Franco Schirone – I Provos, i Beatniks e l’anarchia (1966-1967)

Franco Schirone – I Provos, i Beatniks e l’anarchia (1966-1967) copertina

Franco Schirone, nel suo libro “I Provos, i Beatniks e l’anarchia (1966-1967)“, ha fatto un lavoro di ricerca negli archivi storici di documenti e volantini italiani del periodo della fine degli anni sessanta. Tutta documentazione prodotta da alcuni esponenti di una gioventù che sognava una società molto differente da quella reazionaria, che fu quella italiana degli anni settanta.
L’autore interviene e commenta i rapporti fra il movimento della contestazione globale e i giovani anarchici: qui dentro ci sono le scintille che accenderanno gli hippies e la controcultura in Italia.
Occorre ricordare che al tempo non erano ancora state inventate le fotocopie o i fax e quindi la comunicazione avveniva con una “velocità” diversa.
Il libro è anche una raccolta di documenti di non facile reperibilità, i quali non hanno per nulla perso la loro freschezza di idee.

Riferimenti
  • Editrice Bruno Alpini – e-mail: bruno.alpini@libero.it
  • Il libro di 76 pagine non è distribuito commercialmente, si può richiedere a stella*nera oppure a Dethector in cambio di un’offerta libera/consapevole.

Ripubblicato: oh, america di Penny Rimbaud

Penny Rimbaud è stato uno dei fondatori della collettivo anarcopunk dei Crass. Lui è sempre stato in prima linea per portare avanti una cultura di pace, di uguaglianza e di libertà.
Nel 2002 scrisse “oh, america“, ispirandosi al sonetto “The new colossus” scritto da Emma Lazarus nel 1883, riportato alla base della Statua della Libertà.

La non etichetta stella*nera ripropone questo sarcastico testo di Penny Rimbaud, tradotto in italiano.
Mi sembra una scelta appropriata, visti i tempi che corrono e i “protagonisti” beceri, vicini e lontani, che ci ritroviamo fra i piedi.

Riferimenti
  • Il libretto di sei pagine non è distribuito commercialmente, si può richiedere a stella*nera oppure a Dethector in cambio di un’offerta libera/consapevole.

La Vespa che mi ha ricordato l’Estate dell’Amore del 1967

Vespa Piaggio summer of love 1967 estate dell'amore

Pochi giorni fa stavo passeggiando in centro e ho visto una Vespa multicolore con i simboli tipici dell’Estate dell’Amore del 1967.

Esattamente cinquant’anni fa nascevano degli eventi sociali e politici incredibili negli USA: gli hippy e le persone contro la guerra in Vietnam si unirono in un grande movimento di protesta, la cosiddetta Summer of Love.
Diedero origine a manifestazioni e concerti.
Uno di questi fu il primo festival rock a grande affluenza, il Monterey Pop Festival.
Nei tre giorni vi suonarono alcuni grandi artisti: Simon & Garfunkel, Janis Joplin, Jefferson Airplane, The Buffalo Springfield, The Who, Jimi Hendrix e tanti altri.
San Francisco divenne la capitale della controcultura: musica, arte, grafica, diritti civili, pacifismo, tutto poteva essere in nome dell’amore.

La canzone più simbolica è proprio San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair) cantata da Scott McKenzie. La musica e il testo invitano alla gioia e alla speranza per quello che potrà o poteva essere un futuro migliore o diverso.

