Free Assange – Assange libero

Free Assange

“Non è WikiLeaks ciò che gli Stati Uniti temono. Non è Julian Assange che temono.

Che importanza ha quel che so io? Che importanza ha quel che sa WikiLeaks?

Ciò che importa è quel che sai TU.” – Julian Assange

Peter Hammill canta e vuole la pace adesso

Peter Hammill “The future now”

Enrico mi chiede di partecipare scegliendo una canzone di pace. Ho
scelto una canzone di quando avevo vent’anni – sapete, è una di quelle
canzoni che mi sarebbe proprio piaciuto scrivere (e ce ne sono dozzine).
La traduzione è una di quelle che faccio io, senza istruzione né
pretese. Allora sembrava possibile che la musica, la letteratura, l’arte
potessero avere una qualche influenza positiva sul destino del mondo. Ma
così non è stato. Magari fosse che i messaggi che viaggiano con la
musica e la poesia potessero mettere radici ovunque. Dopo aver letto
Addio alle armi” di Ernest Hemingway non ci sarebbe dovuta essere
un’altra guerra mondiale. Dopo aver letto “Urlo” di Allen Ginsberg si
sarebbe dovuti scendere nelle piazze a cantare a piangere ad
abbracciarsi e accarezzarsi e baciarsi e fare l’amore ovunque e in tutti
i modi che ci venivano in mente. Sarebbe stato meraviglioso. Dopo aver
letto un qualsiasi scritto di Mario Rigoni Stern o “La storia” di Elsa
Morante
si sarebbe dovuta insegnare la cultura della pace e del sostegno
reciproco nelle scuole, ci si sarebbe dovuto prendere amorevolmente cura
dei bambini e dei più deboli, degli sfortunati, degli anziani. Ma, come
sappiamo, niente di tutto questo è successo. Dopo “All you need is love
si sarebbero dovute distruggere tutte le armi e abbattere i confini, ci
si sarebbe dovuti occupare di ospedali, scuole, mense e case per tutti.
E invece no, abbiamo continuato ad armare i confini di stato e costruire
portaerei, mine, lanciafiamme e cannoni. D’altra parte sono duemila anni
che c’è gente disposta a mentire, a rubare, rapinare stuprare torturare
e massacrare convinta di mettere in pratica le nobili verità del
vangelo.
Peter Hammill ha scritto “The future now” nel 1977, quando non aveva
ancora trent’anni, e l’ha inclusa nell’album omonimo del 1978. La
versione che ha fatto il nido nel mio cuore è quella dell’album dal vivo
The margin” (1985). Riascoltarla oggi mi trasmette uno spaesamento
forte: mi sembra di aver percorso tanta strada, ma se mi guardo intorno
il mondo è fermo. Fermo proprio sull’orlo del precipizio, a guardare
giù.
Marco Pandinstella_nera@tin.it

