Finita la giornata in telelavoro o in lavoro agile o in … beh non mi va di usare le parole inglesi, tanto ci siamo capiti e magari se ne avrà male Zoppas … 😉 A cena, dopo aver finito il minestrone citato nel post #iorestoacasaperte tu fallo per me, chiedo a Lei: “Che ci scrivo nel post di oggi?“. Lei: “Perché devi scrivere anche oggi?”. Ci passo sopra perché stiamo ricapitolando la lista della spesa alimentare, con i detersivi da comprare “Prendi quello in basso che non sceglie nessuno e che va meglio“. Effettivamente funziona bene. Poi tocca alle verdure e frutta. Abbiamo ancora il nostro amico contadino chiuso ma forse abbiamo trovato un agricoltore che porta i suoi prodotti bio fin qui da noi. Poi penso e quindi le dico: “Perché devo andare io? Ci ho paura.” Lei: “E de chi?“. Io: “Della gentee dello stare in fila“. Così mi è venuto d’impulso questo pensiero che alla fine mi è passato. Tanto al supermercato saremo in pochi dentro ma tanti fuori in fila e vabbè. Allora avranno ragione Joe Strummer e i suoi Clash che mi potrò perdere nel supermercato, cercando un’offerta speciale e prendendo più del necessario?
All’inizio dei concerti di Neil Young del 2016 accadeva spesso di assistere ad una scenetta bizzarra: due figuri vestiti con tute di protezione per fitofarmaci, salivano sul palco irrorando la scena poi si ritiravano dietro le quinte. Successivamente apparivano due ragazze vestite da contadinelle, che spargendo semi, passeggiavano felici sul palcoscenico.
Cosa stava portando in scena il cantautore canadese? Neil Young sceglie di raccontare in maniera fragorosa il ciclo produttivo delle sementi OGM, brevettate e usate nell’agricoltura convenzionale americana: l’agricoltore le semina sul suo campo, e poi il terreno e le falde acquifere si inquinano e lui stesso si ammala usando il Roundup (noto erbicida comunemente chiamato glifosato).
Cresce il seme che poi diverrà farina per pane e biscotti. Essi riempiranno gli scaffali dei supermercati, magari in belle confezioni, con l’immagine di un contadino ideale sorridente e rassicurante.
Con questo album il cantautore denuncia il colosso agroalimentare Monsanto.
Monsanto Years
Gli anni di Monsanto
You never know what the future holds in the shallow soil
Of Monsanto, Monsanto
The moon is full and the seeds are sown while the farmer toils
For Monsanto, Monsanto
When these seeds rise they're ready for the pesticide
And Roundup comes and brings the poison tide
Of Monsanto, Monsanto
The farmer knows he's got to grow what he can sell
It's Monsanto, it's Monsanto
So he signs a deal for GMOs that makes life hell
With Monsanto, Monsanto
Every year he buys the patented seeds
Poison ready, they're what the corporation needs
Monsanto
When you shop for your daily bread and walk the aisles
Of Safeway, Safeway
Find the package to catch your eye that makes you smile
At Safeway, Safeway
Choose a picture of an old red barn on a field of green
With the farmer and his wife and children to complete the scene
At Safeway, Safeway
Dreams of the past come flooding back to the farmer's mind
His mother and father
Family seeds they used to save were gifts from God
Not Monsanto, Monsanto
Their own child grows ill near the poisoned crops
While they work on, they can't find an easy way to stop
Monsanto, Monsanto
Don't care now what the Bible said so long ago
Not Monsanto, Monsanto
Give us this day our daily bread and let us not go
With Monsanto, Monsanto
The seeds of life are not what they once were
Mother Nature and God don't own them anymore
Non saprai mai quale futuro cova nel sottile terreno
Di Monsanto, Monsanto
La luna è piena e i semi piantati mentre l'agricoltore suda
Per Monsanto, Monsanto
Quando questi semi spuntano sono pronti per i pesticidi
E arriva il Roundup [1] portando l'onda velenosa
Di Monsanto, Monsanto
L'agricoltore sa di dover coltivare ciò che potrà vendere
E' Monsanto, è Monsanto
Quindi firma per gli OGM e la sua vita diventa un inferno
Con Monsanto, Monsanto
Ogni anno compra i semi brevettati
E velenosi, che fanno comodo alla multinazionale
Monsanto
Quando vai a comprare il pane e passi tra le corsie
Di Safeway, Safeway [2]
Trova la confezione che ti salta all'occhio e ti fa sorridere
Da Safeway, Safeway
