiani perché non provare a visitare uno degli ospedali di Emergency in Afghanistan? Magari si potrebbe vedere la differenza fra due bimbi feriti da una bomba dei talebani e da una occidentale.
Questo proposta non è mia ma di Cecilia Strada, parole semplici, dirette e vere, comprensibili da chiunque, invece qui in Italia abbiamo un ministro che vorrebbe dotare gli aerei militari di bombe.
La situazione è sicuramente complessa in Afghanistan ma questa “escalation” non aiuterà il popolo afghano, senza contare gli ulteriori costi economici che comporteranno all’Italia. Aggiungere armi su armi, ma dove siamo in missione di pace o di guerra? Non sarebbe meglio tentare altre idee per dare un po’ di tranquillità a quel popolo? Perché non costruire un ospedale? Bonificare dei terreni da ordigni inesplosi? Ricostruire delle scuole o … provate voi a scrivere cosa si potrebbe fare.
Questa mattina ho firmato l’appello per i tre volontari di Emergency in Afganistan.
Riporto il testo dell’appello:
Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.
Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.
Ultimi commenti