The Future NowIl futuro adesso
Here we are, static in the latter half
Of the twentieth century
But it might as well be the Middle Ages,
There'll have to be some changes
But how they'll come about foxes me.
I want the future now,
I want to hold it in my hands;
All men equal and unbowed,
I want the promised land.
But that doesn't seem to get any closer,
And Moses has had his day...
The tablets of law are an advertising poster,
Civilization here to stay
And this is progress?
You must be joking!
Me, I'm looking for any kind of hope.
I want the future now,
I want to see it on the screen,
I want to break the bounds
That make our lives so mean.
Oh, blind, blinded, blinding hatred
Of race, sex, religion, colour, country and creed,
These scream from the pages of everything I read.
You just bring me oppression and torture,
Apartheid, corruption and plague;
You just bring me the rape of the planet
And joke world rights at the Hague.
Oh, someday the Millennium!
But how far is someday away?
I want the future now
I'm young, and it's my right.
I want a reason to be proud.
I want to see the light.
I want the future now,
I want to see it on the screen,
I want to break the bounds:
Make life worth more than dreams.
Eccoci, fermi nella seconda metà del ventesimo secolo ma potrebbe anche
essere il medioevo
Serviranno dei cambiamenti, sì
Ma pensare a come arriveranno mi confonde
Voglio il futuro adesso
Voglio stringerlo tra le mani
Tutti uguali e liberi
Voglio la terra promessa ma pare che non ci siamo avvicinati più di
quanto Mosè aveva fatto allora
Le tavole della legge come cartelloni pubblicitari
La civiltà è qui per rimanerci
E questo lo chiamiamo progresso? Stai scherzando, vero?
Io, io cerco una speranza qualsiasi
Voglio il futuro adesso
Lo voglio vedere alla televisione
Voglio spezzare le catene che rendono così infelice la nostra vita
Odio cieco, accecato, accecante nei confronti di razza, sesso,
religione, colore, paese e credo
Ecco ciò che urlano le pagine di tutti i giornali che leggo
Mi raccontano di oppressione e tortura, segregazione, corruzione e
pestilenze
Mi raccontano della distruzione del nostro pianeta e barzellette sui
diritti umani
Oh, domani arriverà il millennio nuovo
Ma quanto è distante il domani?
Voglio il futuro adesso
Sono giovane, è un mio diritto
Voglio un motivo per cui essere fiero
Voglio vedere la luce
Voglio il futuro adesso
Voglio vederlo alla televisione
Voglio spezzare le catene
Voglio che vivere diventi meglio che sognare

Padova per Giulio Regeni e Patrick Zaky

Padova ci fa da promemoria per la drammatica vicenda di Giulio Regeni e di Patrick Zaky. In Piazza delle Erbe guardando in alto in una delle facciate del palazzo del Comune di Padova, c’è appeso il manifesto per ricordare la domanda di verità su Giulio Regeni. Purtroppo è aggiornato con la richiesta di supporto a Patrick Zaky.

P.J. Harvey denuncia la vigliaccheria della guerra moderna

P.J. Harvey è una cantautrice rock inglese di grande talento e sensibilità. Negli ultimi album ha prestato la sua arte, per denunciare e dare voce alle vittime delle guerre recenti, in cui era spesso coinvolta la Gran Bretagna. Il brano Guilty fu registrato nel 2015 assieme alle canzoni per l’album The Hope Six Demolition Project (2016), ma non fu incluso e uscì come singolo. La canzone ha degli aspetti molto interessanti, che l’autrice fa emergere, sia nelle parole, che nella musica. Il testo è di estrema attualità, perché tratta di persone ignare del proprio destino, mentre un’altra persona a decine di migliaia di chilometri li sta osservando, decidendo di far scendere un drone esplosivo. Le vittime che stanno accanto ad un obiettivo di un drone, sono il più delle volte inconsapevoli. In gergo militare sono definite danni collaterali.

La canzone Guilty è musicalmente più ombrosa delle canzoni registrate per l’album, che l’ha preceduto. Una marcia militare che suona come una mitragliata di ottoni e di percussioni. Su tutto la voce di P.J. Harvey dura e dolce, a seconda delle parti cantate.

GuiltyColpevole
Rules and regulation
Rules and regulation
Rules and regulation
Rules and regulation

There’s a little figure on the television
Scratching at the ground by a pile of rags
Grainy little figures on television screens
Weighing up the moment — guilty, guilty

What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?
What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?

Power to the predator, The Grim Reaper
Grainy little suspects running for shelter
The drones have come
Come in their thousands
But nobody asked us if we wanted them
If we wanted them
If we wanted them

Back in the bunker in the operations room
A bored soldier is eating his lunch
While drones in their thousands are unveiled in Texas
To roaring voices, but nobody asked us if we wanted them

What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?
What’s he doing with that stick?
What’s he doing with that stick?
Which one is guilty?
Which one is guilty?

Power to the predator, The Grim Reaper
Grainy little suspects running for shelter
The drones have come
Come in their thousands
But nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us if we wanted them
Nobody asked us
Regole e regolamento
Regole e regolamento
Regole e regolamento
Regole e regolamento

C'è una piccola figura in televisione
Grattarsi per terra da un mucchio di stracci
Piccole figure sgranate sugli schermi televisivi
Soppesare il momento: colpevole, colpevole

Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?