Scegli la figura di un fienile rosso su un campo verde
Con l'agricoltore, la moglie e i figli a completare la scena
Da Safeway, Safeway
Sogni del passato ritornano impetuosi alla mente dell'agricoltore
Sua madre e suo padre
I semi usati dalla famiglia un tempo erano doni di Dio
Non di Monsanto, Monsanto
Loro figlio cresce malato accanto alle colture avvelenate
Più lavorano, più è difficile trovare il modo per smettere
Monsanto, Monsanto
Ora non importa ciò che diceva la Bibbia tanto tempo fa
Non Monsanto, Monsanto
Dacci oggi il nostro pane quotidiano e non lasciarci
Con Monsanto, Monsanto
I semi della vita non sono più ciò che erano
Madre Natura e Dio non li posseggono più
---
[1] Gruppo di erbicidi prodotti da Monsanto
[2] Safeway Inc., la seconda più grande catena di supermercati in Nord America. Safeway
Riferimenti
La canzone MonsantoYears è tratta dall’album The Monsanto Years (2015) di Neil Young + Promise Of The Real
Una favola – canzone che con paradossale ironia racconta di come il protagonista, uomo moderno, vorrebbe tornare ad uno stile di vita consumistico. Una decrescita al contrario? Il protagonista agognava ad una vita più semplice, immersa nella natura, ovvero una sorta di paradiso terrestre. Bene, ci è riuscito, è circondato da ambiente lussureggiante, dove non ci sono altro che fiori, bello no?
Eppure man mano che si trova in certi luoghi, desidera ritrovare situazioni caotiche o gustare dei prodotti poco sani per la salute. Sebbene la natura abbia preso il sopravvento il nostro uomo moderno rivuole quello che non ha più, perché non vuole riconoscere la vittoria della natura, sebbene il suo desiderio originale fosse quello di un qualcosa di più vicino ad un ambiente più immerso nella natura.
(Notihng but) The Flowes
Ormai non c'é altro che fiori
Here we stand
Like an Adam and an Eve
Waterfalls
The Garden of Eden
Two fools in love
So beautiful and strong
The birds in the trees
Are smiling upon them
From the age of the dinosaurs
Cars have run on gasoline
Where, where have they gone?
Now, it's nothing but flowers
There was a factory
Now there are mountains and rivers
You got it, you got it
We caught a rattlesnake
Now we got something for dinner
We got it, we got it
There was a shopping mall
Now it's all covered with flowers
You've got it, you've got it
If this is paradise
I wish I had a lawnmower
You've got it, you've got it
Years ago
I was an angry young man
And I'd pretend
That I was a billboard
Standing tall
By the side of the road
I fell in love
With a beautiful highway
This used to be real estate
Now it's only fields and trees
Where, where is the town
Now, it's nothing but flowers
The highways and cars
Were sacrificed for agriculture
I thought that we'd start over
But I guess I was wrong
Once there were parking lots
Now it's a peaceful oasis
You've got it, you've got it
This was a Pizza Hut
Now it's all covered with daisies
You got it, you got it
I miss the honky tonks,
Dairy Queens, and 7-Elevens
You got it, you got it
And as things fell apart
Nobody paid much attention
You got it, you got it
I dream of cherry pies,
Candy bars, and chocolate chip cookies
You got it, you got it
We used to microwave
Now we just eat nuts and berries
You got it, you got it
This was a discount store,
Now it's turned into a cornfield
You've got it, you've got it
Don't leave me stranded here
I can't get used to this lifestyle
Eccoci qui
Come un Adamo e un'Eva
Cascate
Il giardino dell'Eden
Due innamorati sciocchi
Così belli e forti
Gli uccelli sugli alberi
Sopra loro sorridono
Dall’età dei dinosauri
Le macchine andavano a benzina
Dove sono finite?
Ormai non c'é altro che fiori
C'era una fabbrica
Ora montagne e fiumi
PUOI DIRLO, puoi DIRLO
Catturo un serpente a sonagli
Ora abbiamo la cena
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
C'era un supermercato
Ora é coperto di fiori
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Se questo è il paradiso
Vorrei una falciatrice
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Anni fa
Ero un giovane arrabbiato
Pretendevo
D'essere un cartellone
Levato alto
A fianco della strada
M'innamorai
D'una bella autostrada
Questa era area fabbricabile
Ora è solo campo e alberi
Dov'é finita la città?