San Francisco (be sure to wear some flowers in your hair)San Francisco (porta dei fiori nei capelli)San Francisco (porta dei fiori nei capelli)
If you're going to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you're going to San Francisco
You're gonna meet some gentle people there

For those who come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
In the streets of San Francisco
Gentle people with flowers in their hair

All across the nation such a strange vibration
People in motion
There's a whole generation with a new explanation
People in motion people in motion

For those who come to San Francisco
Be sure to wear some flowers in your hair
If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there

If you come to San Francisco
Summertime will be a love-in there
Se andrai a San Francisco
assicurati di avere dei fiori nei capelli
se andrai a San Francisco
conoscerai della gente veramente cordiale

Tutti coloro che verranno a San Francisco
durante l'estate troveranno un amore
Nelle strade di San Francisco
troverai tutti coi fiori nei capelli

Attraverso tutta la nazione
ci sono strane vibrazioni
sono le emozioni della gente
c'è un'intera generazione
con una nuova spiegazione
le emozioni della gente

Tutti coloro che verranno a San Francisco
dovranno assicurarsi di avere dei fiori nei capalli
se tu verrai a San Francisco
durante l'estate troverai un amore

Se tu verrai a San Francisco
durante l'estate troverai un amore
Riferimenti

beat! Roma II festival internazionale dei poeti 28 luglio 1980

Copertina di beat! a Roma II festival internazionale dei poeti 28 luglio 1980 stella*neraIniziai a conoscere la Beat Generation verso la metà degli anni ’80, leggendo Sulla strada di Jack Kerouac, prestatomi da un amico.
Da quel libro, tradotto da Fernanda Pivano, il passo fu breve per conoscere gli altri poeti Beat come Ferlinghetti, Ginsberg e qualche altro artista vagabondo.
La poesia Beat mi aprì un nuovo modo di leggere e vedere il mondo circostante.
Pensai che figata doveva essere poter ascoltare le loro voci mentre leggevano le poesie …
stella*nera, la non etichetta di Marco Pandin, ha pubblicato un libro con CD audio sulla Beat Generation. Perché?
Beh, Marco era presente alle letture dei poeti beat invitati a Roma per il Festival Internazionale dei poeti. Poco tempo fa, nell’underground di casa Pandin, spuntano fuori un paio di nastri registrati della serata.
Ora possiamo ascoltare dalla viva voce degli artisti presenti il beat recitato poetico. I contributi sonori furono registrati il 28 luglio del 1980.

Nel libro vi sono le traduzioni delle poesie lette dagli autori. Sono presenti alcuni saggi sulla poesia e i movimenti politici. Vi è anche un colloquio con la massima conoscitrice dei poeti Beat, Fernanda Pivano, intitolato Beat utopia.

Contributi sonori di Anne Waldman, Antler [Brad Burdick], John Giorno, Joanna Mc Clure, Michael Mc Clure, Gregory Corso, William Burroughs, Allen Ginsberg & Peter Orlovsky.
Contributi scritti di Lawrence Ferlinghetti, Fernanda Pivano, Gabriele Roveda, Redazione di A/Rivista Anarchica.

Riferimenti:
  • Il libro comprensivo del CD, non è distribuito commercialmente, si può richiedere a stella*nera oppure a Dethector in cambio di un’offerta libera/consapevole.
  • Ogni copertina ha un oggetto creato dai ragazzi del Ceod “S. Giuseppe” di Padova, che ospita persone con disabilità.

 

Franti 2016 situazione non classificata

Franti, riprendendo quelle situazioni …

Talvolta parlando con amici e conoscenti ci si chiede … e i Franti? Chi per curiosità, chi per amicizia ma soprattutto per chi l’esperienza lasciata dal collettivo musicale torinese era ed è rimasta importante.

Pur non amando le classificazioni, i Franti si autodefinirono una hardcore folk band.

Lalli, Stefano Giaccone e gli altri componenti dei Franti hanno continuato da soli o a volte incrociandosi ma troppo forte è la memoria musicale dei Franti lasciata a molto di noi, sulla società, sul lavoro, sul rapportarsi con gli altri. Tutto nasceva dalla loro musica per raggiungere chi aveva o ha il desiderio di non essere assimilato a una persona non pensante. Una delle loro caratteristiche fu di attenersi alla completa autogestione: dischi, cassette audio e concerti con la loro supervisione.