Potere al predatore, The Grim Reaper (triste mietitore)
Piccoli sospetti granulosi che corrono in cerca di riparo
Sono arrivati ​​i droni
Venite a migliaia
Ma nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Se li volessimo
Se li volessimo

Di nuovo nel bunker nella sala operativa
Un soldato annoiato sta mangiando il suo pranzo
Mentre i droni a migliaia vengono svelati in Texas
A voci ruggenti, ma nessuno ci ha chiesto se le volevamo

Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Cosa sta facendo con quel bastone?
Quale è il colpevole?
Quale è il colpevole?

Potere al predatore, The Grim Reaper
Piccoli sospetti granulosi che corrono in cerca di riparo
Sono arrivati ​​i droni
Venite a migliaia
Ma nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto se li volevamo
Nessuno ci ha chiesto

#FreeAssange

#FreeAssange

Julian Assange deve essere liberato!
E’ di ieri la notizia, che la ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, ha ordinato l’estrazione negli Stati Uniti del giornalista e attivista che con il portale web WikiLeaks rivelò documenti secretati del governo USA. I documenti provavano numerosi crimini di guerra commessi dall’esercito di Washington negli anni delle missioni militari in Iraq e Afghanistan. Julian Assange rischia una condanna fino a 175 anni di carcere negli USA.
#FreeAssange

Duemila papaveri rossi per la pace

Fabrizio de André ritratto di Fabio Santin

Duemila papaveri rossi è una raccolta molto particolare di canzoni di Fabrizio De André, suonate e cantate da musicisti senza nome, o sconosciuti. Artisti che stanno ai confini del mercato discografico, che non gliene importa delle leggi commerciali del mondo musicale. Queste canzoni ci portano lo spirito di uguaglianza e di pace, che ha sempre cantato Faber. Le sue canzoni sono per tutti e di tutti, indistintamente da razza, sesso, credo religioso e politico. Originariamente questa raccolta fu fatta a sostegno di A/Rivista Anarchica, curata da Marco Pandin di stella * nera, ormai esaurita con successo da tempo. Durante l’inverno scorso, Marco costretto a casa, si è messo a riordinare i suoi archivi in garage e per nostra fortuna ha trovato: “poggiate su uno scaffale in alto, scopro delle scatole dimenticate: dentro c’erano quasi 250 copie ciascuna dei cd di “Duemila papaveri rossi”. Nuove, ancora da confezionare. … Coi miei compagni e soci del collettivo stella*nera abbiamo pensato che sarebbe stato uno spreco e un errore tenere ancora lì fermo questo materiale, o peggio disfarcene, così abbiamo pensato di rimetterlo in circolazione – ma dentro a una nuova confezione. Invece che la copertina piccolina di cartoncino dell’edizione originale abbiamo pensato uno di quei nostri libri grandi quasi come la copertina di un quarantacinque giri.“. Nel libretto sono stati aggiunti un articolo di Alessio Lega e uno scritto di Marco Pandin, entrambi tratti da A/Rivista Anarchica, un’intervista a Fabrizio de André fatta da Luciano Lanza (pubblicata al tempo su Volontà). È stato anche riprodotto più in grande, il bel ritratto che Fabio Santin aveva disegnato e donato allora. Ci sono pure le foto di Aldo Filippin scattate al concerto di Marostica nel settembre 1991, riprodotte sottoforma di cartolina. Un’altra cartolina è stata fatta utilizzando la riproduzione di un quadro che Stefano Sommariva ha dipinto, ispirandosi a una canzone di Faber. Infine, ancora la copertina con l’immagine che Eric Drooker ci aveva offerto – la sua “Gente che si ribella all’industria militare”, mai tanto appropriata quanto adesso, contro la guerra e per la pace.
Del ricavato della diffusione di questi cd giacenti in garage, nella nuova confezione, ne beneficerà il Centro Studi Libertari “Giuseppe Pinelli” di Milano.

