Rockgarage, la Fanzine e l’autoproduzione, ne parla Marco Pandin

Rockgarage, è stata la prima Fanzine che lessi un bel po’ di anni fa. L’acquistai alla Crash Records di Padova e fu veramente una scoperta. Ero un ragazzino (un teenager) e non mi era mai capitata fra le mani una fanzine o meglio “il primo giornale rock di mestre-venezia 1982-1984“. Il numero Zero/Quattro conteneva due vinili a 7” ma era tutto l’insieme che mi incuriosì e mi appassionò, trovavo interessante leggere di gruppi musicali che non conoscevo ma che erano  italiani e che avevano davvero qualcosa di reale da esprimere. Mi piaceva il formato e lo stile di Rockgarage. Per farla breve, scrivo a Marco e mi faccio raccontare qualcosa. Ne è venuta fuori questa specie d’intervista che è anche un racconto di quegli anni, di un gruppo di ragazzi e ragazze che si sono inventati davvero qualcosa di speciale.

D: Come ebbe inizio la fanzine Rockgarage? Cos’era che ti spinse a farla?
R: Mi trovo un po’ perso a raccontare la mia vita nella Mestre di trent’anni fa, e non tanto perché ho traslocato altrove nel 1987 quanto perché nel frattempo sono successe tante cose anche gravi che mi hanno sradicato da tutti i giri. Ho interrotto i rapporti con grande parte dei miei amici e compagni di quartiere, coi compagni di scuola, di radio e col gruppo in cui suonavo; sono riuscito a riprendere in mano qualche vecchio filo rosso solo da poco. Te la faccio breve, ma le radici di questa storia affondano molto più indietro nel tempo: nell’estate del 1981 ho trascorso quattro settimane a Londra (le prime ferie della mia vita, da quando avevo 16 anni durante le vacanze estive lavoricchiavo) e al ritorno ho dato vita con un gruppo di compagni a Rockgarage. Avevo lo zaino pieno di dischi, cassette, volantini e fanzine, roba praticamente mai vista da queste parti: è stata forse solo un’imitazione di quello che succedeva altrove, non credo di essere stato particolarmente bravo o brillante.

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Traforo delle Torricelle referendum raccolte firme a Verona

La raccolta delle firme sta proseguendo molto bene! sono state raggiunte più di 3500 firme in 13 giorni! La raccolta delle firme necessarie per indire il referendum sul Traforo delle Torricelle per la città di Verona. E’ stata dura nonostante la ritrosia dell’Amministrazione Comunale di Verona, però lo strumento del referendum è importante. Sia che siate favorevoli o contrari:

la consultazione popolare è un atto di democrazia e di compartecipazione ad una decisione che coinvolgerà anche le future generazioni, tanto più che l’informazione in merito è assolutamente insufficiente e carente.

Il quesito referendario è il seguente:
Volete che – anteriormente all’indizione della gara per aggiudicare i lavori – le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’inquinamento atmosferico derivanti dalla realizzazione di un passante nord-traforo delle Torricelle vengano valutate da parte di una commissione di esperti indipendente e di alto profilo, con una spesa non superiore allo 0.03% del costo dell’opera?

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Ian Curtis un pensiero

Oggi ricorre l’anniversario della scomparsa di Ian Curtis cantante e membro fondatore dei Joy Division. Un breve post del mio blog per ricordarlo ascoltando questa play list.