La non etichetta stella*nera di Marco Pandin ristabilisce un contatto con l’opera dei Franti, ristampando i 3 CD di “Non Classificato” e l’album di Stefano Dellifranti “Non un uomo né un soldo …”, entrambi esauriti da tempo. L’edizione del 2015 contiene i tre album e un libro ricco ricco di materiali sui Franti. Entrambe le edizioni sono state curate personalmente da Marco Pandin con Ettore Valmassoi e l’approvazione dei membri del gruppo torinese.

Dopo aver avuto fra le mani queste ristampe, ho voluto parlarne con Marco.

Domanda: Da dove nascono registrazioni de “Non un uomo né un soldo …”?
Risposta: Si era nel gennaio e febbraio 1991, prima guerra del Golfo, alla fine dell’escalation di eventi che avevano portato all’operazione Desert Storm. Stefano Giaccone, Lalli e Toni Ciavarra avevano raccolto una manciata di canzoni per dire ancora una volta no alla guerra. Sono bastate poche ore, buona la prima. Ne era stata fatta una cassetta a nome Stefano Dellifranti (+ Lalli e Toni), titolo “Non un uomo né un soldo”, messa in circolazione in poche copie di fattura casalinga, invitando a copiare e diffondere. Un messaggio in bottiglia, come si fa da sempre, affidato al mare con la speranza che non arrivi sulla spiaggia sbagliata.

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Dritti contro un muro: incontri e scontri anarcopunk a Verona

Dritti contro un muro Sobilla Verona 2015 anarcopunk logo

L’associazione culturale La Sobilla e la Biblioteca Giovanni Domaschi organizzano tre incontri sulla scena underground punk anarchica italiana degli anni’80. L’occasione è ghiotta perché ci saranno due presentazioni di libri e una proiezione del docufilm “Italian Punk Hardcore 1980-1989 The movie“.kina come macchine impazzite copertinaIl 13 febbraio Marco Pandin di stella*nera presenterà il libro “Come macchine impazzite – Il doppio spara dei Kina” di Giampiero Capra e Stephania Giacobone dedicato alla punk band dei Kina.

Giampiero Capra è stato il bassista e uno dei fondatori dei Kina, la punk band aostana. Lui e i suoi compagni hanno suonato in tutt’Italia e in Europa, durante gli anni ’80 e poco più in là. I Kina sono stati uno dei gruppi seminali della scena hardcore punk italiana, un intreccio fra musica, militanza e impegno politico.
Il libro ha la particolarità d’essere un racconto a due voci, quella di Giampiero e di Stephania. Il primo è un musicista impegnato fra la propria musica e la gestione delle autoproduzioni dei Kina e di altre gruppi, con l’etichetta Blu Bus. Stephania invece scoprì i Kina molti anni dopo, seguendo dei sentieri musicali ad Aosta. La musica dei Kina le fece compiere una formazione personale e un riscatto rispetto all’ambiente in cui viveva.

Sarà presente Marco Pandin amico e profondo conoscitore dei Kina. Marco fanzinaro negli anni Ottanta con Rockgarage ed editore indipendente, dal 1984 collabora stabilmente con A/Rivista Anarchica. Da trent’anni cura l’attività di stella*nera, non-etichetta discografica caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”.

I prossimi incontri saranno:

  • Giovedì 18 febbaio, ore 20.00 – BLACK HOLE: uno sguardo sull’underground italiano. Incontro con Turi Messineo, autore del volume (Eris edizioni 2015) + proiezione
  • Giovedì 25 febbraio, ore 20.00 – ITALIAN PUNK HARDCORE 1980-1989: The Movie di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi, Roberto Sivilia (Italia 2015), proiezione
Riferimenti:
  • La Sobilla – Salita San Sepolcro, 6b – Verona
  • Guarda  e scarica la locandina dei tre incontri alla Sobilla:
    Dritti contro un muro Sobilla Verona 2016 anarcopunk punx punk sobilla, marco pandin, kina