Informazioni e richieste: e-mail stella_nera@tin.it; web www.centrostudilibertari.it, e-mail centrostudi@centrostudilibertari.it.

David Crosby canta un pensiero di pace

David Crosby è un altro sognatore hippie, come il suo amico Neil Young. Nel meaviglioso brano What Are Their Names c’è un sentiero musicale e lirico che porta al sogno pacifista. La musica nasce da una jam session con molti musicisti, uniti dallo spirito di partecipazione e fratellanza per la pace. I musicisti coinvolti sia nella scrittura che nell’esecuzione, oltre allo stesso Crosby e a Neil Young, Jerry Garcia e Phil Lesh dei Grateful Dead e Michael Shreve batterista per Santana. A parte Garcia, dove sono ora tutti questi vecchi hippie pacifisti americani?

What Are Their NamesQuali sono i loro nomi
I wonder who they are
The men who really run this land
And I wonder why they run it
With such a thoughtless hand.
Tell me what are their names,
And on what street do they live
I'd like to ride right over
This afternoon and give
Them a piece of my mind
About peace for mankind
Peace is not
An awful lot
To ask
Mi chiedo chi siano
gli uomini che realmente guidano questo paese
e mi chiedo perché lo facciano
in questo modo così sconsiderato.
Potete dirmi quali sono i loro nomi
e in quale strada vivono?
Mi piacerebbe partire di corsa questo pomeriggio
e dare loro
una parte dei miei pensieri
che riguardano la pace per l'umanità.
La pace non è
una cosa tanto complicata
da chiedere.

La foto ritrae David Crosby con una pistola imbottita, è stata scattata da Henry Diltz nel 1970, trovata nel sito Morrison Hotel Gallery.
Traduzione del testo a cura di Antiwarsongs.

Pace e amore di Neil Young e Eddie Vedder

Neil Young ed Eddie Vedder

Neil Young e Eddie Vedder scrissero la canzone Peace and Love, pubblicandola nell’album Mirror Ball (1995). Il vecchio sognatore hippie e il giovane alternativo di Seattle provano a cantare la pace con un sottofondo rock. Le loro voci sperano per il meglio, ma la musica è tosta e rabbiosa, per non far dimenticare l’idea di pace e fratellanza.

Peace And LovePace e Amore
Peace and love
Flying so high
Peace and love
Too young to die
Peace and love
Now you decide
Stay for the children
You don't really want to go
Can't feel it pulling like you did
Peace and love

Peace and love
Only a ride
Strength is gone
Dying inside
Tell me now
What did you find
Found love in the people
Livin' in a sacred land
Found love in the people
Peace and love

Found love, found hate, saw my mistake
Broke walls of pain to walk again
I saw the dream, I saw the wake
We shared it all but not the take

Peace and love
Lennon's goodbye
Over now
Living in time
A broken bell
A nursery rhyme
Deserted by heroes
Strangers in your own land
No way to deny you
No way to deny you
Peace and love

I took it all, I took the oath
I took it all 'til I had most
I took what's left, I gave it breath
I had it all once, I gave it back
Gave it back
Pace e amore
Volano così in alto
Pace e amore
Troppo giovani per morire
Pace e amore
Ora sta a te decidere
Resta per i tuoi bambini
Non vuoi davvero andartene
Non sei più attratto come un tempo
Pace e amore

Pace e amore
Solo un giro
La forza se n'è andata
È morta dentro
Ora dimmi
Cos’hai trovato?
Hai trovato l'amore nella gente
Che vive in una terra sacra
Hai trovato l'amore nella gente
Pace e amore

Ho trovato l'amore, ho trovato l'odio, ho capito il mio errore
Ho abbattuto muri di dolore per camminare di nuovo
Ho visto il sogno, ho visto la veglia
Abbiamo condiviso tutto ma non l’incasso

Pace e amore
L'addio di Lennon
È tutto finito
Vivere nel tempo
Una campana rotta
Una filastrocca
Disertata dagli eroi
Stranieri nella tua stessa terra
Non c’è modo di rinnegarti
Non c’è modo di rinnegarti
Pace e amore

Ho preso tutto, ho prestato giuramento
Ho preso tutto finché non ne ho avuto la maggior parte
Ho preso quello che è rimasto, l'ho portato alla vita
Una volta avevo tutto, l'ho restituito
L'ho restituito

Traduzione a cura di Neil Young Tradotto.