Ora non c'é altro che Fiori
Strade e automobili
Sacrificate all’ agricoltura
Pensavo dovessimo ricominciare
Temo d'essermi sbagliato
Un tempo erano parcheggi
Ora é un'oasi di pace
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
C'era una pizzeria
Ora é coperta di margherite
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Mi mancano gli honky tonk,
Gli yogurt e le bibite
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
E quando tutto cadde a pezzi
Nessuno ci fece caso
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Sogno torte di frutta,
Canditi e biscotti al cioccolato
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Abituati al microonde
Ora mangiamo bacche e noci
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Questo era un negozio occasioni,
Ora é un campo di granturco
PUOI DIRLO, PUOI DIRLO
Non lasciatemi qui
Non so abituarmi a questa vita
Riferimenti
La canzone (Nothing but) Flowers fa parte dell’album Naked (1988), testo di David Byrne, musica dei Talking Heads
La traduzione è tratta dal libro David Byrne & Talking Heads (tutti i testi 1975 – 1994), a cura di Paolo Bertrando, Arcana Editrice, 1994
Scritto e pubblicato per Riusa: il portale dell’economia circolare
Perché si entra al supermercato? Per comprare quello che serve per nutrirsi?
Si forse tanto tempo fa, ma al giorno d’oggi nella cassetta postale di casa, si è sommersi di volantini dei supermercati anzi degli ipermercati.
Offerte speciali di prodotti, a sotto costo, a ribasso o a prendi tre e paghi due.
Si trova di tutto: cibo, elettrodomestici, detersivi, prodotti di bellezza, vestiari, cancelleria, giornali, libri, vasellame, biciclette, giocattoli, strumenti da bricolage, smartphone ed accessori vari, eccetera eccetera e così si inizia a perdersi solo leggendo i volantini.
Si entra al supermercato con una lista, magari precisa, poi si acquista sempre di più di quello che era nell’elenco e intanto si accumulano punti sulla tessera fedeltà.
Si è sicuri che tutto l’acquistato, poi, serva?
Si torna a casa, si mettono via le cose, si scartano i prodotti, si mangiano i cibi e alla fine si resta con un mucchio di rifiuti principalmente di carta e di plastica.
Si è appagati, vero?
Lost in a supermarket
Perso nel supermercato
I'm all lost in a supermarket
I can no longer shop happily
I came in here for the special offer
A guaranteed personality
I wasn't born so much as i fell out
Nobody seemed to notice me
We had a hedge back home in the suburb
Over which i never could see
I heard the people who live on the ceiling
Scream and fight most scarily
Hearing that noise was my first ever feeling
That's how it's been all around me
I'm all tuned in, I see all the programmes
I save coupons from packets of tea
I've got my giant hit discotheque album
I emty a bottle i feel a bit free
The kids in the halls and the pipes in the walls
Make me noises for company
Long distance callers make long distance calls
And the silence makes me lonely
And it's no hear
it disappear
Mi sono perso nel supermercato
Non riesco a fare la spesa felicemente
Sono entrato per quell'offerta speciale
Personalità garantita
Più che nato sono capitato
Sembrava che nessuno si accorgesse di me
Avevamo una siepe dietro casa in periferia
Oltre la quale non riuscivo a vedere
Sentivo la gente del piano di sopra
Urlare e picchiarsi in modo terribile
Sentire quei rumori fu la mia prima emozione
Ecco cosa avevo intorno a me
Sono sempre sintonizzato, vedo tutti i programmi
Conservo i punti dai pacchetti di tè
Ho comprato il mio album di hits da discoteca
Svuoto una bottiglia e mi sento un pò più libero
I ragazzi dentro le stanze e le tubature dei muri
Fanno rumori che mi tengono compagnia
Chi chiama da lontano chiama da lontano
E il silenzio mi lascia solo
Non è qui
Scompare
Riferimenti
La canzone Lost in the supermarket è tratta dall’album London Calling, pubblicato nel 1979 da The Clash.
Il testo e la traduzione sono tratte dal sito Radio Clash.
L’immagine e lo spezzone qui sotto sono tratti dal film “The Hurt Locker”, di Kathryn Bigelow, uscito nel 2009.
Se dipendesse da me, imparare uno strumento musicale diventerebbe quasi obbligatorio. Potete immaginare di essere senza gusto, di non sentire il sapore dei cibi o di essere senza tatto…Un uomo senza musica è come un uomo senza gusto o senza udito; ha un senso in meno.
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