 

Franti Non classificato edizione 2015

Franti Non classificato 2015 risquardi CD3 stella*nera stella *neraFinalmente stella*nera ha pubblicato una nuova edizione di Non classificato dei Franti, una delle più importanti band dell’underground italiano degli anni’80. I Franti si crearono uno stile proprio e ben riconoscibile nei testi e nella musica, mescolando le carte dei generi musicali: jazz, punk, new wave, blues, sperimentazione …
Parole e musica si fondevano nella loro vita, nel raccontare storie vere, raccolte fra la gente, in strada, in periferia, in fabbrica. Interpretando chi non voleva essere appiattito dalla società, ma essere una testa pensante e parlante.

Proprio come i Crass, i Franti erano anarcopunk nell’animo e quindi non scelsero delle vie facili per proporre la loro musica. L’idea di “prodotto musicale” dei Franti era di far nascere un qualcosa per confrontarsi con l’ascoltatore.
Lalli, Stefano Giaccone, Vanni Picciuolo, Massimo D’Ambrosio, Marco Ciari e gli altri compagni di musica non hanno aderito a movimenti musicali degli anni ’80. Hanno sempre creduto nell’idea dell’auto produzione (do it yourself): produrre i dischi, organizzare i concerti tramite una rete di conoscenze e passaparola … ecco come cresceva il loro pubblico.
I concerti creavano atmosfere molto coinvolgenti e profonde con gli ascoltatori, la musica ti si appiccicava addosso perché noi eravamo loro e loro noi.

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Crass No Love No Peace a Verona

Crass No Love No Peace Verona Opifico dei Sensi 2014 presentazione del ibro di Marco Pandin

Venerdì 13 giugno presso l’Opificio dei Sensi a San Martino B. A. Loc. Ferrazze (VR) avremo il piacere di ascoltare Marco Pandin che presenterà il suo ultimo libro “Crass No Love, No Peace”.
La presentazione è organizzata ed inserita nella manifestazione Brutti Caratteri – Editoria e Culture Indipendenti giunta alla decima edizione.

Il libro racconta la storia dei Crass, la band o meglio il collettivo anarcopunk inglese. Il libro è corredato di due CD.

“I Crass, o meglio Penny Rimbaud, Steve Ignorant, Eve Libertine, Joy De Vivre, Hari Nana, Phil Free, Pete Wright, G. E. Sus e Mick Duffield, sono riusciti a creare insieme una delle utopie possibili, e a mantenerla in vita per quasi otto anni, riuscendo a concentrare attorno al loro progetto una grande quantità di energie, amori ed attenzioni. Nel periodo dal 1977 al 1984 sono stati la stella cometa del rock politico più estremo. Difficili da costringere entro definizioni di “genere musicale” (è punk? è musica d’avanguardia? o, per dirla con loro, si tratta di “scrittori di canzoni d’amore”?), essi hanno sempre agito a sorpresa, al di sopra e al di fuori di qualsiasi schema concettuale preesistente, caratterizzando la loro attività, più che in senso strettamente musicale, in un più ampio senso culturale e politico, nuovo e rivoluzionario, anarchico e pacifista. Infatti, oltre che nella plastica dei dischi e sui palchi dei concerti – trasformati costantemente in iniziative a beneficio di progetti a sfondo sociale ed antagonista – l’opera dei crass è dentro a numerosi libri, opuscoli e volantini, nelle manifestazioni di protesta spontanee e mai autorizzate, nell’occupazione abusiva degli spazi inutilizzati, nelle ingenue e clamorose imprese di sabotaggio tecnico ed intellettuale, nell’agitazione e nella protesta improvvisa ed improvvisata, incontrollata ed incontrollabile”.

Ci sarà anche la mostra “L’utopia dei Crass: niente amore, niente pace” ovvero l’immaginario grafico e iconoclasta del collettivo inglese nelle giornate del 13, 14 e 15 giugno all’Opificio dei sensi.