Immagine resa dal web.

Canzone contro i Signori della Guerra

Bob Dylan scrisse Masters of War nel 1963, una canzone rabbiosa contro i costruttori e mercanti di armi. Un forte atto d’accusa anche verso i governanti degli stati, che spesso ne sono complici. L’autore si trova davanti alla domanda: “cosa posso fare?” e il suo stato d’animo trasborda nel finale in un collerico augurio di morte.
La canzone di Bob Dylan resta attuale.

Masters of WarSignori della Guerra
Come you masters of war
You that build all the guns
You that build the death planes
You that build the big bombs
You that hide behind walls
You that hide behind desks
I just want you to know
I can see through your masks

You that never done nothin'
But build to destroy
You play with my world
Like it's your little toy
You put a gun in my hand
And you hide from my eyes
And you turn and run farther
When the fast bullets fly

Like Judas of old
You lie and deceive
A world war can be won
You want me to believe
But I see through your eyes
And I see through your brain
Like I see through the water
That runs down my drain

You fasten the triggers
For the others to fire
Then you set back and watch
When the death count gets higher
You hide in your mansion
As young people's blood
Flows out of their bodies
And is buried in the mud

You've thrown the worst fear
That can ever be hurled
Fear to bring children
Into the world
For threatening my baby
Unborn and unnamed
You ain't worth the blood
That runs in your veins

How much do I know
To talk out of turn
You might say that I'm young
You might say I'm unlearned
But there's one thing I know
Though I'm younger than you
Even Jesus would never
Forgive what you do

Let me ask you one question
Is your money that good
Will it buy you forgiveness
Do you think that it could
I think you will find
When your death takes its toll
All the money you made
Will never buy back your soul

And I hope that you die
And your death'll come soon
I will follow your casket
In the pale afternoon
And I'll watch while you're lowered
Down to your deathbed
And I'll stand o'er your grave
'Til I'm sure that you're dead
Venite signori della guerra
voi che costruite i cannoni
voi che costruite gli aeroplani di morte
voi che costruite le bombe
voi che vi nascondete dietro i muri
voi che vi nascondete dietro le scrivanie
voglio solo che sappiate
che posso vedere attraverso le vostre maschere

Voi che non avete fatto altro
se non costruire per distruggere
giocate con il mio mondo
come fosse il vostro giocattolo
mettete un fucile nella mia mano
e vi nascondete al mio sguardo
vi voltate e scappate lontano
quando volano i proiettili

Come Giuda
mentite e ingannate
Una guerra mondiale può essere vinta
volete che io creda
Ma io vedo attraverso i vostri occhi
e vedo attraverso il vostro cervello
così come vedo attraverso l'acqua
del mio scarico

Voi armate i grilletti
perchè altri sparino
poi vi sedete a guardare
il conto dei morti farsi più alto
Vi nascondete nei vostri palazzi
mentre il sangue dei giovani
fluisce dai loro corpi
ed è sepolto nel fango

Avete sparso la paura peggiore
che mai si possa avere
la paura di mettere figli
al mondo
Per minacciare il mio bambino
non nato e senza nome
non valete il sangue
che scorre nelle vostre vene

Cosa ne so io
per parlare quando non è il mio turno?
Potreste dire che sono giovane
potreste dire che non sono istruito
ma c'è una cosa che so
sebbene sia più giovane di voi
che nemmeno Gesù perdonerebbe mai
quello che fate

Lasciate che vi faccia una domanda
il vostro denaro è così buono
che pensate che potrà
comprarvi il perdono?
Io penso che scoprirete
quando la Morte chiederà il suo pedaggio
che tutto il denaro che avete fatto
non riscatterà la vostra anima

E spero che moriate
e che la vostra morte arrivi presto
Seguirò la vostra bara
nel pomeriggio opaco
Veglierò mentre siete sepolti
nel vostro letto di morte
e resterò sulla vostra tomba
finchè sarò sicuro che siete morti

Traduzione a cura di Maggie’s Farm sito italiano dedicato a Bob Dylan.

Pace cantata da Neil Young

La pace ha bisongo di essere cantata e nel 2010 il canadese Neil Young pubblicò Love and War. Una lettera per vincitori e vinti, tutti sullo stesso piano, almeno mi pace pensarla così.
La canzone è per voce e chitarra acustica, semplice e diretta. La voce di Neil è confidenziale e commovente, speriamo che non resti un sogno di un vecchio hippie.

Love and WarAmore e Guerra
When I sing about love and war
I don't really know what I'm saying
I've been in love and I've seen a lot of war
Seen a lot of people praying
They pray to Allah and they pray to the Lord
And mostly they pray about love and war

Pray about love and war
Pray about love and war

Seen a lot of young men go to war
And leave a lot of young brides waiting
I've watched them try to explain it to their kids
And I've seen a lot of them failing
They try to tell them and they try to explain
Why daddy won't ever come home again

Daddy won't ever come home
Daddy won't ever come home

I said a lot of things I can't take back
But I don't really know if I wanna
And songs about love, I sang songs about war
Since the backstreets of Toronto
I sang for justice and I hit a bad chord
But I still try to sing about love and war

Sing about love and war
Sing about love and war

Saddest thing in the whole wide world
Is to break the heart of your lover
I made a mistake and I did it again
And we struggled to recover
I sang in anger, hit another bad chord
But I still try to sing about love and war

Sing about love and war
Sing about love and war
Love and war

When I sing about love and war
I don't really know what I'm saying
I've been in love and I've seen a lot of war
Seen a lot of people praying
They pray to Allah and they pray to the Lord
And mostly they pray about love and war

Pray about love and war
Pray about love and war
Love and war
Quando canto di amore e guerra
Non so davvero cosa sto dicendo
Sono stato innamorato e ho visto molte guerre
Ho visto molte persone pregare
Pregano Allah e pregano il Signore
Pregano quasi sempre per amore e guerra

Pregano per amore e guerra
Pregano per amore e guerra

Ho visto molti ragazzi partire per la guerra
E lasciare tante giovani spose ad aspettare
Le ho viste cercare di spiegarlo ai loro bambini
E ne ho viste molte fallire
Cercano di dire e spiegar loro
Perché papà non tornerà più a casa

Papà non tornerà più a casa
Papà non tornerà più a casa

Ho detto molte cose che non posso rimangiarmi
Ma non so davvero se vorrei farlo
E canzoni sull'amore, cantavo canzoni sulla guerra
Sin dai vicoli di Toronto
Ho cantato per la giustizia e ho preso l'accordo sbagliato
Ma cerco ancora di cantare di amore e guerra

Cantare di amore e guerra
Cantare di amore e guerra

La cosa più triste dell'intero mondo
È spezzare il cuore di chi ami
Ho fatto un errore e l'ho rifatto ancora
E abbiamo lottato per recuperare
Ho cantato con rabbia, ho preso un altro accordo sbagliato
Ma cerco ancora di cantare di amore e guerra

Cantare di amore e guerra
Cantare di amore e guerra
Amore e guerra

Quando canto di amore e guerra
Non so davvero cosa sto dicendo
Sono stato innamorato e ho visto molte guerre
Ho visto molte persone pregare
Pregano Allah e pregano il Signore
Pregano quasi sempre per amore e guerra

Pregano per amore e guerra
Pregano per amore e guerra
Amore e guerra

Traduzione a cura di Neil Young Tradotto.