Marco Pandin (1957) negli anni Settanta è coinvolto nell’attività delle prime radio libere e di alcuni gruppi musicali e teatrali di base, negli anni Ottanta è fanzinaro ed editore indipendente. Dal 1984 collabora stabilmente con A/Rivista Anarchica. Nel 1996 ha curato con Stefano Giaccone il libro “Nel cuore della bestia”, con ogni probabilità il primo libro sul punk italiano pubblicato nel nostro paese. Da trent’anni cura l’attività di stella*nera, non-etichetta discografica caratterizzata dalla scelta radicale di porsi “fuori mercato”: i vari titoli pubblicati non vengono distribuiti commercialmente nei negozi ma sono offerti in cambio di una sottoscrizione a sostegno della stampa anarchica.

No Love, No Peace dei Crass

Crass No Love No Peace copertina libro di Marco Pandin stella*neraOggi ho finalmente il piacere di parlare del libro CRASS dedicato al collettivo inglese anarcopunk, curato da Marco Pandin ed edito da Stella*Nera.
I CRASS riuscirono a creare uno stile di vita originale e controcorrente, il cui veicolo era la musica punk con un forte messaggio politico e sociale nella Gran Bretagna a cavallo della fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. I CRASS riuscirono a dimostrare che si poteva produrre e promuovere dischi, organizzare concerti autonomamente al di fuori dei circuiti ufficiali, facendo conoscere temi come il pacifismo, l’uguaglianza, lo stile di vita vegetariano e il rispetto dell’ambiente. I CRASS fondarono anche un etichetta discografica autogestita che produsse altre band anarcopunk, in linea con gli stessi valori.

Marco Pandin di Stella*Nera ha finalmente pubblicato un nuovo libro dedicato alla storica band anarcopunk inglese dei CRASS. Marco infatti negli anni’80 stampò un libretto dedicato ai CRASS che però è andato esaurito da quasi subito. Dopo anni Marco Pandin ritorna sull’argomento CRASS (ne abbiamo parlato qui), arricchendolo di nuovi contenuti e con la testimonianza di un concerto dell’ultimo periodo di attività del gruppo anarcopunk.
Il volume ha due CD allegati, nel primo troviamo il concerto dei CRASS, tenuto al Marcus Garvey Center in Gran Bretagna, il due maggio del 1984.
Nel secondo CD nello stesso giorno ci sono degli altri gruppi amici dei CRASS che furono ospiti e suonarono nella stessa giornata: i D&V, i Flux Of Pink Indians e con una performance di Annie Anxiety.
Il libro è stato pensato come una sorta di biografia accompagnata dalle traduzioni dei volantini che i CRASS distribuivano ai concerti o agli eventi a cui partecipavano.
La parte successiva prosegue con le traduzioni dei testi delle canzoni suonate durante il concerto e con alcuni scritti aggiuntivi.
Inoltre c’è l’intervista che Marco Pandin fece la prima volta che andò ad incontrare il gruppo anarcopunk inglese alla Dial House ad Epping.

Dopo lo scioglimento dei CRASS, Marco Pandin è rimasto in contatto con i musicisti e ha pubblicato per Stella*Nera altro materiale riguardante i CRASS o l’album dei Judas II di Pete Wright, bassista della band anarcopunk.
Il libro CRASS è pubblicato con la piena approvazione dei musicisti.

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Sciare con Freak Antoni

A Bologna anni ’70 e anni ’80 e poi oltre, lì c’era Freak Antoni.
Freak Antoni è stato un personaggio incredibile,
riusciva a raccontare con una ironia senza limiti quello che viveva e quello che gli stava intorno.
Era cantante, poeta, scrittore, performer e capo carismatico degli Skiantos.

Con una coppia di amici ebbi la fortuna di vederlo a Risorgimental POP a Custoza (VR).

Riferimenti